Fonte: Mediobanca
Se e’ possibile fare delle considerazioni positive sull’andamento del fatturato, e come vedremo tra qualche giorno sul livello del debito, i margini delle principali aziende vinicole italiane sono peggiorati durante il 2007 per la prima volta da quanto tracciamo questa statistica. Se il fatturato cumulato delle 17 cantine incluse tra le principali aziende italiane di Mediobanca e’ cresciuto, l’utile operativo e’ diminuito, da EUR129m a EUR119m. In realta’ sarebbe necessario dare qualche spiegazione: l’utile operativo include anche l’ammortamento degli avviamenti e dei marchi che le aziende hanno recentemente deciso di rivalutare (oltre all’ammortamento degli investimenti recenti). Se guardiamo al valore aggiunto (cioe’ prima sia degli ammortamenti che dei costi del personale), il quadro e’ un po’ meno grigio, con un leggero aumento del valore cumulato da EUR411m a EUR418m. Un secondo ordine di considerazioni riguarda la separazione tra operatori privati e cooperative, per le quali il margine e’ un valore non significativo: anche se isoliamo gli operatori privati troviamo delle tendenze, meno pronunciate ma che vanno pur sempre nella medesima direzione.
Italia
Le maggiori aziende vinicole italiane – classifica per fatturato 2007
nessun commentoFonte: Mediobanca
Mediobanca ha appena pubblicato l’aggiornamento sulle principali aziende italiane, dal quale abbiamo selezionato i principali operatori del mondo vinicolo italiano. Cominciamo con la piu’ classica delle classifiche, quella del fatturato, per poi passare in un prossimo post ad altri aspetti piuttosto interessanti come i margini di profitto e l’indebitamento. Cosa e’ successo nel 2007? (1) le maggiori aziende italiane del vino hanno segnato un aumento del fatturato del 7% circa a EUR2bn, in accelerazione rispetto al 6% del 2006 e al 4% del 2005; (2) si e’ consumato il ri-sorpasso di GIV rispetto a CAVIRO che era diventata nel 2006 prima per fatturato; (3) allargando l’orizzonte al triennio 2004-07, possiamo dire che ci sono 4 operatori che crescono del 10% o piu’ all’anno: Frescobaldi, Giordano, Mezzacorona e Antinori; (4) sempre su un orizzonte di 3 anni, ci sono 4 operatori che crescono meno del 2%: Coltiva (-1.5%), Botter, Cantine Riunite e Cavit. A guardare il periodo 2004-07, si puo’ dire che nel mondo del vino italiano non e’ successo niente o quasi. Poche cantine sono cresciute acquisendo concorrenti. Nel 2008, pero’, dovremmo vedere l’impatto della fusione Cantine Riunite-CIV, la prima di una serie di auspicate operazioni che possano creare un operatore italiano nel mondo del vino in grado di competere a livello globale. Alla fine del post trovate la tabella riassuntiva con tutti i numeri.

Le esportazioni di vino in Giappone, Russia, Cina e India – aggiornamento luglio 2008
2 commentiPrendendo spunto dall’interessante lavoro di Alessandro Sian sulle esportazioni di vino in alcuni “nuovi” mercati, vi presento qualche dato su Giappone, Russia, Cina e India per quanto riguarda il vino italiano, aggiornati a luglio 2008. Quali sono le conclusioni? (1) gli unici mercati significativi sono quello giapponese e quello russo, mentre in India praticamente non ci siamo; (2) in tutti questi mercati, salvo il Giappone, le esportazioni crescono piu’ della media italiana; (3) sono mercati sviluppati “bene”, cioe’ dove la maggioranza delle esportazioni si riferisce a vini imbottigliati o spumanti, mentre il vino sfuso e’ quasi assente (4) i due principali mercati, Russia e Giappone, sono mercati di spumanti, dove cioe’ il mix delle esportazioni e’ piu’ sbilanciato verso questa categoria. Tutti insieme, i 4 paesi hanno generato un valore di EUR180m in termini di esportazioni, contro EUR3577m totali nei 12 mesi terminanti a luglio 2008. Passiamoli quindi in rassegna…
Calabria – aggiornamento produzione e superfici vitate 2007
nessun commentoFonte: ISTAT
In attesa di avere disponibili i primi dati puntuali della vendemmia 2008 a livello regionale, continuiamo il nostro viaggio con I dati relative alla Calabria, che ricopre a livello italiano un ruolo relativamente marginale nella produzione di vino, rappresentando circa l’1% della produzione nazionale con un livello produttivo nell’intorno dei 0.5m/hl annui negli ultimi anni. Invece, dal punto di vista qualitativo l’analisi e’ particolarmente interessante: la Calabria e’ una delle regioni con le rese per ettaro piu’ basse, ha una forte focalizzazione sui vini rossi e, infine, nel corso degli ultimi due anni e’ possibile apprezzare un significativo miglioramento della penetrazione dei vini DOC e DOCG.
La ristrutturazione del gruppo Gancia e' alle porte
1 commentoFonte: Il Sole 24 Ore, Mediobanca
Con una piccola riprogrammazione del blog parliamo oggi dell’argomento caldo del giorno: la ristrutturazione di Gancia, noto produttore di Spumanti. Avevamo gia’ parlato del gruppo per i risultati 2006, mentre non avevo ancora richiesto i conti 2007. Sopperisco con qualche dato riassuntivo che e’ fornito da un recente studio di Mediobanca sulle principali societa’ italiane, per quanto non sia in grado di darvi un significativo dettaglio, possibile solo con davanti il bilancio. Il Sole 24 Ore pubblica oggi un ampio articolo (con dei numeri che non quadrano con i miei) in cui si parla della ristrutturazione che la societa’ e’ chiamata ad approvare il 10 novembre. Si tratta di un piano in cui: (1) la societa’ controllante Gancia Spa incorporera’ la controllata operativa Fratelli Gancia; (2) l’azionista (la famiglia) apportera’ EUR8-10m con un aumento di capitale; (3) la divisione vino (10% delle vendite) che non sta dando i risultati sperati verra’ venduta o ristrutturata; (4) il principale obiettivo sara’ il rilancio del gruppo sui mercati esteri, che dovrebbero passare dal 20% al 40% delle vendite; (5) attraverso la fusione, probabilmente si procedera a una rivalutazione dei marchi in modo da far crescere il patrimonio netto dell’azienda; (6) l’affidamento dell’azienda a un management esterno (gia’ avvenuto questa primavera).
With a little rescheduling of the blog we discuss today of the restructuring of Gancia, the well known producer of sparkling Wines. We had already looked at group results for 2006, while I had not yet requested the 2007 company report (my fault). However, I got some data supplied by Mediobanca on major Italian companies, although it is not as good as having the company report, given the total lack of details. Il Sole 24 Ore today publishes an extensive article about the restructuring of Gancia, to be approved by shareholders on 10 November. The plan envisages: (1) the merger between parent company Gancia Spa with the operating subsidiary Fratelli Gancia, (2) a EUR8-10m capital injection by the main shareholder (the family), (3) the sale or restructuring of the wine division (10% of sales) that is not delivering the expected results, (4), the relaunch of Gancia in foreign markets, which are expected to rise from 20% to 40% of sales; (5) through the merger, a revaluation of trademarks in order to increase the equity of the company; (6) the replacement of the family with external managers to run the company (already happened last Spring).
Aggiungo io, anche se il giornale non lo riporta, Gancia e’ il distributore in Italia dei marchi della joint venture Maxxium (Remy Martin, Sauza, Macallan e via dicendo), la quale joint venture sara’ probabilmente sciolta o ridimensionata a fronte dell’uscita sia di Remy Cointreau che di Pernod Ricard: potrebbe quindi venir messa in discussione un’altra fetta di fatturato. L’aumento di capitale sembra un atto dovuto, soprattutto dopo che Gancia ha riacquistato il 10% del proprio capitale. Lo scorso Gennaio avevamo gia’ messo in luce che Gancia era l’operatore italiano piu’ indebitato… ma tutto questo sara’ sufficiente?
I would add, though the newspaper did not include it, that Gancia is the distributor in Italy of the brands of the joint venture Maxxium (Remy Martin, Sauza, Macallan and so on). This joint venture will probably be dismantled or resized in the face of the exit of Remy Cointreau and Pernod Ricard and therefore it may at least partially reduce the 45% slice of turnover which Gancia generates through Maxxium brands. The capital increase seems necessary, especially after Gancia bought back 10% of its capital. Last January we had already underlined that Gancia was the Italian winery with the worst debt ratios… but will all this be enough?

Procediamo quindi con i numeri. Il fatturato nel 2007 e’ rimasto stabile a EUR109m, mentre l’indebitamento si e’ ridotto da EUR55m a EUR42m. La situazione economica e patrimoniale e’ comunque peggiorata: Gancia e’ passata da un pareggio operativo a una perdita di EUR5m, che e’ diventata EUR6m a livello di utile netto (anche qui mi sembra strano, potrebbe esserci stata qualche dismissione), dopo gli EUR2.5m persi nel 2006.
Let’s look at numbers. The turnover in 2007 was stable at EUR109m, while debt was reduced from EUR55m to EUR42m. The situation was worsening as Gancia moved from an operating breakeven to an operating loss of EUR5m and to a EUR6m net loss (we would have argued more, may they did some disposals), after the EUR2.5m lost in 2006.

I debiti sono scesi di EUR13m nonostante le perdite probabilmente grazie a una riduzione degli attivi e del capitale circolante (non ho ulteriori dettagli purtroppo). Va da se che le perdite hanno ulteriormente ridotto il patrimonio netto a poco piu’ di EUR20m, un livello pari a circa la meta’ del debito. Inoltre il margine operativo lordo dovrebbe essere stato negativo (nel 2006 gli ammortamenti erano EUR3.2m), il che significa che la gestione ha bruciato cassa ancora prima di pagare interessi, tasse e investimenti.
Debt fell by EUR13m despite the losses probably due to a reduction of working capital (I do not have further details unfortunately). It goes without saying that the losses have further reduced the net equity to EUR20m, a level equal to about half of debt. Furthermore, the EBITDA might have been negative (in 2006 depreciation were EUR3.2m), which means that Gancia burned cash even before paying interest, taxes and investments.
Tutto considerato la ricapitalizzazione sembra quindi necessaria: con EUR10m di apporto di capitale il patrimonio netto crescerebbe a EUR30m e il debito si ridurrebbe a EUR30-35m. Inoltre, non sembra difficile immaginare che il marchio Gancia possa avere un valore di almeno EUR20-30m, il che porterebbe un ulteriore beneficio al patrimonio netto… ma non alla generazione di cassa. Quella necessita di un deciso rilancio, anche considerando che almeno una fetta del fatturato derivante dalla distribuzione potrebbe avere la vita corta.
All in all, the recapitalization seems therefore necessary: with EUR10m the net equity would grow to EUR30m and debt would be reduced to EUR30-35m. Moreover, it does not seem difficult to imagine that the Gancia brand could potentially be valued EUR20-30m, which would imply a further benefit for equity… but this would not mean cash generation. The latter requires a strong relaunch, also considering that at least a slice of turnover arising from the distribution may have a short life.