Advini


Advini – risultati primo semestre 2022

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La strategia di Advini prosegue a forza di acquisizioni, ma la crescita organica sembra essere piuttosto limitata (0.3%) per via del posizionamento premium ma non “di lusso” di molti dei suoi prodotti. Nel semestre terminato a giugno 2022, le vendite crescono del 4.5% a 141 milioni di euro (quasi interamente legato alle nuove cantine acquistate) ma i margini calano leggermente lasciando gli utili allo stesso livello dello scorso anno per quanto riguarda la parte operativa e ben sotto il 2021 se guardiamo all’utile netto, per via delle mancanza di proventi straordinari. L’incremento dei costi (non ultimo quello del personale) e il calo Continua a leggere »

Advini – risultati 2021

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Le operazioni straordinarie di Advini continuano anche nel 2021, con il riassetto delle attività sudafricane del gruppo, nell’ambito di un anno che si è rivelato positivo: le vendite sono risalite a 280 milioni, il 5% in più del 2019 e il 3% in più del budget aziendale, l’utile operativo mostra un notevole progresso toccando quota 8.6 milioni contro i 5 milioni pre-crisi, che però erano un risultato decisamente deludente. L’utile netto di gruppo risale a 4 milioni contro 3.3 del 2019. Dal punto di vista finanziario l’indebitamento del gruppo resta molto elevato ma in calo: a fine 2021 i debiti escludendo IFRS16 sono stati di 140 milioni, contro 149 di fine 2020 e 145 di fine 2019, per un rapporto sull’EBITDA di 6.3 volte.

L’obiettivo del gruppo è Continua a leggere »

Advini – risultati 2020

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Fonte: Advini

Dunque, Advini ha chiuso il 2020 con risultati piuttosto deludenti, a mio parere. Però la presentazione di questi risultati parla di una gestione operativa efficace, un perimetro di attività che si è difeso bene e ovviamente di un rafforzamento della liquidità. Evidentemente questo rafforzamento deriva dall’aver fatto altro debito e quindi, più cassa ma più debito. Per intenderci, le vendite calano del 7% e l’utile netto passa da +4 milioni a -3 milioni. Advini è un’azienda in una “via di mezzo” tra i vincitori nello scenario COVID, cioè quelli esposti alle vendite al supermercato e dirette ai clienti a distanza (leggi internet), e i perdenti, quindi aziende che vendono vini con destinazione ristoranti e in genere di alto livello. I nuovi obiettivi 2023 sono di arrivare a 300 milioni di vendite, quindi +20% rispetto al 2020, 9% di EBITDA, quindi 27 milioni contro l’attuale 17 milioni e una generazione di cassa di 10 milioni di euro all’anno. Nel corso degli oltre 10 anni in cui abbiamo seguito le vicende di Advini abbiamo visto numerosi piani ambizioni susseguirsi, nessuno dei quali sinora ha raggiunto i risultati sperati. Passiamo ai numeri.

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Advini – risultati primo semestre 2020

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Advini ha chiuso il primo semestre con un bilancio in pareggio e un calo del 7% del fatturato. Possiamo dunque dire che le cose non siano andate troppo male, grazie alla forte esposizione del gruppo alla distribuzione rispetto alla ristorazione, dove peraltro si è incentrata la strategia di crescita degli ultimi anni. Il punto forte di questi numeri è nella generazione di cassa: Advini è riuscita a mantenere il livello di debito che aveva a fine anno, e dunque il confronto con giugno 2019 è molto favorevole. Il punto debole è invece nel calo pesante dei propri marchi che erano quasi arrivati al 40% del fatturato e sono ora ricrollati a circa un terzo. Da questo dato si comprende molto bene come sia andata l’attività dei vini di alta gamma, per loro natura più rivolti verso la ristorazione. Il messaggio del management resta positivo: visti i dati di “uscita” dal semestre (giugno e luglio), l’attesa è di migliorare nel secondo semestre. Ma di obiettivi non ne vengono forniti. Passiamo ai numeri.

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