Italia


Vendemmia 2007 – previsioni di produzione di vino – Italia e Francia

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Sia noi italiani (ISMEA-UIV) che i nostri amici francesi (Agreste) hanno emesso le previsioni per la vendemmia 2007, che noi analizziamo. Due o tre considerazioni da fare:
– la vendemmia 2007 e’ vista in calo del 5-6% in entrambe le nazioni;
– in Italia dovrebbe essere un po’ meglio che in Francia;
– questo calo sembra affliggere piu’ i vini da tavola che non i VQPRD (per la Francia abbiamo i numeri, per l’Italia lo annusiamo guardando le indicazioni qualitative regione per regione)
– i francesi hanno un servizio statistico di qualche anno luce davanti al nostro.

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Italian and French wine statistical services started to provide the first forecasts for 2007 wine production. The key takeaways from this preliminary assessment are the following:
– 2007 grape crush will be down 5-6% vs. 2006 and 3-4% vs. historical level;
– it seems that in Italy the decline could be slightly less evident than in France;
– the decline seems more concentrated in the table wines categories, while VQPRD (quality wines) are seen more stable (we have precise forecasts for France, we can argue it from Italy given the regional qualitative indications);
– French have a much much better statistical service than Italiains.

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Import/Export di vino in Italia, stiamo diventando autarchici?

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Nel clima estivo e giocando un pochino con i numeri vi propongo una piccola serie di grafici che simboleggiano il bilanciamento tra import e export di vino imbottigliato (attenzione! non sfuso e non spumante!) tra l’Italia e gli altri maggiori paesi produttori di vino. Questo per vedere se va meglio il prodotto italiano in quei mercati o il prodotto di quei mercati in Italia. Quindi? Quindi ad eccezione del Portogallo (vedi Porto), contro tutti gli altri paesi l’Italia presenta saldi stabili o in miglioramento. Cio’ significa che l’Italia continua a bere quasi solo vino italiano imbottigliato e non sembra apprezzare i prodotti esteri, per lo meno lo fa molto meno di quanto i paesi esteri apprezzano i nostri. Ce lo meriteremo?
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With this summer time and playing a bit with numbers I propose you a small series of graphs which would like to show the balance between Italian bottled wine exports (blue line) and foreign wine imports (red line) against the key producing countries (beware: no sparkling wines, no unbottled). Now, what conclusion could we draw: simple, Italians drink less foreign wine than foreigners drink our wine, in the historical countries for wine production. With one exception: Portugal. Do we deserve it?

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Banfi – risultati e analisi di bilancio 2005

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Banfi e’ uno degli ultimi produttori che ci sono rimasti da analizzare. E’ una delle grandi societa’ private del vino italiano, con un fatturato di circa 64m che vende principalmente in Italia (40% del fatturato) e in USA (42%). E’ quindi un “esportatore” tra i produttori italiani, con un peso sul fatturato di circa il 60%. Come vedremo e’ un produttore che sta investendo in modo signifativo (oltre il 10% del suo fatturato) per sviluppare il prodotto e diversificare nel segmento alberghiero. E’ stato fondato negli anni 70 e ha oggi una tenuta di 2830 ettari, di cui 970 vitati. Lo stabilimento ha una capacita’ produttiva di 12m di litri.
Banfi is one of the last large Italian producers we still have to analyse. Banfi is one of the large private operators of Italian wine industry, with 64m of revenues mainly in Italy (40%) and US (42%). It is also an exporter, with a weight of international sales of 60%. As we will show later, Banfi is heavily investing (over 10% of its revenues) to develop its products and to diversify into the hotel business. It was founded in the Seventies, and now has a 2830ha estate of which 970 are vineyards. The production facility has a 12m liter capacity.

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Vini da tavola e vini di qualita' – Francia contro Italia 2004/05

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Fonti: Federdoc e Vinifhlor

Avendo a disposizione i dati francesi e italiani dettagliati sui vini di qualita’ e da tavola, ho pensato di metterli insieme. Ne risulta un quadro dove, chiaramente, la Francia vince di gran lunga sull’Italia, anche se guardando i dati a livello regionale le zone di eccellenza italiane non possono dirsi inferiori alle francesi, almeno dal punto di vista numerico. Iniziamo con la penetrazione del vigneto di qualita’, che viaggiava in Italia al 24% nel 2004 contro il 57% della Francia, quindi piu’ del doppio anche considerando che in Italia la percentuale e’ diventata del 26% nel 2005.
We are crossing data about quality wine and table wine in Italy and France. The outcome is quite clearly much better for France than for Italy, although when we shift to regional data some Italian wine regions are clearly ranking very well. Let’s start with the weight of quality wine vineyards over total vineyards, which was in 2004 24% in Italy and 57% in France, so more than double even considering the higher level of 26% reached by Italy in 2005.

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Cooperative vinicole italiane – confronto dati 2006

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Dalla raccolta dei dati relativi a 5 grandi cooperative, mettiamo qualche numero insieme relativamente al 2006. Non e’ ovviamente un elenco esaustivo, siccome riguarda: Caviro, Cavit, Mezzacorona, Cantina di Soave e Lavis, pero’ ci comincia a dare una idea di come si possono confrontare questi operatori. Non ho messo GIV, siccome non abbiamo ancora il bilancio 2006. Partiamo con il fatturato, dove si nota la grande dimensione di CAVIT e Caviro (dalla quale abbiamo tolto un valore stimato della distillazione).
We are putting together the date for 5 key cooperatives relatively to 2006. We still do not have figures for Gruppo Italiano Vini, so we still exclude it. The 5 cooperatives are Caviro, Cavit, Mezzacorona, Cantina di Soave and Lavis. Starting from revenues, it svery clear the large size of Cavit and Caviro (for which we did not include the revenues from distillation).

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