Italia


Vendite di vino italiano al dettaglio – Ottobre 2007

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Tipo di dati: vendite di vino al dettaglio rilevate su base mensile (settimane campione) e cumulato annuo
Fonte: osservatorio ISMEA-Nielsen
Aggiornamento dati: Ottobre 2007

Ho deciso di mettervi i dati di Ottobre delle vendite di vino al dettaglio perche’ ci sono delle cose significative da dire: il mercato ha mostrato segni di miglioramento tangibile (positivo per l’1.7% rispetto al negativo dei precedenti 9 mesi), praticamente in tutte le categorie di prodotto salvo gli spumanti. Le vendite di vino sfuso si stanno stabilizzando e i vini DOC-DOCG hanno mostrato segni di accelerazione. Allora mi sono detto… mettiamo qualche grafico bello in occasione di queste festivita’ natalizie! Prima di venire al sodo, vi devo avvertire che i dati di ottobre e i dati cumulati da gennaio a ottobre pubblicati non sono totalmente coerenti con quelli precedenti, ci sono delle piccole variazioni. Ossia, Gennaio-Settembre + Ottobre non fa Gennaio-Ottobre. Quindi io vi commento i tassi di crescita e i valori così come riportati da Nielsen senza fare nessuna rettifica: sappiate che ci sono 6588k litri di vino confezionato da tavola (EUR6.6m) che mancano all’appello. Se li attribuiamo ai primi 9 mesi dell’anno deriveremmo un calo di volumi per questa categoria del 6.4% invece che dell’8.4%.

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Data: retail sales of wine, monthly (weekly sample)
Source: ISMEA-Nielsen
Update: October 2007
I decided to put just October data for wines sales (vs. the quarterly frequency I had in mind) because the market showed significant signs of improvement (+1.7% vs. a -3% for the first 9 months), in all categories but sparkling wines. The unbottled wine sales stabilized while quality wines showed some signs of acceleration. A disclaimer before starting: the data does not seem totally compatible with 9 months figures, as the addition of previous figures and October does not provide the same figure of Jan-Oct in the bottled table wine. There are 6588k liters of bottled wine (EUR6.6m) which are now in the cumulated figures but not appearing in the total ones. If we put it in the 9 months figures, this category would have been down just 6.4% and not 8.4% as we stated previous. We are therefore commenting full data as reported knowing there is a small discrepancy (ie summing al months you don’t get exactly to the cumulated…).

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Carlo Pellegrino – analisi di bilancio 2006

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Fonte: bilancio 2006 fornito gentilmente dalla societa’
Carlo Pellegrino e’ il leader nella produzione di Marsala (e secondo marchio dopo Florio) e leader nella produzione di Passito di Pantelleria con una quota di mercato del 27% e 52% rispettivamente. Nel 2006 l’azienda ha venduto 7.14m bottiglie e ha realizzato un fatturato di 17.3m. I margini e la qualita’ degli indicatori di bilancio e’ particolarmente buona, rispecchiando la posizione di leadership dell’azienda nella sua nicchia di mercato. In termini di volumi di vendita, come vedete, i vini bianchi e rossi fermi sono la maggioranza con 2.85m di bottiglie, seguiti dai 2.2m di bottiglie di Marsala e 2.1m di bottiglie equamente divise tra Pantelleria DOC e vini dolci IGT di Sicilia.

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Carlo Pellegrino is the leader in Marsala (and n.2 brand after Florio) with 27% market share and leader for Pantelleria DOC sweet wines, with 52%. In 2006, the company sold 7.14m bottles, generating 17.3m sales. The margins and the quality of its financial ratios are extremely good, as a result of the leading position that the company has in its market niches, in our view. Sales volumes are however dominated by firm wines with 2.85m bottles, followed by 2.2m bottles of Marsala and 2.1m evenly split between Pantelleria DOC and Sicily sweet wines (IGT).

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Santa Margherita – analisi di bilancio 2006

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Santa Margherita ha messo a segno un ottimo bilancio nel 2006. Dopo un anno di stasi nel fatturato si e’ vista una ripresa trainata dai due marchi chiave del gruppo (l’omonimo e Ca’ del Bosco), mentre i margini hanno proseguito la loro crescita e, anche grazie a una partita non ricorrente, l’utile netto ha superato il 10% del fatturato. La riduzione dell’indebitamento a circa EUR21m (da EUR38m del 2005) potrebbe consentire alla societa’ di mettere in conto nuovi progetti di investimento. Passiamo ai numeri totali. Il fatturato e’ salito a EUR73m, principalmente rappresentato dai EUR56m di Santa Margherita e dai EUR14m di Ca’ del Bosco (vi ricordo che ci sono anche Pile e Lamole, Kettmeir e Torresella). La crescita e’ stata del 7.7%, con una crescita leggermente migliore per l’estero anche se anche in Italia le cose non sono andate male (+4%). Come vedete il vero exploit e’ stato quello degli spumanti, con Ca’ del Bosco cresciuta del 15%. Per quanto riguarda il marchio Santa Margherita, la crescita e’ stata essenzialmente raggiunta tramite i volumi (+7%), mentre i prezzi si sono mossi in direzione contraria (-1%).

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Santa Margherita reported extremely positive 2006 results. After one year of flat sales, in 2006 it showed a growth mainly thanks to Santa Margherita and Ca’ del Bosco brands. Margins kept improving and net profit exceeded 10% of sales, also thanks to one-off items. Debt moved from EUR38m to EUr21m, thus allowing the company to think about further moves in the sector. Total sales reached EUR73m, with EUR56m from Santa Margherita and EUR14m from Ca’ del Bosco (they also own minor estates such as Pile e Lamole, Kettmeir and Torresella). The growth was 7.7%, with a better performance in international markets. As you can see, the true growth brand was Ca’ del Bosco (mainly sparkling wines), +15%, while Santa Margherita posted a 5% performance mainly driven by volumes (+7%).

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Ferdinando Giordano – analisi bilancio 2006

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Il commento dei numeri della Ferdinando Giordano Spa è per me fonte di sentimenti contastanti. Da un lato, come sommelier appassionato, non sono un cliente di questa societa’ e tendo a considerare il loro canale distributivo (la vendita diretta) un po’ invasivo. Dall’altro, guardando i numeri non posso che togliermi il cappello e complimentarmi per una azienda che appare ben gestita e, visti i movimenti tra gli azionisti, e’ piuttosto facile che possa essere quotata in Borsa di qui a un paio di anni. Il 2006 e’ stato un altro anno fantastico per Giordano. Il fatturato e’ cresciuto del 18%, con una ulteriore accelerazione rispetto al 2005 (+13%) e sia in Italia (+12% dopo un +19% del 2005) che all’estero (+27%) la societa’ e’ cresciuta in modo molto significativo. Cosi’ il fatturato e’ arrivato a EUR135m, superando Antinori e avvicinandosi a Campari, che dovrebbe essere a circa EUR150m (con l’aiuto significativo del vermouth Cinzano). Anche se inferiore ad altri operatori, Giordano realizza ormai il 40% del fatturato al di fuori dell’Italia (principalmente in Germania, UK e in una fase iniziale di sviluppo sulla East Coast americana).

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The comment of 2006 figures of Ferdinando Giordano is not easy for me. As a sommelier and wine enthusiast, I am not a customer of this company and I consider their distribution channel (direct channel) a disturbing one. On the other hand, looking at financial performance I cannot be avoid to be delighted. This is a well managed company, growing strongly and we might soon have it listed on the stock exchange. In 2006 sales grew by 18%, with an acceleration vs. the +13% in 2005, driven by both Italy (12% growth after a + 19%) and a jump in foreign sales (+27%). Even if lower than other operators, Giordano now achieves 40% of its turnover outside Italy (Germany and UK mainly, with a growing weight of US). Giordano revenues are now EUR135m, above Antinori and not far from Campari (EUR150m this year, helped by vermouth).

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Coltiva – analisi del bilancio 2006

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Con grande gentilezza, Coltiva ci ha inviato il suo bilancio a luglio 2006. Coltiva e’ una societa’ cooperativa che si occupa della commercializzazione dei prodotti dei suoi associati. A partire dal 2006, tuttavia, la cooperativa ha dovuto far fronte a un cambio di strategia di uno dei suoi maggiori soci, Cevico, che si e’ dimesso da socio, pur mantenendo una parte del contratto di agenzia per il 2006. La cooperativa ha quindi cominciato a occuparsi della distribuzione di prodotti di terzi. Ma andiamo con ordine. La cooperativa ha un fatturato di circa EUR65m, realizzato per la maggiorparte in Italia (73%). Durante il 2006 ha anche sviluppato nuove linee di prodotti e ha aumentato la sua penetrazione all’estero con l’obiettivo di compensare la perdita di vendite derivante dall’abbandono del socio Cevico.

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Coltiva group kindly sent me their company report for the 12 months ending in July 2006. Coltiva is a cooperative engaged in the distribution of wine produced by its shareholders. Starting from 2006, Coltiva had to face the resignation of its main associate, Cevico, which however agreed to leave part of its distribution in the hands of the company. The cooperative has therefore started to seek for new products to distribute (not exclusively supplied by shareholders). In 2006 it booked EUR65m of sales, mainly in Italy (73%). To cope with the decline in revenues from the decision of its main shareholder, Coltiva has successfully developed new product lines and increased penetration abroad.
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