Fonte: elaborazione Inumeridelvino.it su dati Cellar Tracker
Post redatto e pubblicato in contemporanea su: Liquinvex
Quali sono i marchi del vino italiani (e perché no mondiali) più collezionati? Quante bottiglie ci sono nelle collezioni? Il post di oggi cerca di fornire qualche indicazione in tal senso con un’analisi che io stesso, alla ricerca di numeri sul mondo del vino da oltre 15 anni, non avevo mai pensato: pescare i dati da Cellar Tracker, un sito internet dove gli utenti caricano le loro bottiglie (io per esempio) e possono gestirle, catalogarle, caricarne di nuove e scaricarne, sapere quanto valgono (per questo si paga) e via dicendo. La forza di questo sito internet, di stampo e “tendenza” tipicamente americana per tipo di utenza, è che ha caricate 85 milioni di bottiglie (alcune già bevute e mai scaricate, come capita a me). Di queste quasi 10 milioni sono italiane, 28 francesi, 33 americane e poco meno di 10 di tutti gli altri paesi. Il secondo punto di forza di Cellar Tracker è che se ci navigate sembra di essere su un sito internet di 20 anni fa, cosa che trovo bellissima per la funzionalità e semplicità del suo utilizzo. La terzo è che se navigate nel sito (e aspettate un po’…) avete una quantità di dati da elaborare, che è quello che ho tatto.
Quello che proponiamo oggi sono le liste dei vini italiani (e mondiali) più collezionati, per marchio e per referenza, sia con un taglio generale che con un taglio “luxury”, quindi per bottiglie che valgono, diciamo, oltre 80 dollari (oggi 75 euro) l’una.
Partiamo allora.
Di quelle 10 milioni di bottiglie, 5 arrivano dai primi 130 marchi del vino italiano. Due regioni chiave: Toscana, il 55% delle bottiglie, e Piemonte, 38%. Poi un po’ di Veneto (5%) e il 2% nel resto d’Italia. Quali i marchi? Li trovate nel tabellone. Due toscani in cima: Antinori 281mila bottiglie e Tenuta San Guido 229mila. Poi a sorpresa la cantina dei Produttori del Barbaresco (182mila bottiglie, grazie al “Barbaresco” non riserva che scoprirete sotto rappresenta da solo 62mila bottiglie) e Tenuta dell’Ornellaia (180mila). Seguono Gaja, Fontodi, Bruno Giacosa, Casanova di Neri, il Poggione e Giacomo Conterno a completare i primi 10.
Questa è la classifica generale. Se invece ci focalizziamo sui vini di alta qualità la classifica cambia un po’. Cominciamo col dire che delle 85 milioni di bottiglie di sopra quelle “super” da 80 dollari in su sono un terzo, 28 milioni. E di queste 13 milioni sono francesi, 12 milioni americane e soltanto 2.6 milioni sono italiane. Di queste 2.6 milioni di bottiglie i “top 10” sono 1.1 milioni. Quindi qui la classifica si concentra, visto che sopra abbiamo visto che 130 cantine coprivano soltanto poco di più. E le cantine cambiano un po’: scompare Produttori del Barbaresco, Gaja e Bruno Giacosa emergono come quarta e quinta cantina, poi Fontodi, Giacomo Conterno, Casanova di Neri, Valdicava e Luciano Sandrone.
Antinori, leader italiana è la settima nel mondo per vini collezionati “sopra 80 dollari”, mentre Tenuta San Guido è 14esima e (non la vedete nella tabella) Tenuta dell’Ornellaia è 38esima in termini di numero di bottiglie collezionate. Come vedete la classica è tappezzata di marchi francesi di Bordeaux e americani, il che questo risponde anche alla tipologia delle tenute, molto vaste, rispetto a quelle, per esempio piemontesi e borgognone.
Infine, abbiamo provato ad approfondire i vini per referenza, invece per produttore, ovviamente limitandoci alla lista italiana. Il Sassicaia di Tenuta San Guido e il Tignanello di Antinori sono le due referenze più collezionate su Cellar Tracker, seguite da molto distante da Ornellaia (97mila contro 170-180mila). Poi il Brunello di Montalcino Il Poggione, il Flaccianiello della Pieve di Fontodi e, come accennavamo sopra, il mitico Barbaresco dei “Produttori”.
Vi lascio alla classifica (anche in versione “espansa” alla fine del post se volete approfondire) dove potete magari trovare uno dei vostri vini preferiti e pensare di collezionarlo!
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