mercato del vino


Vendite al dettaglio di vino in Italia – aggiornamento settembre 2014

1 commento
vendite dett 15

 

Non è certo una novità che l’estate non è andata bene in Italia. I giornali ci stanno tempestando di cattive notizie e pessimismo (che non condivido nella maniera più assoluta, ma questa non è la sede per discuterne) relativamente all’andamento dell’economia e a quanto siano stati negativi i dati di vendite, produzione e via dicendo dell’estate. Il meteo non ha poi aiutato quel consumo di prodotti tipicamente estivi come le bevande fresche, e nel nostro caso i vini bianchi e spumanti da aperitivo. A ciò dovete aggiungere che i dati che analizziamo oggi si confrontano con un andamento nel terzo trimestre 2013 piuttosto interessante (+4%, il miglior trimestre dell’anno). Il preambolo per dirvi che se le vendite al dettaglio di vino nella GDO (incluse nel rapporto ISMEA e fornite da IRI) sono state stabili, a fronte di un leggero calo dei volumi, non ci si deve certamente lamentare. Le premesse per andare peggio erano tutte sul tabolo. Nel dettaglio, questo zero è fatto da un dato positivo dei vini di qualità (+3%) e degli spumanti (+5%, tenendo conto che i due terzi del segmento sono fatti dal metodo Charmat, leggi Prosecco e Asti), contro un calo del 4% dei vini IGT e del 3% dei vini comuni. Per chi ha voglia, discutiamo qualche dettaglio in più qui sotto.

Continua a leggere »

La tassazione del vino e delle bevande alcoliche nel mondo – working paper AAWE

nessun commento

tax wine 2014 1


 

La tassazione applicata alle bevande alcoliche è da sempre fonte di discussione. Da un lato, l’alcol deve essere tassato in quanto determina costi sociali (peggiora la salute delle persone, o comunque in qualunque quantità e modalità sia assunto non la migliora!). Dall’altro, esistono differenti tipi di bevande alcoliche, quelle con alto contenuto alcolico “per processo produttivo intrinseco” direi, quelle con alto contenuto alcolico perchè aggiunto (come i vermouth, i liquori o gli aperitivi classici) e poi c’è il vino e la birra, dove il contenuto alcolico è moderato e naturale. Il fisco ha tipicamente affrontato l’argomento con una tassazione basata sull’alcol, quindi incidendo di più sui costi al litro delle bevande superalcoliche e di quelle con un basso prezzo, oltre alla tipica tassazione del consumo (IVA in Italia). Lo studio di AAWE che presentiamo oggi fa una carrellata delle diverse situazioni nazionali, certamente con degli errori (le accise sull’alcol in Italia sono state appena introdotte anche per il vino, ma qui non sono rilevate) ed è interessante rilevare i diversi approcci: i grandi produttori di vino tassano poco il vino (Francia, Italia e via dicendo), ad eccezione dell’Australia. I paesi nordici fanno il contrario, con una tassazione che però penalizza i vini di scarsa qualità. In generale, possiamo dire che tra il 2012 e il 2014 la tassazione media si è alzata per tutte le categorie di bevande alcoliche: i vini di bassa qualità e i superalcolici sembrano essere i più colpiti: la media tassazione del vino in questi paesi è del 42%, il 64% del valore pretasse per i vini comuni e il 27% per il vino superpremium. Buona lettura.

Continua a leggere »

Le esportazioni di vino nel mondo – aggiornamento primo semestre 2014

nessun commento
export mondo 2014 h1 0

 

E’ decisamente ora di fare il punto della situazione sulle esportazioni, che per il primo semestre 2014 sono leggermente scese (-3%) quando guardiamo i dati dei 7 principali paesi esportatori che abbiamo raccolto e tradotto in Euro. Il numero preciso è 9.1 miliardi di euro contro 9.3, per Francia, Italia, Spagna, Cile, Australia, USA e Argentina. Il campione, giusto per essere preciso con i lettori del blog, è leggermente più ristretto di quello dei dati annuali, quando invece aggiungiamo anche Nuova Zelanda, Sud Africa e talvolta la Germania. Quali sono le novità che trovate in questo post? Due, e un po’ le sapevamo: primo, che l’Italia fa meglio del resto dei paesi. La quota di mercato su questo campione di 7 è salita al 26%, credo il massimo storico. Ovviamente l’obiettivo è raggiunto “resistendo” (+1%) piuttosto che crescendo, ma questo è. L’Italia è un paese che esporta in mercati tradizionali, non “nuovi”, forse ad eccezione della Russia. E proprio questi “nuovi” mercati stanno dando dei grattacapi ai nostri cugini francesi, tra politiche “anti corruzione” e rapporti di cambio impazziti. Secondo, che per la prima volta nella storia (credo) l’Italia esporta più valore che volume, cioè la sua quota parte di valore è superiore a quella del volume. Un misero 0.1% ma di nuovo, è una svolta epocale, che sta gradualmente riportando il nostro paese dove deve e dove può stare: tra quelli che esportano vino di qualità. Andiamo a vedere insieme i dati.
Continua a leggere »

Le importazioni di vino in Italia – aggiornamento primo semestre 2014

nessun commento
import 2014 h1 3

 

Oggi vi parlo di importazioni, per i primi 6 mesi del 2014. Però prima di andare ai numeri del semestre vale la pena di condividere un’analisi interessante: dunque, quando questo blog ha cominciato a raccogliere i dati di export, si partiva da una base di importazione di vino di 277 milioni di euro per il 2005, con un volume importato di 1.7 milioni di ettolitri. A giugno 2014, cioè dopo 8 anni e mezzo, i 277 milioni sono diventati 291 (e non si sono mai allontanati dai 300 anche nei momenti di massimo splendore), mentre i volumi sono diventati 2.4 milioni. Le crescite dei due aggregati, valore e volume sono state rispettivamente dello 0.6% e del 3.7% annuo. Nello stesso periodo le esportazioni sono cresciute al ritmo annuo del 6.5% e del 3%, rispettivamente per valore e volume. Focalizzandoci invece sui dati del semestre abbiamo uno scenario ancora più negativo…

Continua a leggere »

Vendite al dettaglio di vino in Italia – aggiornamento primo semestre 2014

nessun commento
vendite h114 01

Nell’augurarvi un buon rientro dalle vacanze, apriamo la stagione 2014-15 del blog con il punto sulle vendite al dettaglio di vino in Italia nel primo semestre 2014. Come avevamo detto commentando i dati trimestrali, la tempistica delle feste pasquali aveva reso i dati difficili da leggere. Con il semestre abbiamo un quadro più chiaro della situazione (e per questo è meglio guardare i numeri semestrali che quelli trimestrali). La conclusione è che il commercio di vino, perlomeno quello nella grande distribuzione, se la passa piuttosto bene, rispetto al resto dei prodotti, anche se persiste la debolezza di volumi di vendita. Nel primo semestre le vendite sono cresciute dell’1%, a fronte di un calo del 2% dei volumi e di un incremento del 3%. In secondo luogo, torna a crescere di più la componente di alta qualità DOC/DOCG rispetto ai vini IGT (in netto calo, presumibilmente causa riclassificazioni di alcune IGT in DOC) e ai vini da tavola. Infine, per quello che vale, gli spumanti hanno avuto un buon semestre a +8% (anche se i giochi si fanno tutti nell’ultimo trimestre dell’anno). I prossimi mesi saranno un test importante: per la prima volta da tre anni a questa parte ci si aspetta un leggero incremento dei consumi domestici. Testare in che modo reagiranno i consumi di vino, sostenuti in questi anni da notevoli incrementi di prezzo, sarà molto interessante. Passiamo insieme in rassegna in numeri.

Continua a leggere »