bilancio 2008


Jean Jean – risultati e analisi di bilancio 2008

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Lo scorso anno abbiamo presentato Jean Jean, un’azienda vinicola originaria del Languedoc, che si sta rapidamente espandendo in altre regioni vinicole francesi. Le particolarita’ di Jean Jean erano un piano di espansione molto rapida basato su acquisizioni di nuove tenute facendo leva su una produzione orientata alle AOC (che nel 2008 hanno raggiunto il 54% delle vendite, vedere torte alla fine del post) e alle vendite alla grande distribuzione organizzata (44%) che sono state il motore di crescita del gruppo nel 2008. Ci chiedevamo se Jean Jean fosse riuscita a raggiungere i suoi obiettivi di fatturato (EUR250m di fatturato nel 2012 rispetto a EUR174m nel 2008): sicuramente da questo punto di vista e’ sulla buona strada. Il problema e’ semmai legato agli utili che sono scesi in modo deciso nel 2008 nonostante il +12% delle vendite e alla struttura finanziaria, che come numerose altre aziende vinicole mostra un deterioramento significativo.


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Laurent Perrier – risultati e analisi di bilancio 2008-09

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Laurent Perrier ha chiuso l’esercizio 2008/09 (al 31 Marzo, che chiameremo 2008 da ora in avanti) con un forte calo delle vendite (-27% a EUR181m), essenzialmente dovuto a un calo di oltre il 30% dei volumi di vendita. La strategia della casa è stata molto chiara: i prezzi non si riducono, anzi. Nel corso dell’anno il prezzo-mix ha fatto segnare un +7% (poi compensato in modo molto leggero da un -2% derivante dai cambi). Cio’ ha consentito di mantenere i margini percentuali su livelli molto elevati (nonostante siano state mantenute stabili le spese pubblicitarie), per quanto pesantemente inferiori in valore assoluto (-30/35%) a quelli dello scorso anno. L’utile netto scende del 45% a EUR19m (rispetto al picco di EUR34m dello scorso anno), restando a un livello del 10% del fatturato, comunque molto elevato.
Il debito chiaramente aumenta in seguito all’incremento del valore del magazzino, che passa da EUR374m a EUR439m: l’azienda ha prodotto molto di piu’ di quello che ha venduto (EUR181m). Peraltro, come sapete, questo magazzino rappresenta piu’ una garanzia che un fardello, dato che consente alle maison di garantire i loro prestiti bancari (nel caso di Laurent Perrier si tratta di EUR303m di debito contro EUR439m di magazzino). Ma questo spiega anche perche’ le maison e lo Champagne in genere non accetti cali di prezzo: se cosi’ fosse il valore del magazzino si sgonfierebbe e questo metterebbe a repentaglio tutta la struttura finanziaria. Il debito/MOL di Laurent Perrier è passato da 3.4x a 6.4x nel giro di 1 anno: una azienda normale con questo tipo di rapporto sarebbe in gravissima difficolta’ se non avesse beni di proprieta’ che garantiscano i creditori (vigne, bottiglie pregiate e cosi’ via).


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Sartori – risultati e analisi di bilancio 2008

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Nel 2008 Sartori ha continuato il suo percorso di crescita spinto dalle vendite fuori dall’Italia, che continuano a rappresentare oltre l’80% del fatturato e nonostante un lieve calo sul mercato domestico (-3%). I numeri del 2008 mettono pero’ in luce una riduzione piuttosto significativa dei margini che portano l’utile netto a dimezzarsi rispetto al 2007. La struttura finanziaria dell’azienda mostra qualche segnale di deterioramento a causa del capitale circolante, che sale di 3 milioni di euro principalmente a causa della riduzione dei debiti verso fornitori. La minore generazione di cassa ha poi determinato un incremento del debito da 5 milioni di euro a poco meno di 8 milioni, un livello ancora sotto controllo (2.5x debito/MOL) ma senz’altro molto diverso da quello del 2007 (1x). La combinazione di minori utili e maggiore capitale investito ha cosi’ determinato un calo del ritorno sul capitale, che resta peraltro nell’ordine del 15-16%, un livello di tutto rispetto.


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Cosa prevede Sartori per il futuro? L’azienda e’ cosciente del momento molto difficile ma ha deciso di non rivedere i suoi piani. Il piano di investimenti sulla nuova area logistica va avanti, nuovi prodotti verranno lanciati e non verranno effettuati particolari sconti sul listino per spingere le vendite. Inoltre, le previsioni di investimenti commerciali in pubblicità sono confermate. Non vengono date indicazioni specifiche sui risultati attesi.
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Frescobaldi – risultati e analisi di bilancio 2008

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Frescobaldi ha riportato un forte calo degli utili nel 2008, causato dalla combinazione della crisi economica e della mancata (o meglio, ritardata) commercializzazione dei vini di Montalcino (Rosso e Brunello) che sono stati posti sotto sequestro lo scorso anno. Nel corso del 2008 l’azienda ha continuato a investire (EUR11.6 milioni, stabili rispetto al 2007 ma questa volta ben al di sopra della generazione di cassa) e ha proceduto alla rivalutazione di terreni agricoli (e in piccola parte fabbricati) per EUR43 milioni in capo alla tenuta Castelgiocondo di Montalcino. Come vedremo, l’operazione non ha dato luogo a movimenti monetari e ha contribuito a un corrispondente incremento del capitale investito e del patrimonio netto, con conseguente impatto negativo sul ritorno sul capitale. Come mai Frescobaldi ha fatto questa mossa? presumibilmente per migliorare il rapporto tra debito e patrimonio netto, che cosi’ ha raggiunto EUR123 milioni (di cui EUR123 milioni), sfruttando la forte differenza tra il valore di mercato dei terreni e quello di carico in bilancio. Paradossalmente, il 2008 potrebbe essere stato l’anno peggiore per Frescobaldi, dato che nel 2009 si puo’ giocare il recupero delle vendite di Brunello. La relazione degli amministratori cosi’ recita: “Per la nostra azienda l’effetto negativo del trend generale del mercato potrebbe essere compensato dalla normalizzazione nella commercializzazione dei vini Brunello di Montalcino e Rosso di Montalcino e da una attenta attività di controllo e risparmio sui costi.”


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Santa Margherita – risultati e analisi di bilancio 2008

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[English translation at the end of the document]
Santa Margherita ha continuato nel 2008 a crescere, soprattutto grazie ai suoi due marchi chiave (Santa Margherita e Ca’ del Bosco). Tuttavia, l’esercizio e’ stato influenzato dall’aumento dei costi di produzione (sia materie prime che personale) che hanno causato una leggera diluizione dei margini. Di conseguenza, sia il margine operativo lordo che l’utile operativo sono rimasti stabili a fronte di un fatturato in crescita del 6%. A livello di utile netto il cambio della tassazione italiana ha consentito un progresso del 10%. La struttura finanziaria resta solida, anche se il debito cresce da 27 a 33 milioni, dopo aver spesato EUR6m per investimenti, aver pagato EUR10m di dividendi, oltre a un incremento del magazzino di EUR3 milioni. Per il 2009 le previsioni non sono positive. Nel bilancio si menziona che nei primi 2 mesi le vendite sono state in calo, anche se il periodo e’ irrilevante. Peraltro, guardando qualche altro bilancio gia’ si lascia intravedere un’annata molto difficile.


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