• La produzione Lombarda e’ quasi totalmente stimata (99%)
• Il vino prodotto e’ in costante aumento dal 2004 a questa parte. Negli ultimi 5 anni la produzione e’ cresciuta mediamente del 5.7%, cosi’ come e’ successo nel 2010.
• La produzione di quasi 1.4m/hl si avvicina al livello piu’ elevato dello scorso decennio (cioe’ del 2000). Come vediamo nel post, la chiave e’ nella provincia di Brescia e, presumibilmente, nella produzione di vini spumanti.
• In realta’ il dato e’ frutto della forte crescita della produzione nella provincia di Brescia e del leggero calo in provincia di Pavia. A Brescia la produzione di vino e’ cresciuta del 16% nel 2010 e a un ritmo del 15% annuo dal 2006, fino a raggiungere 340mila ettolitri. Pavia resta la provincia chiave per il vino lombardo con 758mila ettolitri prodotti nel 2010, +6%. L’andamento e’ positivo anche in ottica pluriennale (+5% annuo).
• Le superfici vitate regionali sono in calo dell’1% rispetto allo scorso anno a 21454 ettari. Pavia scende dell’1% a 12632 ettari (-1.3% annuo negli ultimi 5 anni), Brescia sale del 2% (+3% annuo dal 2006) superando la barriera dei 5000 ettari.
• La produzione di vini da tavola e’ stabile a 230mila ettolitri, contro una crescita del 7% della produzione di vino DOC e del 5% di vino IGT. DOC e IGT sono l’83% della produzione regionale (82% lo scorso anno).
• La suddivisione tra vini bianchi e vini rossi sembra essere stabile nel 2010 dopo diversi anni di avanzata dai primi a discapito dei secondi.
• L’economia vitivinicola della regione va benissimo, come potete vedere. Sia il valore aggiunto della viticoltura che il valore del vino ai prezzi di origine crescono del 5% nel 2010 e del 6-7% annuo negli ultimi 5 anni: dati molto migliori del resto d’Italia.
produzione vino 2010
Lazio – produzione di vino e superfici vitate – aggiornamento 2010
nessun commentoLa produzione di vino nel Lazio continua a calare. Quando guardo a questi numeri penso subito a Stefano e Marco che hanno dedicato un po’ di spazio al problema del vino laziale sul blog. I numeri sono brutti anche nel 2010, ancorche’ va avvertito il lettore che il 75% della produzione cosi’ come la leggete e’ un dato stimato. Stima o non stima, qui la produzione continua a calare (ma non le superfici vitate, curiosamente), e soprattutto calano le due cose chiave: (1) c’e’ sempre meno vino di qualita’ e sempre piu’ vino da tavola; (2) si sta in qualche modo perdendo la tradizione dato che i vini bianchi stanno perdendo molto volume e sui vini bianchi il Lazio aveva costruito la sua tradizione vinicola.
Veneto – produzione di vino e superfici vitate – aggiornamento 2010
nessun commentoVino bianco e niente vie di mezzo. Questo sarebbe un buon titolo al commento sulla produzione di vino 2010 in Veneto. Le tendenze sono chiare: l’industria vinicola funziona (cioe’ va bene in valore assoluto e decisamente meglio del resto del paese), le superfici non calano, la produzione e’ alta e stabile in volume ma non in tipologia. Il Veneto sta muovendo verso i vini bianchi e verso i vini DOC, non a discapito dei vini da tavola, ma a discapito dei vini IGT. Quindi, niente vie di mezzo. La qualita’ dei dati sembra buona sia come dichiarazione dell’ISTAT (soltanto il 6% della produzione e’ stimato) sia come consistenza storica dei numeri. Vediamoli in dettaglio.
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Emilia Romagna – produzione di vino e superfici vitate – aggiornamento 2010
nessun commentoIl settore del vino in Emilia Romagna mostra tendenze lente ma costanti. La produzione si muove molto gradualmente verso i vini di qualita’, il bilanciamento tra vini bianchi e vini rossi e’ mantenuto, le superfici stanno calando ma la produzione mostra una stabilita’. Inoltre tutta la produzione secondo ISTAT e’ rilevata e non stimata, unica regione del Nord (oltre a Valle d’Aosta e Liguria).
Analizziamo insieme qualche punto in dettaglio…
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Sicilia – produzione di vino e superfici vitate – aggiornamento 2010
nessun commentoLe statistiche relative alla Sicilia fornite da ISTAT sono piuttosto precise: soltanto il 2% della produzione e’ dichiarato come “stimato”, mentre il 98% e’ “rilevato”. Procediamo dunque all’analisi con fiducia, anche se gia’ vi anticipo che ci sono numerosi punti di domanda in questi numeri. Siccome pero’ questi sono “i” numeri, dobbiamo trarre il massimo da cio’ che abbiamo.