Rese per ettaro VQPRD e Vini da Tavola – 2005

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L’incrocio dei dati ISTAT e dei dati Federdoc sulla vendemmia 2005 ci consente di dare un’occhiata alle rese in q/ha delle due macrocategorie di vini. Se i dati sono confrontabili (e qualche numero e’ perlomeno dubbio…), avendo la resa VQPRD, il peso dei vini VQPRD e la resa totale, dovrebbe essere matematico capire dove sta la resa non VQPRD, oltre a fare qualche considerazione su… sono davvero di vera qualita’ questi vini VQPRD?
Crossing data by ISTAT and Federdoc we worked on 2005 grape crush yields for VQPRD category (what we would call quality wines based on local hyerarchical system) and table wines. SOme figures are in my view wrong or misleading, but overall I would consider the result of this exercise quite interesting… are quality wines really quality wines?

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Prima considerazione. I vini VQPRD hanno una resa, a livello italiano di circa il 20% inferiore ai vini da tavola: 88q/ha contro 109q/ha. Tanto o poco? A me sembra poco, voi cosa dite?
First. Quality wines had a yield of 88q/ha against 109q/ha of table wines. How do you judge this? In my view this 20% gap is quite low, I would have said that the average quality wine should have a wider gap than 20% in the yield vs. the average table wine.

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Il "wine divide" Italiano – aggiornamento Federdoc 2005

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Come vi ho accennato nel post sulle DOC-DOCG piemontesi, Federdoc ha pubblicato i dati relativi al 2005 per le DOC-DOCG. Aggiorniamo e arricchiamo quindi il post precedente, che introduceva questo argomento a livello regionale.
Ho quindi incrociato i dati Federdoc con i dati ISTAT. Ne viene fuori un quadro tutto sommato incoraggiante, riguardo all’evoluzione dei VQPRD Italiani, che passano dal 24% al 26% della produzione nazionale, con dei primi importanti segnali da una regione molto indietro da questo punto di vista (la Sicilia).

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Sulla suddivisione per macroaree poco da dire. I VQPRD sono sempre principalmente al nord, anche se qualche segno di cambiamento comincia a vedersi, con il centro Italia che muove dal 13% dello scorso anno al 15% di quest’anno.
The breakdown by macroareas is not showing signifant differences vs. last year, except for an increase of central italy from 13% to 15%.
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Esportazioni di vino italiano – agg. Marzo 2007

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Le esportazioni italiane di vino hanno continuato a crescrere in modo significativo in Marzo (+11%), sempre trainate dai volumi (+14%) e con un ulteriore piccolo declino del mix (-3%). La tendenza di un abnorme aumento dei volumi (soprattutto di vino sfuso) sembra continuare, anche se con un ritmo meno evidente che nei mesi scorsi. Leggendo i numeri sui 12 mesi, le esportazioni hanno raggiunto EUR3.28bn, pari a 19.1m/hl a EUR1.72 al litro.
Italian exports grew in March by 11%, still pushed by volumes (+14%) and with a further small deterioration of the mix (-3%). The trend of an abnormal increase of volumes (mainly driven by unbottled wine) seems to subdue a bit. Reading the 12 months figures, you get total volumes exported of 19m/hl at EUR1.72 per liter, therefore leading to EUR3.28bn.

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Canali di vendita vino Italia 2006 – fonte Mediobanca

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[English translation at the bottom of the post]

Grazie al rapporto Mediobanca, possiamo analizzare la distribuzione al dettaglio del vino per canale di vendita. Questa statistica si riferisce a un campione che copre circa l’80% della produzione italiana e si riferisce a due anni, il 2005 e il 2006.

Riprendiamo il discorso del post precedente. La distribuzione di vino in Italia vede come principale attore la grande distribuzione, che rappresenta circa il 44% del totale, con un guadagno del 2.4% dal 2005. Segue il canale Ho.re.ca. con il 20% (-2.5%) e le enoteche al 17% (dal 16.2%).
Discorso molto diverso se si guardano i grandi vini (25EUR e oltre sullo scaffale): in questo caso ci ritroviamo con i rapporti invertiti: il canale Horeca viaggia al 41% (stabile), le enoteche crescono fino a quasi il 30% e la grande distribuzione rimane poco sotto il 10%.

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