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Nosio e’ una societa per azioni detenuta per il 55% dalla cooperativa Mezzacorona (e per il 45% da privati). Proprio in questi giorni e’ in corso un aumento di capitale piuttosto rilevante (EUR22.5m) volto a finanziare un’ulteriore espansione dell’attivita’ con un nuovo stabilimento munito di un impianto di imbottigliamento (per un importo equivalente). Nosio genera circa EUR80m di fatturato e da un paio di anni sta mettendo a segno una crescita significativa, pari all’11-12% annuo. La sua attivita’ consiste sostanzialmente nell’acquisto di vino sfuso dalle cooperative (Mezzacorona rappresenta oltre meta’ degli acquisti) che poi distribuisce anche attraverso joint venture con la medesima Mezzacorona. Il fatturato e’ ben bilanciato tra Italia ed estero (56-44%), anche se nel corso del 2007 e’ stata soprattutto la parte internazionale a trainare le vendite dell’azienda, con un incremento del 17% contro il +7% riportato in Italia.
Italia
Esportazioni di spumante italiano – aggiornamento primo trimestre 2008
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Il buon andamento delle esportazioni di spumante italiano ancora nel corso del primo trimestre del 2008 ha origine dalla straordinaria performance in alcuni paesi, quali il Regno Unito, che e’ diventato il primo mercato per questo prodotto. Cosi’ assistiamo a un vero e proprio boom delle esportazioni di spumante, che hanno raggiunto EUR418m sui 12 mesi a Marzo 2008 (+34%), con un incremento dei volumi del 11% e un miglioramento del prezzo-mix del 21%. In altre parole, secondo ISTAT l’Italia esporta 1.22m/hl a EUR3.41 al litro.
Esportazioni di vino italiano – aggiornamento marzo 2008
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Nel corso del primo trimestre 2008 le esportazioni di vino italiane sono state pari a EUR800m, con una crescita del 7.7% rispetto al 2007. I volumi sono stati in riduzione del 9% a un livello (che dai commenti di Dario sappiamo essere oggi un po’ distorti in valore assoluto, anche se non in termini relativi) pari a poco meno di 4m/hl. Il quadro e’ in deciso rallentamento, soprattutto per quanto riguarda il segmento vino fermo, mentre gli spumanti continuano per un motivo o per l’altro a far vedere delle crescite molto sorprendenti (+58% a valore nel primo trimestre del 2008). Nel segmento del vino fermo, come vedremo, le cose cominciano ad andare molto male in Europa mentre continuano ad essere sorprendenti i dati degli USA, dove il vino imbottigliato chiude a +3.6%. Ci focalizziamo sui vini fermi, lasciando per un altro commento la parte spumanti.
Gruppo Coltiva – risultati e bilancio 2007
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Coltiva ci ha puntialmente inviato il bilancio chiuso al 31 luglio 2007, che mette in luce una sostanziale stabilita’ nelle vendite della cooperativa, che e’ quindi riuscita (con qualche sacrificio, come vedremo, sui tempi di incasso) a compensare l’uscita del socio CEVICO per quanto riguarda le vendite alla GDO e sull’estero. Il fatturato e’ stato stabile nel 2007 a EUR65m, con una riduzione di circa l’1% dei volumi compensati da un corrispondente miglioramento del mix. Dal punto di vista geografico, come vedete le vendite estere crescono moderatamente (+3%, come lo scorso anno) e compensano la riduzione dell’1% del fatturato domestico (comunque in stabilizzazione dopo il calo del 6% sofferto lo scorso anno).
I consumi di vino pro-capite nel mondo – aggiornamento 2005 OIV – errata corrige
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OIV ha appena pubblicato il rapporto 2005 sul mondo del vino: oggi parliamo dei consume pro capite, che come per tutti gli altri numeri sono aggiornati al 2005. A guardare i numeri si possono trarre le seguenti conclusioni: tra i grandi paesi produttori e’ continuato il forte declino nei consumi pro capite di Spagna e Italia, mentre in Francia i consumi si sono stabilizzati. In secondo luogo, l’Italia e’ stata superata dal Portogallo nella classifica dei grandi consumatori di vino (sempre pro-capite), con 46.7 litri contro 46.5 litri pro capite. Nel resto dei paesi continua la progressione dei paesi anglosassoni, con il Regno Unito, Canada, USA, Australia e Nuova Zelanda che continuano a mostrare incrementi piu’ o meno leggeri nel consumo. Tra i grandi bevitori storici, invece si conferma il declino dell’Argentina e della Svizzera.