dati UN Comtrade


Norvegia – importazioni di vino 2020

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La Norvegia del vino parla sempre due lingue, il francese e l’italiano. È però vero che negli ultimi anni sta cominciando ad aprirsi al resto del mondo tanto che nel 2020, un anno diverso da quello di tanti altri mercati, le importazioni da questi due paesi dominanti hanno perso due punti percentuali di quota, dal 64% al 62% del totale. Venendo al 2020… beh certamente sono dati inaspettatamente positivi, tanto più che si combinavano con una svalutazione della valuta locale: le importazioni di vino sono salite di quasi il 30% a volume a 1.1 milioni di ettolitri e del 15% a valore a 445 milioni. Roba da andare a guardare due volte le tabelle per sincerarsi che i numeri fossero davvero questi. La Francia allarga un po’ il divario con l’Italia (e vi ricordo che per diversi anni l’Italia è stata davanti non solo per volumi ma anche per valori), che continua un inesorabile percorso di perdita di quota di mercato nel paese, pur chiudendo il 2020 con un incremento dell’11% delle esportazioni. Passiamo a commentare qualche dato insieme.

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Portogallo – esportazioni di vino 2020

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Fonte: UN Comtrade

Il Portogallo ha registrato una delle migliori performance tra i grandi esportatori nel settore del vino nel 2020, l’unico in crescita a occhio insieme alla Nuova Zelanda. L’origine di questo incremento del 3% del valore esportato (contro un calo medio intorno al 5% nel mondo) e del 5% del volume (rispetto a volumi stabili) è nell’andamento eccellente del prodotto portoghese nel mercato inglese e, a differenza di quasi tutti gli altri paesi, nel mercato brasiliano, che per il Portogallo è diventato nel giro di pochi anni la quarta destinazione, dopo la Francia (dove sono appassionati di Porto), gli USA e il Regno Unito appunto. Il Portogallo si conferma dunque l’ottavo esportatore mondiale di vino. Passiamo a una breve analisi dei dati.

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Australia – esportazioni di vino 2020

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Fonte: UN Comtrade

Il post odierno è particolarmente interessante. L’Australia ha costruito negli ultimi anni una posizione di leadership nel mercato cinese del vino e, da dicembre 2020, ha subito l’applicazione di dazi doganali proibitivi che le autorità cinesi hanno deciso ipotizzando pratiche concorrenziali scorrette (ossia esportazioni di vino sottocosto). Come vedrete dal grafico all’interno del post preso da Wine Australia, da dicembre niente più importazioni di vino australiano in Cina. Non stiamo parlando di poca cosa: nel 2019 il vino australiano faceva il 39% delle esportazioni in Cina, e nel 2020 nonostante il calo siamo al 33%. É dunque a rischio una grossa fetta della torta del vino australiano all’estero. Nel 2020, che poi è la ragione del post di oggi, il vino australiano si è “salvato” con un forte incremento registrato nel Regno Unito, a Hong Kong e in Nuova Zelanda. Nel 2021 la storia sarà completamente diversa e anche il grafico animato qui sopra verrà rivoluzionato come è successo negli ultimi anni con una leadership passata dal mercato inglese, a quello americano e infine a quello cinese. Per quanto riguarda le esportazioni 2020, il valore è rimasto invariato in dollari australiani a 2.95 miliardi, mentre il volume esportato è cresciuto del 2% a 7.6 milioni di ettolitri. Passiamo a commentare qualche dato insieme.

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Sud Africa – esportazioni di vino 2020

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Fonte: UN Comtrade

Tempi duri per il Sud Africa del vino. Nel giro di due anni ha perso quasi il 20% delle esportazioni di vino in valore in euro (compensato dalla svalutazione del cambio) e oltre il 30% in volume. Nello specifico del 2020 second UN Comtrade, le esportazioni di vino sono calate per il secondo anno consecutivo, -8% a 546 milioni di euro. Nel contesto mondiale, questo dato mette il Sud Africa definitivamente fuori dalla “top 10” mondiale degli produttori/esportatori di vino, a una distanza abbastanza importante dal decimo, l’Argentina (di cui non abbiamo ancora i dati). L’origine del calo del 2020 è però quasi opposta a quella del 2019: infatti quest’anno appena concluso vede i mercati chiave come il Regno Unito in ripresa e la Germania e Olanda soltanto calare marginalmente, mentre sono i mercati secondari, che erano stati un sostegno nel 2019 a determinare i calo. Ovviamente con un export ormai da un paio di anni sotto i 4 milioni di ettolitri annui rispetto a un livello di 5-5.5 nel passato, l’equilibrio dei volumi della struttura vinicola sudafricana è evidentemente in pericolo. Passiamo ai dati.

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Belgio – importazioni di vino – aggiornamento 2020

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Fonte: UN Comtrade

Geograficamente piccolo, il Belgio è invece un mercato importante per il settore del vino. Negli ultimi anni le importazioni sono sempre state a cavallo dei 900-1000 milioni di euro per un volume di poco superiore a 3 milioni di ettolitri. Il 2020 è ovviamente stato un anno difficile, anche considerato che la nazione è stata particolarmente colpita dal COVID con uno dei tassi di mortalità più alti dell’Unione Europea (170 morti ogni 100mila abitanti nel 2020 contro i nostri 124 e gli 83 dell’UE). Ne esce un quadro piuttosto grigio, con una riduzione dei volumi del 17% e del fatturato del 9%, che ha colpito in modo marcato i prodotti spagnoli e ha in qualche modo salvato quelli italiani che stanno strutturalmente guadagnando quote di mercato. Come già avevamo visto l’anno scorso resta l’anomalia delle importazioni dall’Olanda che ovviamente non riusciamo a categorizzare per origine. Passiamo ai dati.

 

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