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Nel primo trimester 2008, Campari ha riportato una crescita nella divisione vino del 3.3%, corrispondente a un fatturato di 26.5m. Se escludiamo l’effetto del cambio, la crescita della divisione vino e’ del 3.7% circa rispetto allo scorso anno. Va detto, come potete vedere dal primo grafico, che il primo trimestre e’ il periodo meno significativo per volume di attivita’, e che quindi questo andamento potrebbe essere fortemente influenzato da quanto succede nei prossimi trimestri. In secondo luogo, va considerato che la divisione vino di Campari viene da un periodo di crescita molto significativa: nel primo trimestre dello scorso anno le vendite erano cresciute del 30%. Letto in questi termini, cioe’ una crescita di quasi il 4% dopo un balzo del 30%, i numeri assumono un contorno piu’ definito di un consolidamento su un livello di fatturato superiore.
Italia
La brand awareness delle DOC e DOCG Italiane – sondaggio ISMEA
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Fonte: ISMEA
ISMEA ha domandato a un campione di 601 persone di dire se conoscevano o meno le denominazioni italiane. Ne sono uscite tre classifiche, che vi presento oggi, nelle quali potete avere un’idea della cosiddetta “brand awareness” (licenza poetica) delle denominazioni italiane. Alla fine vi metto i dati anche in forma tabellare se ne aveste bisogno. Sorprese? Beh, qualcuna si anche se saremo tutti molto influenzati dalle nostre preferenze e conoscenze personali. Io trovo il Barbaresco poco conosciuto e il Brachetto d’Acqui molto, poi considererei stranamente sconosciuto il Sagrantino. In linea di massima si puo’ dire che la gerarchia DOCG-DOC-IGT e’ rispettata: come vedete dal primo grafico, il grado di conoscenza medio delle denominazioni DOCG (le prime 15) e’ del 39%, contro il 28% per lo stesso numero sulle DOC e il 13% sulle IGT. Diciamo che la categoria IGT e’ obiettivamente poco conosciuta.
Esportazioni di vino nel 2007: confronto Italia, Spagna, Francia, USA e Australia
nessun commentoIl post di oggi non e’ particolarmente ricco, ma e’ un post che aiuta molto a capire gli ordini di grandezza delle esportazioni dei vari paesi. Spesso sentiamo parlare dell’invasione dei vini australiani, poi sentiamo strombazzare quanto l’Italia sia andata bene nell’export. Oggi prendiamo i dati di 5 grandi produttori, Italia, Francia, Spagna, Australia e USA e li mettiamo uno contro l’altro, tradotti in Euro. Che cosa ne esce? Che l’Italia nel 2007 non e’ andata male, anzi: dal punto di vista della crescita siamo superati solo dagli spagnoli. Vero e’ che la nostra struttura dell’export resta fortemente incentrata sui volumi (dove non ci batte nessuno, almeno nel 2007), mentre dal punto di vista del valore di cio’ che esportiamo siamo indiscutibilmente secondi, ma ben lontani dalla Francia. In altre parole, il nostro prezzo medio di esportazione e’ superiore solo alla Spagna e agli USA, che pero’ pagano lo scotto del cambio sfavorevole, in questa statistica.
Esportazioni di vino rosso di qualita' rosso in Toscana – dati 2007
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Fonte: ISTAT
Affrontiamo oggi di nuovo il tema delle esportazioni, con le statistiche che ISTAT fornisce su alcuni sottogruppi dell’export italiano. Ci riferiamo oggi alle esportazioni di vino rosso toscano di qualita’ (VQPRD) in bottiglia, che rappresentano la categoria singola piu’ significativa dell’export italiano dietro gli spumanti (EUR398m), con un valore di EUR341m nel 2007. Per anticipare l’argomento di alcuni dei prossimi post sull’argomento, va detto che le altre categorie tracciate sono di gran lunga dietro (ci occuperemo di Veneto e Piemonte).
Esportazioni di vino italiano – aggiornamento febbraio 2008
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Fonte: Istat
Le esportazioni di vino a tutto febbraio mostrano la continuazione delle tendenze che abbiamo osservato ultimamente. I volumi continuano a diminuire e sono ora scesi sotto il livello di 12 mesi fa, mentre continua il progressivo miglioramento del prezzo medio di esportazione. Tutto sommato si tratta di un altro ottimo mese per le esportazioni, che chiudono con un +10.6% mensile e un +8.6% annuale.
[TABLE=65]
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