03.2 Prod/Sup – Italia


Asti spumante – vendite 2007

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[English translation at the end of the document]
Fonte: Consorzio Asti
La denominazione Asti sta senza dubbio vivendo un periodo di ripresa. Le vendite sono balzate nel 2007 del 11% a 79m di bottiglie, grazie alla progressione del prodotto all’estero e in particolare in alcuni mercati quali la Russia. Menzionerei, come dato non secondario, che la denominazione Asti e’ caratterizzata da produttori mediamente grandi ed organizzati, anche grazie alla significativa dimensione dei volumi venduti e che il Consorzio ha condotto una pesante campagna pubblicitaria per rilanciare il prodotto proprio lo scorso anno. Come dicevamo le vendite totali hanno sfiorato i 600mila hl, contro 531mila del 2006. In un’orizzonte temporale piu’ lungo si nota meglio il balzo delle vendite, dopo anni in cui la crescita piu’ significativa era stata del 4% circa e in un paio di anni (2003-04) le vendite erano addirittura calate

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Emilia Romagna – superfici e produzione – aggiornamento 2006-07

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L’Emilia Romagna ha avuto una vendemmia 2007 piuttosto difficile, a guardare i primi dati significativi pubblicati da ISTAT. La produzione e’ scesa del 9% circa, contro un -11% stimato in Italia, un livello di circa il 5% piu’ basso della media degli ultimi anni pari a circa 6.5m/hl. La provincia piu’ rappresentativa (Ravenna) ha mostrato un calo rispetto al 2006 un po’ piu’ accentuato, intorno al 12% a 2m/hl, anche se confrontando questo livello con la media storica non troviamo delle differenze troppo significative.

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As in the rest of Italy, in 2007 Emilia Romagna experienced a difficut vintage. The preliminary data shows a 9% decline of production (vs. -11% for Italy) to 6.5m/hl, a level which is roughly 5% below the average for the last years. The most important province Ravenna showed a more significant fall at 2m/hl (-12%) although when looking at the historical average of its production the gap is not so evident.

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Le rese per ettaro sono cosi’ state molto simili a quelle nazionali, in termini di variazione. L’Emilia Romagna resta una regione con delle rese molto elevate, intorno a 150q/ha, sostanzialmente derivanti dai livelli di 184q/ha di Reggio Emilia, dei 166 di Ravenna e dei ben 203 di Modena (pur sempre sotto ai 250-260 del 2000-2001). Le province piu’ orientate alla qualita’ come Piacenza hanno delle rese piu’ allineate alla media nazionale, nell’ordine di 85q/ha per un’annata come il 2007.
Yields are as usual: very high, around 150q/ha, mainly deriving from the 184q of Reggio Emilia, 166q/ha of Ravenna and 203 of Modena (still below its historical level of 250-260 of 2000-01). The most quality oriented provinces such as Piacenza showed values more in line with the Italian average at around 85q/ha.

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Nell’ambito delle superfici, l’Emilia Romagna ha un andamento leggermente migliore di quello nazionale. Le superfici sono sostanzialmente stabili sui 56000 ettari coltivati, un pochino peggio a Ravenna e meglio in provincia di Bologna. Nel corso del 2006, si e’ pero’ assistito a un leggero rimbalzo delle superfici in produzione a fronte di un incremento di circa 400ha in provincia di Reggio Emilia e di altri 500ha in provincia di Bologna. Va tuttavia considerato che si tratta valori piuttosto poco significativi.
Looking at the areas, Emilia has a trend which is slightly better than the national average. Total area is stable at around 56000ha. The trend is a bit worse for Ravenna and a bit better for Bologna. During 2006, the areas had a reboud, as you can see from the graph, mainly thanks to an increase of 400ha in Reggio Emilia and 500ha in Bologna. All quite marginal changes.

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Infine, un paio di considerazioni sulla struttura per denominazioni. L’Emilia e’ una regione con una penetrazione delle DOC leggermente superiore alla media nazionale (30% circa delle superfici) al 35%, nonostante la sua produzione sia generalmente considerata di livello piuttosto basso. E’ anche una regione dove la IGT viene sfruttata in modo significativo, con un oltre 22000 ettari rispetto ai 21000ha delle DOC/DOCG. Questo porta il peso dei vini da tavola a meno del 30% del totale, contro una media nazionale del 49% circa.
Finally, a couple of comments about denomination. Emilia is a region where quality wines penetration is slightly above national average (35% vs. 30% of areas in Italy). It is also a region where the IGT (geographical denomination) is very well exploited, with over 22000ha vs. 21000ha of DOC/DOCG. This implies that the weight of table wines is less than 30%, vs. a national average of around 49%.

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Vi lascio con una curiosita’: il peso dei vini DOCG e’ in costante riduzione in Emilia Romagna (se non ricordo male si tratta dell’Albana). Ebbene, come vedete da questo grafico, siamo passati da circa 870 ettari equivalenti nel 2000 a 556ha nel 2005…
Last, a strange trend: the decline of areas devoted to DOCG production (Albana in the region): as you can sse the trend is negative, moving from 870ha in 2000 to 556ha in 2005…

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Veneto – superfici e produzione – aggiornamento 2006-07

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Il Veneto e’ una delle regioni italiane piu’ produttive dal punto di vista delle rese per ettaro e della produzione. E’ anche, come vedremo, una regione dove la legislazione vinicola e’ molto sfruttata: meno del 10% della produzione e’ adibita ai vini da tavola. Infine, come cominciamo subito a vedere, la produzione vinicola del 2007 non sembra essere stata cosi’ drammatica, come mostrano le stime ISTAT: siamo intorno ai 7.8m/hl esattamente in linea con la produzione degli ultimi anni e circa l’8% al di sopra del 2006.

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Veneto is one of the key Italian regions for wine. It is also a region where rules are fully exploited with a very low portion of table wines. 2007 was overall a good year for the region with a 7.8m/hl estimated production, in line with the production of the past years and roughly 8% better than in 2006.

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Le rese per ettaro non sembrano avere sofferto in modo cosi’ significativo come nel resto del paese. Il Veneto si e’ mantenuto sui suoi livelli molto elevati, di 150q/ha, un filo meno delle medie storiche gia’ da due o tre anni a questa parte, quanto invece in Italia si registra un calo dai 100-110q/ha degli anni passati a 90-91, quindi un buon 12% al di sotto delle medie storiche.

Yields seems to have remained quite high and not really changed vs. past years. The yield is estimated at 150q/ha, a bit less than the historical average already since a couple of years, while in Italy yields were down from 100-110q/ha in the past years to roughly 90 in 2007 (12% below historical average).

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Ma la produzione elevata non e’ soltanto frutto delle rese: il Veneto, e la provincia di Treviso in particolare e una delle aree dove la viticoltura e’ piu’ florida, e le superfici crescono invece che diminuire come nel resto del paese. Fino al 2006, in Veneto si registra una crescita annua delle superfici vitate del 2% circa, in contrasto con il calo dell’1% annuo registrato nel resto del paese. Il passo in piu’ lo da’ proprio Treviso, che cresce del 3-4% annuo e che nel 2006 ha raggiunto i 25000 ettari, contro circa 23600 di 6 anni fa. Anche l’altra grande provincia, Verona, mostra dei tassi di crescita, anche se molto piu’ tenui (1.5-2%). Invece, nelle zone meno vocate, si evidenzia il trend contrario: nel resto della regione le superfici calano del 1.5-2% circa.

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Production is high not just for very high yields, but also because planted area is growing, particularly in the key areas such as Treviso. Up to 2006, we calcolate a yearly increase of areas by 2%, vs. a -1% posted in the rest of the country. The key area is Treviso, which is growing by 3-4% p.a. and which in 2006 reached 25000ha vs. 23600 of 6 years ago. The other large province, Verona is also growing a decent rates (1.5-2%). On the other hand, in the other areas, the trend is opposite with a 1.5-2% yearly decline in the areas planted.

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Una ulteriore occhiata alle rese per ettaro mostra come in tutta la regione le rese sono al di sopra della media italiana. Partiamo da un 125q a Venezia per raggiungere un livello di 183q in provincia di Vicenza. Anche le zone dove sono presenti le grandi DOC e DOCG della regione sono comunque intorno ai 150-155q/ha.
We give a further look to the yields to show that in all the region there has been very high ones, from 125q/ha in Venice to reach 183 in Vicenza. Even where the top quality wines are produced, yields are still in the region of 150-155q/ha.

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Infine, introduciamo una nuova statistica, forse un po’ vecchiotta (arriviamo al 2005), ma che rende l’idea della struttura produttiva della regione da un punto di vista legale. Come vedete, abbiamo diviso la superficie regionale tra vini DOC/DOCG (i DOCG praticamente non esistevano a quella data in Veneto), IGT e vini da tavola. Cio’ vi rende conto del forte utilizzo in Veneto sia della DOC (che rappresentava 31300 ettari dei 75000 vitati nella regione) sia degli IGT (37000), con una penetrazione minima dei vini da tavola. A confronto con l’Italia, il Veneto e’ una specie di “piramide rovesciata” nella gerarchia DOC/IGT/vini da Tavola. E come vedete dal secondo grafico, questa vocazione e’ immutata negli anni: la penetrazione dei vini da tavola e’ stata sempre molto piu’ limitata che nelle altre regioni italiane.

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Finally, we introduce a new statistic, which is a bit old (up to 2005), but which provides a picture of how the production structure of the region is broken down between quality wines (DOC/DOCG), regional wines (IGT) and table wines. As you can see, Veneto looks very well exploited, with 31300ha of quality wines out of the total of 75000ha, 37000ha of IGT wines and with a very low penetration of simple table wines. When comparing Veneto with Italy, you can immediatly perceive that the jerarchy of wines in Veneto is reversed, with a very low representation of table wines and most of production being classified as quality wine.

Produzione vino 2007 Italia – ISTAT Novembre 2007

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Attenzione: trovate i dati definitivi pubblicati in questo post aggiornato!
Please find here the final figures.

ISTAT ha inserito una nuova stima sulla produzione italiana di vino (che non e’ ancora il numero definitivo) con una pesante correzione rispetto alla prima indicazione, che avevamo sottolineato essere molto incoerente rispetto a quanto riportato da ISMEA e da Assoenologi. Dunque, ISTAT pone ora la sua stima a 43.9m/hl, sempre largamente superiore ai 40.5m/hl di Assoenologi ma oggi di un bel 3.1m/hl piu’ bassa della prima stima. Anche secondo ISTAT, quindi, ci troviamo di fronte alla peggiore vendemmia degli ultimi anni, sicuramente al di sotto anche del 2002 (44.6m/hl) e 2003 (44.1m/hl). La differenza rispetto alla precedente stima di 47m/hl e’ obiettivamente troppo rilevante e, nel corso del post, sottolineeremo quali sono le regioni e le province che hanno fornito dati completamente sballati. Vi ricordo anche che questa resta una stima, quindi soggetta a ulteriori variazioni…

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ISTAT published a new forecast on Italian wine production for 2007, still not a final number, with a heavy correction of the first indication which was very different from local associations of enologysts. ISTAT now puts is forecast at 43.9m/hl, which is still above the other forecasts of 40m/hl but 3.1m/hl lower than the first figure. Now ISTAT agrees that 2007 has been a very bad year, lower than 2002-2003 level of 44-44.5m/hl. The gap between the first forecast and the second one is too significant not to point out the regions and the provinces where it comes from. As a disclaimer, please consider that these numbers will require further correction before they become final.

Partiamo dal Nord Italia, che conferma una vendemmia a 20m/hl, un buon 10% sopra le vendemmie del 2002 e 2003 e non molto lontana dalle vendemmie del 2005 e 2006. La stima non e’ stata corretta di molto (0.6m/hl, cioe’ circa il 3% in meno). In particolare, il Piemonte e il Friuli confermano per ora i loro 2.7 e 1m/hl rispettivamente, mentre la Lombardia ha alzato i suoi numeri di quasi il 10% a 1.05m/hl e il Veneto da 7.5m a 7.8m/hl (+4%). Il Trentino ha ridotto del 9% la sua stima a 1.1m/hl. Anche a occhio, il grafico mostra una variazione abbastanza limitata, parliamo di circa 2m/hl rispetto a una produzione annua media di 20m: cioe’il 10%, e la vendemmia 2007 sembra essere stata abbastanza allineata alla media storica.
Northern Italy should enjoy a decent production at 20m/hl, 10% above the bad 2002/2003 years and not very far from 2005-2006 level. The forecast has not changed a lot (0.6m/hl or 3% lower). In particular, both Piedmont and Friuli confirmed for the time being their forecast of 2.7m and 1m/hl respectively of production, while both Lombardy and Veneto raised their numbers (by 10% and 4% respectively). The graph shows a 10% volatility of production in the last 7 years and that 2007 production is probably around 3% below the average level of the past years.

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Al Sud le cose sono andate in modo diverso. Innanzitutto cominciamo a individuare la peggiore vendemmia del decennio, a 16.8m/hl, la prima vendemmia “fuori” dalla forchetta 19-23m/hl degli ultimi anni. Mentre la variazione standard anche in questo caso sta sui 2m/hl (10%), questa vendemmia e’ un bel 20% sotto la media, secondo questa stima ISTAT che presumiamo cominci ad avvicinarsi alla verita’. Invece le differenze sulla prima stima sono molto evidenti: siamo passati da 18.7m a 16.8m/hl, cioe’ l’11%. Ma scavando si notano differenze anche piu’ significative: la Puglia ha sbagliato del 20% passando da 7.1m a 5.6m/hl, l’Abruzzo del 15% passando da 2.6m a 2.2m/hl… Invece la Sicilia conferma il suo anno difficile con una stima invariata a 5.4m/hl, ben al di sotto del range storico di 6-7m/hl.
South Italy. Here the story is very different. First, at 16.8m/hl estimated production we are in front of the worst vintage of the last years, out of the range of 19-23m/hl experienced since 2000. While standard deviation of production is the same of Northern Italy (2m/hl or roughly 10% vs. the average), this year is 20% below the historical average. The gap vs. the first forecast is very large: 16.8 vs. 18.7m/hl before, or 11%. Looking at the detailed figures you will notice that Aplia missed the forecast by 20% (5.6 vs. 71m/hl) and Abruzzo by 15% (2.2m vs 2.6m/hl). On the other hand, Sicily confirmed its very difficult year with a forecasted 5.4m/hl production, well below the historical range of 6-7m/hl.

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Da ultimo, il centro Italia, dove vale la pena soffermarsi sulla Toscana. A dispetto del grande orientamento verso la qualita’, i numeri di ottobre erano del 15% piu’ alti di quelli attuali. Siamo ora a 2.8m/hl rispetto alla precedente stima di 3.2m/hl, differenze quasi completamente attribuibile alla “svista” di Firenze, che e’ passata da 1m/hl a 0.7m/hl. Per il resto, in centro Italia si delinea una vendemmia del 5% sotto la media storica, ossia una via di mezzo tra il -3% del Nord Italia e il -10% del Sud Italia.
Last, Central Italy, where we should focus on Tuscany first. Despite the quality orientation, Tuscany provided a very bad forecast to ISTAT in October, about 15% gap vs. the current 2.8m/hl estimated production. This gap is almost exclusively attributable to the wrong figure for Firenze province, which reported 0.7m/hl in this second forecast vs. 1m/hl of the initial one. All Central Italy showed a negative gap of 5% vs. the average production of the past years, in between the -3% of Northern Italy and -10% for Southern Italy.

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L'equilibrio del mercato del vino in Italia – aggiornamento 2007

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Incuriosito da questi dati sugli stock di vino appena pubblicati, mi sono messo a riguardare i dati del mercato italiano del vino e ho incrociato i numeri di Unione Europea, ISTAT, AC Nielsen/ISMEA e via dicendo per fare un piccolo bilancio del vino italiano: cioe’ produciamo (+), importiamo (+), beviamo (-) e esportiamo (-). Questo dovrebbe essere un primo bilancio. Ci sono poi gli utilizzi industriali (aceto, alcol, brandy e via dicendo) per giungere a una variazione delle scorte. Che e’ il dato che abbiamo dall’Unione Europea. Vi avverto subito che alcuni dati sono stimati e che e’ difficile far quadrare gli anni solari con le campagne vinicole. Pero’ il quadro che ne esce da una chiara idea di quello che sta succedendo: se le previsioni di 40m/hl di vendemmia sono confermate, avremo per la prima volta dopo tanti anni un saldo “primario” negativo per un paio di milioni di ettolitri. Quindi, come vedete dal primo grafico, le scorte potrebbero passare dai 42m/hl a circa 38m/hl assumendo circa 1.5m/hl di utilizzi industriali di vino.

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This post combines several data from different sources (ISTAT, AC Nielsen and European Union), trying to do a small balance of the Italian wine business: in other words we produce (+), we import (+), we export (-) and we drink (-). This balance is to be combined with industrial use of wine (vinegar, alcohol, brandy and so on) to derive the change of inventories. This one is supplied by EU. A disclaimer: some data is estimated and it is difficult to combine the solar year (for export, consumption and import) with the vintage year (for production and inventories. The picture is however quite clear: if the forecasts of 40m/hl wine production in Italy are confirmed, we will have for the first time after many years a “primary” balance negative by a couple of million hl. Inventories of wine might therefore decline from 42m/hl to 38m/hl, assuming roughly 1.5m/hl of industrial use of wine.

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