
I dati 2020 delle aziende della Champagne che cominciamo ad analizzare adesso sono pessimi, come c’era da aspettarsi. In realtà però per alcuni si tratta di un altro anno brutto lungo una traiettoria discendente cominciata diversi anni fa, che sta rendendo queste aziende sempre più degli scrigni che contengono bottiglie di valore che non dei produttori di reddito. É anche importante sottolineare come non tutte le aziende in Champagne vanno nella stessa maniera. Oggi analizziamo il 2020 di Lanson BCC che è tra chi soffre di più l’attuale situazione, con una sovraesposizione alla Franca e all’Europa e un portafoglio di marchi molto nutrito (forse troppo per valorizzare ogni maison). Nel 2020 le vendite sono calate dell’11% e l’utile netto del 37%, toccando quota 6 milioni di euro… un valore che ormai rappresenta il 3% delle vendite, quindi un margine molto basso. Il debito però cala, come succede spesso in periodi di crisi grazie al rilascio di capitale circolante, ma cala meno del valore del magazzino, e quindi il segnale è negativo e non positivo. Bene, fatta questa premessa passiamo a commentare qualche dato insieme.