LVMH divisione vino – risultati e analisi di bilancio 2012

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LVMH prosegue sul suo sentiero di crescita, principalmente guidato dal Cognac e dai paesi emergenti, quelli asiatici (ex Giappone) soprattutto. Nel 2012 cresce dell’11% in termini organici, con margini in leggero deterioramento e con un corrispondente deterioramento nella seconda parte dell’anno. Potrebbe esaurirsi così il commento dei risultati 2012 del gruppo francese, leader locale della produzione di vini di qualità. La strategia di LVMH resta improntata a crescere nei nuovi mercati, con grandi sforzi di marketing. Infatti, nonostante la crescita delle vendite largamente a doppia cifra (+17%, +11% senza i cambi), i margini non sono cresciuti in nessuna delle due sottodivisioni. Allo stesso modo, cresce il capitale investito, che raggiunge un livello di quasi 10 miliardi di euro, tra brands, magazzino, vigneti e impianti. Anche in questo caso il rendimento del capitale è stabile intorno al 13%. L’outlook per la divisione sul 2013 non cambia: i mercati europei maturi resteranno molto duri e il focus è di continuare a investire per migliorare il posizionamento dei marchi in Asia, soprattutto con uno spostamento degli investimenti sull “online media”. E qui si potrebbe aprire un capitolo. Per ora accontentiamoci di analizzare i dati 2012…

 

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  • Le vendite della divisione vino sono cresciute del 17.4% a 4.1 miliardi di euro. Di questo incremento, circa 6 punti percentuali sono dovuti ai cambi, per cui la crescita organica è stata dell’11%, un filo meglio del +10% messo a segno nel 2011, ma con una decelerazione rispetto ai primi 6 mesi dell’anno, quando era stata del 15%. All’interno della crescita organica, i volumi sono saliti del 4.5%, il prezzo mix è cresciuto del 6.5%, soprattutto nel segmento degli spirits.
  • Cosa è successo nella seconda metà del 2012? Essenzialmente un detioramento in Francia, dove apparentemente le vendite sono calate (ma dove ormai il gruppo e’ esposto soltanto con il 7-8% del fatturato), un indebolimento dei volumi a +3.7% (rispetto a +5.8% dei primi 6 mesi), le vendite di Champagne in volume ferme e quelle degli spirits rientrate sotto il +10%.
  • I margini come abbiamo anticipato stanno un po’ scendicchiando. La divisione ha registrato un utile operativo di 1260 milioni in crescita del 14.4%, tornando quindi largamente sopra il periodo pre-crisi, ma il margine e’ sceso dal 31.2% al 30.5%, a fronte di un calo corrispondente di entrambe le divisioni.
  • La divisione vino e Champagne ha registrato un fatturato di 2 miliardi di euro e un utile operativo di 578 milioni, che quindi significa un margine del 29.2%, contro il 29.8% dello scorso anno. Come potete anche vedere visivamente dai grafici, la divisione Cognac/spirits ha ormai sorpassato la divisione Champagne/vino, con un utile operativo di quasi 700 milioni e un margine sulle vendite di circa 2 punti percentuali superiore.
  • Dal punto di vista finanziario, il gruppo continua a investire pesantemente. Includendo il valore dei marchi e del magazzino, sono quasi 10 miliardi i soldi investiti nell’attività. Ne risulta un ritorno sul capitale stabile intorno al 13%, dato che la crescita dell’utile operativo, circa 15% e’ simile a quella del capitale investito.
  • Il magazzino di prodotti in fase di invecchiamento è di 4 miliardi di euro, ed è cresciuta soltanto del 3% da un anno a questa parte. Il rapporto tra vendite annuali e prodotti in invecchiamento è sceso dal 97% dello scorso anno all’84% del 2012. Questo livello è oggi simile a quello che il gruppo aveva prima della crisi.

 

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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

2 Commenti su “LVMH divisione vino – risultati e analisi di bilancio 2012”

  • Raffaele Pagano

    Gentile Sign. Baccaglio, sarebbe interessante vedere quanto pesano i Vini fermi sul totale dei risultati pubblicati e come si sono comportati nell’anno in esame. Quale area è andata meglio e soprattutto quale area viticola ha ottenuto il miglior risultato. Grazie.

  • bacca

    Caro Raffaele, purtroppo i dati che rendo pubblici sul sito sono i piu’ dettagliati possibile.
    Non ci sono ulteriori particolari o suddivisioni resi noti dall’azienda e, a quanto mi risulta, lo stesso vale per le spiegazioni rese dal management durante le conference call di commento dei risultati.

    A presto

    Marco

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