La Svizzera rimane uno dei mercati di riferimento per il vino italiano e francese, con un andamento stabilmente in crescita negli ultimi anni, soprattutto a fronte di un miglioramento del mix di prodotto importato. Nel 2022, a onore del vero il cambio (da 1.08 alla parità contro l’euro) ha aiutato ad abbellire i numeri che presentiamo oggi. Infatti, a fronte di un incremento del giro d’affari in euro del 3% a 1.29 miliardi di euro, la medesima cifra espressa in valuta locale è in calo del 4%. Tale andamento è anche coerente con un calo del volume importato pari al 6%, da 1.9 a 1.8 milioni di ettolitri. In questo contesto di mercato, i vini francesi sono andati leggermente meglio di quelli italiani, con un incremento in euro del 6%, rispetto al +3% registrato dai prodotti italiani, derivante da un andamento più sostenuto (+4% rispetto a +1%) dei vini in bottiglia, mentre nel segmento degli spumanti, pur persistendo delle differenze importanti in valore assoluto, i prodotti italiani crescono leggermente di più di quelli francesi. L’anno 2022 è poi stato leggermente per i vini spagnoli e portoghesi. L’analisi prosegue nel resto del post, ricordandovi che tutti i numeri sono anche disponibili in formato agevolmente scaricabile nella sezione dedicata di Solonumeri.
dati UN Comtrade
Corea – importazioni di vino – aggiornamento 2021
nessun commentoLa Corea del Sud è un mercato del vino che sta letteralmente esplodendo. Lo avevamo già scritto lo scorso anno (link) e il 2021 è stato l’anno dell’esplosione su numeri decisamente importanti: 473 milioni di euro (+63%) per 770mila ettolitri di vino (+41%). D’altronde si tratta di un paese con 77 milioni di persone e un PIL pro-capite ormai paragonabile a quello italiano (nel senso che loro sono cresciuti e noi siamo calati…) e una forte attrazione ai prodotti esteri, al lusso europeo in particolare. La combinazione di prodotti di lusso e vino è poi presente in alcuni grandi gruppi europei come LVMH, molto presente nella regione. La Francia ovviamente domina, con il 32% del mercato (quasi il 70% dei vini spumanti), seguita da USA e Italia e poi dal Cile, che è invece il leader in termini di volumi. Passiamo a commentare qualche dato insieme.
Brasile – importazioni di vino 2022
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Il cambio di veste del sito UN Comtrade da cui da qualche anno scarico i dati per il blog mi ha dato qualche preoccupazione, ma al di là di un nuovo modulo di download sembra essere rimasto aperto e accessibile gratuitamente. Partiamo quest’anno con il Brasile, prima delle grandi nazioni del mondo a mettere sul sito i suoi dati del commercio estero. Come premessa, nel 2022 tutti i dati di commercio estero espressi in Euro saranno molto migliori di quelli in dollari, vista la forte rivalutazione del cambio da 1.18 a 1.05, che ha anche trascinato con sé il Real brasiliano. Quindi, se guardate il grafico qui sopra trovate un andamento molto positivo per le importazioni di vino brasiliane (da 420 a 460 milioni circa, +10%), anche se questo dato tradotto in valuta locale diventa negativo, da 2.7 a 2.5 miliardi di Real, quindi -7%. I volumi sono anch’essi in leggero calo (-4%) ma sono da un paio d’anni su un plateau di circa 1.5 milioni di ettolitri, ben di più degli anni pre-Covid. Quindi, in conclusione, Brasile non ha importato più vino e non ha speso di più nel 2022, ma grazie alla svalutazione dell’euro i dati che esponiamo sono positivi. L’Italia in questo contesto mantiene una posizione defilata. Passiamo a una breve analisi dei dati.
Sud Africa – esportazioni di vino 2021
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Le esportazioni del Sud Africa nel 2021 sono balzate dell’8% a 11 miliardi di Rand, per un controvalore in Euro di 633 milioni di euro (+16% nella nostra valuta). Si tratta del miglior anno di sempre se visto in valuta locale, che ha beneficiato di una svalutazione media di circa 1.5 punti percentuali, mentre è il dato è ancora inferiore a quello del 2018 (662 milioni) se espresso in Euro. Con questi numeri, e come avete visto qualche mese fa, resta l’undicesima “potenzia mondiale” se così possiamo dire tra i paesi produttori. Il principale mercato (e anche quello più performante), come vedete dal grafico animato qui sopra, è ed è sempre stato il Regno Unito che assorbe il 21% delle esportazioni in valore (19% dei volumi), seguito dalla Germania con il 10% (ma il 20% dei volumi) e dagli Stati Uniti d’America (9% dei volumi e del valore). Tutti dati che trovate nel resto del post, con relativi commenti. Buona consultazione.
Il commercio mondiale di vini sfusi – aggiornamento 2021
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Nel corso del 2021, stimiamo sulla base dei dati di UN Comtrade che il commercio mondiale di vini sfusi (codici 220422 e 220429) abbia toccato un valore di 3.4 miliardi di euro, in crescita del 2% circa rispetto al 2021 e del 3% annuo rispetto al 2016. Se guardiamo ai volumi, stimiamo un commercio mondiale 2021 di circa 41 milioni di ettolitri, +7% a determinare dunque un deterioramento del prezzo medio di esportazione.
La novità dei dati 2021 è senza dubbio riferita alla Nuova Zelanda, che secondo i dati di UN Comtrade ha incrementato le esportazioni in questa categoria di circa il 60% (per 500 milioni di euro circa) praticamente quasi allo stesso livello della Spagna che da sempre è il principale operatore di questa branca del mercato del vino e superando l’Italia. C’è una sottolissima differenza, però, tra la Spagna e la Nuova Zelanda: gli spagnoli fatturano 544 milioni di euro con oltre 13 milioni di ettolitri spediti, i neozelandesi invece ne fatturano 500 con 2 milioni di ettolitri esportati. Di conseguenza un prodotto classificato nello stesso modo ma con un valore “unitario” 5 volte più pregiato. Passiamo all’analisi dei dati.