Champagne – dati di mercato ed esportazioni 2018

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Il mercato mondiale dello Champagne ha tenuto botta nel 2018, con un valore di 4.9 miliardi di euro di vendite, nonostante il calo del 2% delle bottiglie vendute a 302 milioni. Il tutto viene come negli anni scorsi da una riduzione del mercato francese, che ha perso ben 6 milioni di bottiglie nel 2018, compensato da un incremento nei paesi extraeuropei. Tale spostamento ha anche una implicazione strutturale: sono sempre più vincenti i grandi player (“maison” nelle tabelle), che hanno capacità distributive mondiali, a svantaggio dei piccoli produttori (“vigneron”), i quali sono gioco forza più legate al mercato domestico ed europeo. Nel giro di 10 anni le vendite fuori europa sono passate dal 17% al 26% del totale; nello stesso periodo la quota di mercato dei vigneron è scesa dal 24% al 18% del totale delle bottiglie a vantaggio delle maison che sono passate dal 66% al 72%. Per quanto riguarda i mercati, al citato calo del mercato francese (2% a valore) va sottolineata la ben conosciuta debolezza in quello inglese (-2% a valore e -4% a volume). I mercati che sostengono lo Champagne sono gli USA (stabili a valore per via della svalutazione del cambio), il Giappone e, naturalmente la Cina. Passiamo a una breve disanima dei dati.

 

  • Delle 302 milioni di bottiglie spedite (-2%), 219 milioni sono delle “maison” e calano dell’1%, 55 milioni sono dei “vigneron”, giù del 4% e poco meno di 28 milioni sono realizzati dalle cooperative, +1%. Il valore è invece stabile a 4.9 miliardi di euro, di cui circa 2-2.05 realizzato in Francia e 2.9 miliardi all’estero.
  • La Francia continua nel percorso calante, -4% a 147 milioni di bottiglie (-2% a valore).
  • I mercati europei sono in calo dell’1% nel loro insieme a 76 milioni di bottiglie, mentre fuori ormai si spediscono 79 milioni di bottiglie di Champagne, +2% sul 2017.
  • Tra i mercati europei spicca il nuovo calo del Regno Unito, -3% a 26.8 milioni di bottiglie e -2% a 406 milioni di euro, mentre è praticamente stabile la Germania (quarto mercato estero per importanza) a 12 milioni di bottiglie e 203 milioni di euro (+3%). Stabile il Belgio e l’Italia (ma con un miglioramento in valore del 2% e 4% rispettivamente), male la Svezia e bene l’Olanda.
  • Fuori dall’Europa il mercato di riferimento sono gli USA, che sono dietro il Regno Unito per volume a 23.7 milioni di euro (+3%) ma sono di gran lunga il più importante a valore con 577 milioni di euro, in calo dell’1.5% nel 2018 a causa dei cambi. Molto bene anche Giappone (+5% volumi e terzo mercato estero, +4% a valore) e la “Greater China”, quindi con HK e Macao, che raggiunge 4.7 milioni di bottiglie (+9%) e 100 milioni di euro (+10%). Dopo anni di crescita si stabilizza invece il mercato australiano a 8.4 milioni di bottiglie, ma cala il valore a causa della svalutazione del cambio.
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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

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