Delegat’s


Delegat Group – risultati 2020

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Dopo anni di forti investimenti, il business di Delegat è decollato e anche nel 2020 (dati a fine giugno) ha fornito risultati stupefacenti: è diventato il primo esportatore di vino della Nuova Zelanda con 3.3 milioni di casse e un buon bilanciamento geografico, ha realizzato 60 milioni di dollari neozelandesi di utile netto, battendo del 20% le attese di inizio anno quando prevedevano un utile stabile. Le azioni, dopo un temporaneo storno durante la crisi del COVID hanno ripreso la loro corsa e sono attualmente ai massimi storici di circa 15 dollari (un 20% abbondante più di un anno fa) il valore di borsa ormai supera 1.5 miliardi di dollari locali, quindi circa 875 milioni di euro. E per il 2021, nonostante la pandemia prevede di mantenere gli utili del record 2020 (che ha già subito un impatto dalla crisi, essendo chiusura giugno) e di aumentare ulteriormente (+2%) le casse di vino distribuite, con la “visione” di fare +17% su un orizzonte di tre anni. E come vedete dal grafico qui sopra, Delegat’s che non era niente nel 2004 (20 milioni di euro di vendite oggi è di una dimensione simile a quella di alcune primarie aziende vinicole italiane che ho riportato qui per esempio). Impressionante. Passiamo a un breve commento dei dati.

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La valutazione delle aziende vinicole – aggiornamento 2019

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Le politiche monetarie espansive adottate sia dagli europei che dagli americani hanno continuato a dare fiato alle valutazioni borsistiche mondiali e di conseguenza anche alla valutazione delle aziende vinicole quotate. Dopo una leggera “svalutazione” osservata lo scorso anno, quasi tutte le aziende mostrano dei multipli di valutazione applicati all’anno corrente (2020) superiore a quelle osservate un anno fa, con una sola eccezione: le aziende della Champagne, dove l’andamento dell’attività annunciato negli ultimi mesi è stato particolarmente negativo (vedere i post relativi in particolare a Lanson e Vranken Pommery). Andiamo dunque ad analizzare i dati insieme, che vedono tre gruppi di aziende (per dimensione e specializzazione) trattare tra 16 e 21 volte gli utili, 2.5 e 4 volte le vendite e tra 14 e 25 volte l’utile operativo. Buona lettura.

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Delegat Group – risultati 2019

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Delegat’s archivia un altro anno di grande spessore con tutti gli indicatori che si muovono nella giusta direzione: nell’anno fiscale chiuso a giugno 2019 i volumi crescono del 10%, i margini sono in leggero miglioramento, gli investimenti sono calati leggermente lasciando spazio a un miglioramento del debito e della leva finanziaria, il ritorno sul capitale sale al 13% pre-tasse, un livello decisamente soddisfacente. Non solo, le prospettive del gruppo sono ben delineate: il produttore di Oyster Bay e Barossa Valley Estate prevede di portare i volumi dai 3 milioni di casse di oggi a 3.6 milioni entro il 2022 (il 21% in più per intenderci). Per il primo marchio, le vendite nel mercato americano saranno il fattore critico, mentre per il secondo si parla di una crescita a livello globale. Più nel dettaglio, per il 2020 si prevede una crescita dei volumi dell’8% ma un utile operativo stabile rispetto al 2019, che peraltro ha chiuso su livelli record. Il titolo in borsa ne beneficia: oggi Delegat ha un valore di 1.15 miliardi di dollari neozelandesi (665 milioni di euro) e un multiplo molto interessante di 22 volte gli utili, 14 volte l’EBITDA e 16 volte l’utile operativo. Passiamo ai dati.

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La valutazione delle aziende vinicole – aggiornamento 2018

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Dopo un 2018 iniziato in maniera scoppiettante, la seconda parte dell’anno ha visto un deciso ribasso dei mercati azionari, legato da una parte alle attese di decelerazione di alcune economie chiave (Cina), al graduale rialzo dei tassi di interesse negli USA e, non ultimo, alla forte decelerazione delle principali economie europee, come si evince dai dati pubblicati proprio in questi giorni. La conseguenza di queste fasi del mercato è che le valutazioni delle aziende in borsa scende, sia per un oggettivo calo delle attese di utili che per la “contrazione” dei multipli a cui vengono valutate. La premessa serve come chiave di lettura del post, dove trovate la valutazione (ai prezzi di venerdì 18 gennaio) delle principali aziende vinicole quotate in borsa. Ad “aggravare” la situazione è nello specifico anche il “profit warning” di qualche giorno fa di Constellation Brands, che da luglio 2018. Il suo valore è sceso da circa 37 miliardi di dollari agli attuali 27. Dunque, dicevamo che dopo il 2018 record, siamo “scesi” a multipli più comprensibili: le tre grandi aziende ora sono valutate 18 volte gli utili attesi del 2019, 13 volte l’EBITDA e 15 volte l’utile operativo, mentre le piccole aziende sono a una media di 14 volte l’utile netto, 10 volte l’EBITDA e 12 volte l’utile operativo, con una variabilità molto significativa in entrambi i casi. Passiamo a una breve analisi dei dati.

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Delegat Group – risultati 2018

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Investimenti e crescita sono continuati anche nel 2018 per Delegat’s anche supportati dalla debolezza del dollaro neozelandese. Cambio o non cambio, però i numeri sono buoni, con vendite che crescono dell’8% e utili a +15%, nonostante l’anno non sia andato esattamente come previsto, con una crescita dei volumi del 3% contro il 5% atteso. Le azioni sono cresciute del 30% circa nel corso dell’anno (20% annuo per 5% anni!) e la capitalizzazione di mercato è oggi di 1 miliardo di dollari neozelandesi, per un valore di impresa di 1.2 miliardi. Se confrontati con i dati a giugno 2018 stiamo parlando di un rapporto sull’EBITDA di 14 volte, dell’EBIT di 17 volte e  un prezzo utili di oltre 20 volte. Sono multipli da aziende “di crescita”, e nel vino non ce ne sono tante visti i tempi lunghi richiesti per lo sviluppo e il forte impiego di capitale. Capitale che continuerà a crescere anche nel 2019, dato che l’azienda ha pianificato oltre 30 milioni di dollari di investimenti dopo i 46 del 2018, con un’incidenza sul fatturato superiore al 15%. Passiamo ai dati del 2018.

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