Spumanti


Remy Cointreau – risultati annuali 2009-10

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Se Boizel Chanoine aveva riportato buoni risultati, Remy Cointreau non ha fatto lo stesso nella sua divisione Champagne. Le vendite sono calate di oltre il 20% e i magri utili operativi si sono trasformati in perdita. La strategia dell’azienda di mantenere a tutti i costi il prezzo-mix senza assecondare le tendenze del mercato si e’ rivelata probabilmente errata. In secondo luogo, va detto che per RC la divisione Champagne e’ una parte del business totale sempre meno significativa, anche se non meno critica: dopo le perdite del 2009 e’ necessario fare qualcosa, altrimenti i risultati pessimi di questa divisione rischiano di mettere in cattiva luce il valore del resto dell’attivita’. Infatti, siamo alle porte di un processo di ristrutturazione, dopo che il management ha dovuto dedicarsi nel 2009 al rilancio della distribuzione diretta, dopo la chiusura della joint venture Maxium (che vedeva come partner italiano Gancia).



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Vranken Pommery – risultati 2009

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Cosi’ come Boizel, anche Vranken Pommery ha concluso il 2009 in modo tutto sommato dignitoso e, soprattutto, ha dato una indicazione di ripresa delle vendite di circa il 20% per il medio termine, con una cifra buttata li’ per il mercato: 320 milioni di bottiglie contro 293 milionbi del 2009. Non solo, Vranken Pommery ha anche comperato un altro produttore (Domaines Listel), attivo con 2000 ettari nella zona della Camargue e della Provenza. Vranken sembra quindi aver approfittato del momento di crisi del mercato per portare a casa un’acquisizione: vedremo nel 2010 se avra’ ragione, visto il peso dell’operazione sulla struttura finanziara del gruppo. Per ora, le indicazioni sui primi 3 mesi dell’anno (+11% a perimetro costante e +38% con dentro l’acquisizione sembrano dargli ragione). Questa acquisizione dovrebbe portare un fatturato di 55-60 milioni e un utile netto di 3 milioni circa (prima delle sinergie), che dovrebbe all’incirca compensare l’aumento degli oneri finanziari per finanziare l’acquisizione.



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Boizel Chanoine – risultati 2009

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Boizel Chanoine (BCC da ora in avanti) ha fatto registrare dei risultati 2009 dignitosi, considerato l’andamento disastroso delle esportazioni di Champagne e la svalutazione della sterlina inglese, solo parzialmente compensati dal buon andamento delle vendite in Francia. Le vendite sono scese dell’8% e l’utile netto e’ sceso del 22%, pero’ nello stesso tempo l’azienda ha riposizionato i suoi prodotti sul mercato, ha fortemente ridotto gli stock nella distribuzione e si e’ concentrata sulla parte finanziaria, riuscendo a far calare il debito in modo significativo (da 535 a 471 milioni di euro). Per il 2010 BCC si attende un recupero delle spedizioni di Champagne a oltre 300 milioni di bottiglie a livello di settore e, grazie al lavoro sugli stock del 2009, si aspetta che le sue spedizioni (che in verita’ sono andate bene gia’ nel 2009, +6%) possano crescere.



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Contri spumanti – risultati 2008

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Ora posso dirlo: anche I numeri del vino ha un “cavaliere bianco”, che ogni tanto manda qualche bilancio per arricchire la casistica censita e per aiutarci a capire meglio come si muovono gli operatori nel mondo del vino e quali sono i modelli ottimali di gestione dell’attivita’. Faccio questa premessa per introdurre Contri Spumanti, che e’ un’azienda destinata ad entrare nel novero delle prime 20 aziende italiane nel mondo del vino. Nel 2008, di cui oggi parliamo, ha messo a segno un incremento del 62% delle vendite e, a leggere la relazione degli amministratori, aveva come obiettivo un ulteriore incremento del 20% per il 2009. Non solo: gli amministratori hanno anche messo le mani avanti sui margini di profitto. Il MOL su fatturato, che si e’ assestato al 4% nel 2008, era previsto crescere di 10 punti percentuali, per raggiungere il 14% nel 2009. Come si fa? (1) si tengono i prezzi di vendita invariati quando il costo delle materie prime (uva e vino) scende di oltre il 20%; (2) si aumenta il fatturato in modo significativo, riuscendo cosi’ a diluire i costi fissi su una base di vendite piu’ significativa. Se fate due moltiplicazioni, Contri Spumanti potrebbe essere diventata nel 2009 un top-20 nel mondo del vino italiano, con 54-55 milioni di euro di fatturato e 7-8 milioni di euro di margine operativo lordo. Perche vi parlavo di modello di business? Perche’ questa azienda ha 13 dipendenti e un capitale investito di 10 milioni di euro, cioe’ ha una struttura particolarmente esile rispetto ai numeri che registra.



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Champagne – dati di mercato ed esportazioni 2009

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Le esportazioni di Champagne hanno subito un forte calo nel corso del 2009, esclusivamente dovuto alle minori esportazioni. I dati finali pubblicati da CIVC infatti confermano che le vendite a volume (non sappiamo come e’ andato il prezzo-mix) sono rimaste stabili a 181 milioni di bottiglie, quando invece le esportazioni sono calate da 141 milioni di bottiglie a 112 milioni, cioe’ un calo del 20% secco. A dire la verita’, c’e’ una seconda serie di dati, che e’ quella della dogana francese, che ci fornisce dei numeri leggermente discordanti (i volumi sono in calo del 22% su questa statistica), ma ci fornisce anche una indicazione sul prezzo mix, che scende dell’8%, portando il calo totale delle esportazioni al 28% (confronto: circa -15% spumanti italiani). Se ipotizziamo che lo stesso calo si e’ verificato in Francia (in termini di prezzo-mix), potremmo concludere che il mercato in Francia e’ calato dell’8% circa e che il mercato totale e’ calato in valore di circa il 15-16%. Si tratta di numeri molto pesanti che mettono in luce il “trading-down” applicato dai consumatori, (1) sia a livello di categoria (c’e’ stato un travaso tra gli Champagne e i prodotti alternativi, come gli spumanti italiani che a volume sono addirittura in rialzo), che (2) all’interno della categoria medesima.



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