Veneto


Masi – risultati 2021

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Nel 2021 Masi ha ampiamente superato i risultati 2019, riavvicinandosi ai livelli di margini degli anni precedenti. In realtà negli ultimi 18 mesi l’attenzione si è spostata dai risultati economici agli assetti proprietari. È notizia delle ultime settimane l’ingresso nel capitale dell’azienda di Empaia (l’ente di previdenza dei lavoratori agricoli) con una quota del 5% acquistata direttamente in borsa (e gli effetti si sono visti sul prezzo del titolo Masi, letteralmente esploso) e quello del raddoppio della quota in mano a Red Circle Investments, dal 5% al 10% del capitale. Se sommiamo queste due quote a quelle in mano alla famiglia (73.5%), la quota del capitale flottante è ormai nell’intorno del 10%, per una capitalizzazione di mercato del 100% di 150 milioni di euro circa. Non ci sarebbe da sorprendersi se il titolo venisse ritirato dal mercato un giorno o l’altro.

Tornando ai numeri, cosa dirvi… Masi è un’azienda con una strategia molto prudente. Una sola acquisizione in diversi anni, molti investimenti organici per cercare di fare meglio possibile con quello che c’è a disposizione, piuttosto che espandersi in modo aggressivo. Se guardiamo ai dati Continua a leggere »

I numeri della viticoltura biologica in Italia – aggiornamento 2020

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Vi ripropongo oggi l’aggiornamento delle superfici vitate biologiche al 2020, dai dati estratti dalla banca dati Sinab (se volete cimentarvi, il link è questo). I dati restano positivi e in crescita, visto che nel 2020 le superfici bio per l’uva da vino sono cresciute da Continua a leggere »

Botter – risultati e analisi di bilancio 2020

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Botter ha chiuso il 2020 con un aumento delle vendite del 6% (230 milioni) e, più importante, un miglioramento del margine operativo che dopo la flessione del 2019 ha toccato il 15%, il livello più elevato di sempre. In fondo al bilancio l’utile è di 25 milioni e la cassa netta 54 milioni, anche grazie all’assenza di dividendi che saranno recuperati (30 milioni da distribuire) nel 2021. Per Botter il 2021 è un anno di trasformazione. La holding Botter-Mondodelvino messa in piedi a metà 2020 dovrebbe cominciare a dare i suoi frutti. Il fatturato previsto per il 2020 è di 400 milioni di euro, il che implicherebbe una accelerazione rispetto al combinato 2020 (345-350 milioni), per una crescita vicina al 15%. Il nuovo gruppo è anche alla ricerca di acquisizioni e nuovi accordi di fornitura per coprire l’area toscana, ancora scoperta come offerta di prodotti. Bene, passiamo a una breve discussione dei risultati, con grafici e tabelle all’interno del post.

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Sartori – risultati e analisi di bilancio 2020

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Il 2020 di Sartori è più da raccontare con i fatti che con i numeri. Le vendite sono calate dell’8% circa sia in valore che in volume (21.4 milioni di bottiglie), principalmente causa del crollo nel mercato inglese e dal cambio di distributore nel mercato americano, non compensato dall’andamento positivo in diversi mercati, tra cui quello italiano (GDO +4%). Gli utili vanno di conseguenza, con il margine operativo che scende dal 4% al 3% circa e l’utile netto che si assesta poco sotto un milione di euro. Molto di più di questo è però successo, a partire dall’uscita di un azionista che deteneva il 30% del capitale, che ha determinato l’investimento nel riacquisto di azioni proprie (circa il 15% per 3.4 milioni di euro) a parziale liquidazione. Sartori ha poi acquistato il 50% della società immobiliare proprietaria degli immobili utilizzati dall’azienda, il che ha portato a investimenti per oltre 4.7 milioni. Il quadro finale vede la nuova compagine azionaria formata dalla famiglia, con il 45%, e da Collis Veneto Wine Group con il 55%, e un incremento dell’indebitamento finanziario netto da circa 11 milioni a poco meno di 18 milioni di euro. C’è ancora di più da dire, peraltro: Sartori ha deciso di intraprendere un percorso commerciale teso a migliorare il suo mix di prodotti verso i marchi propri concentrando gli investimenti di marketing in questa direzione, e ha assunto una nuova figura manageriale per svilupparsi nei mercati esteri. Tutti questi investimenti determineranno un sacrificio nel 2021, ancora impattato dal COVID, ma dovrebbero consentire di ritornare alle vendite del 2019 nel corso del 2022, sperabilmente con un vantaggio in termini economici nei margini di profitto. Passiamo a una breve analisi dei dati di bilancio.

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