GIV


Gruppo Italiano Vini (GIV) – risultati 2021

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Il bilancio 2021 di GIV ripropone le tematiche già analizzate negli ultimi anni relativamente a questa azienda: il successo commerciale c’è, vista la dimensione (oltre 400 milioni di fatturato) e la presenza con filiali distributive nei principali mercati, ma il successo economico non c’è, anzi, verrebbe da dire che nel 2021, anno in cui molte aziende vinicole eccellono dal punto di vista dei margini, il Gruppo Italiano Vini non è ancora riuscita a tornare sui risultati del 2019. La relazione degli amministratori Continua a leggere »

Gruppo Italiano Vini (GIV) – risultati 2020

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Nonostante una struttura di costi e di margini già piuttosto debole prima del Covid, GIV è riuscita nel 2020 a contenere i danni della pandemia. Le vendite sono calate del 4% a 393 milioni di euro (-2.5% in Italia e -4.5% all’estero), confermando la “leadeship” dell’azienda in termini di fatturato nel panorama delle cantine private italiane, mentre i margini Continua a leggere »

Gruppo Italiano Vini (GIV) – risultati 2019

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Per la prima volta nella sua storia GIV supera quota 400 milioni di fatturato, esattamente 409 milioni nel 2019. Ma a fronte del positivo andamento commerciale non si riscontra un altrettanto positivo riscontro in termini di utili e generazione di cassa. Nel 2019 il margine operativo lordo sale da 17 a 20 milioni di euro ma resta ben sotto quello degli anni scorsi, mentre la normalizzazione degli oneri finanziari fa calare l’utile a meno di 6 milioni dai 7 dello scorso anno. Va specificato che una parte significativa (forse tutto) di nuovo fatturato è da attribuire al nuovo contratto di distribuzione in USA dei prodotti del principale azionista CR/CIV (oltre al riacquisto di un paio di marchi del gruppo nel mercato), e dunque il dubbio che sia un incremento di fatturato a basso margine potrebbe venire. Ad ogni modo, il bilancio 2019 è comunque migliorativo rispetto al 2018. Andiamo a commentare qualche numero.

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Gruppo Italiano Vini (GIV) – risultati 2018

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Il 2018 non è decisamente stato un buon anno per il gruppo GIV. I riflessi negativi della vendemmia 2017, cumulati con le difficoltà commerciali del gruppo (soprattutto fuori dai confini nazionali a guardare i dati in calo) si sono tradotti in un forte deterioramento dei margini, con il dimezzamento dell’utile operativo (da 17 a 8 milioni di euro, che sono pochi per un gruppo che fattura quasi 400 milioni) e un utile netto salvato presumibilmente dalla contabilizzazione dei benefici straordinari relativi al patent box (la nota integrativa non ne fa menzione, purtroppo). La struttura finanziaria peggiora, con un debito che passa da 116 a 129 milioni di euro. Dopo il piano triennale 2015-2017 che aveva portato a un buon miglioramento dei margini (passati dal 2.8% del 2014 al 4.5% del 2017), nel 2018 GIV è tornata al punto di partenza. Nella relazione si legge che nel 2019 verrà approntato un nuovo piano con una focalizzazione sulla valorizzazione delle cantine del sud Italia, l’internalizzazione dell’importazione di tutti i marchi attraverso la propria controllata americana (chissà perchè non è stato fatto prima) e l’acquisizione della proprietà dei marchi Bolla e Fontana Candida per il mercato americano. Ma per ora concentriamoci sui dati 2018.

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Gruppo Italiano Vini (GIV) – risultati 2017

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Il 2017 è stato un ottimo anno per GIV, con una crescita delle vendite più sostenuta che in passato e un recupero dei margini dopo un 2016 poco convincente. Si tratta di un anno “in controtendenza” rispetto alla maggioranza delle altre aziende vinicole italiane, come vedremo ottenuto con un forte controllo dei costi e nonostante l’incremento dei costi delle materie prime, a dimostrazione degli spazi di miglioramento del gruppo. L’azienda ha marchi interessanti e una dimensione prossima ai 400 milioni di vendite che consente economie di scala nella distribuzione. Anche il debito (leggermente calato nel 2017) che in rapporto all’EBITDA resta abbastanza sostenuto (4 volte) è al minimo degli ultimi anni e potrebbe consentire di spingere sull’acceleratore degli investimenti e delle acquisizioni. Con il 2017 si chiude per GIV un piano triennale che era basato sul miglioramento dei margini. Non si “dichiara” se l’obiettivo è stato raggiunto, ma possiamo osservare che il margine EBITDA è passato dal 6.3% del 2014 al 7.3% del 2017, quindi qualche passo avanti è stato fatto. Per il 2018, gli amministratori hanno previsto un anno più difficile, causa l’aumento del costo delle materie prime, difficilmente trasferibile sui clienti. Passiamo all’analisi dei dati 2017.

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