I rincari delle materie prime e la graduale uscita dalle attività del segmento delle televendite hanno continuato a pesare sui risultati di Italian Wine Brands anche nel secondo semestre del 2018, talchè l’anno si è concluso con una riduzione degli utili un po’ più accentuata della prima parte dell’anno. Riassumendo, le vendite sono rimaste stabili a 150 milioni di euro, con un calo del 10% della parte diretta al consumatore compensata dal +12% della parte all’ingrosso, i margini si sono contratti di quasi 1 punto percentuale rispetto al record del 2017 e quindi la parte reddituale, dall’EBITDA fino all’utile netto ha subito contrazioni nell’ordine del 10-11%. Grazie al contenimento del magazzino, IWB è riuscita quasi completamente a finanziare 4 milioni di investimenti e 4 milioni di ritorno per gli azionisti, parte attraverso dividendi e parte con acquisto di azioni proprie. Con un buon 75% dei costi degli acquisti rappresentati da vino sfuso, IWB ha subito l’impatto dei rialzi dei prezzi del 2018 dopo la vendemmia 2018. Operando in un settore molto competitivo quale quello dei fornitori della grande distribuzione, è molto difficile trasferire nei prezzi di vendita questi rincari. Il 2019 però potrebbe essere un anno di crescita. Le azioni del gruppo sono quotate a circa 11.6 euro, per un valore di mercato di 86 milioni di euro. Il prezzo dall’inizio dell’anno è praticamente stabile (contro una forte crescita della Borsa nel suo complesso), mentre nel corso degli ultimi 12 mesi ha perso circa il 16%. Passiamo all’analisi dei dati.