Intendiamoci subito: i risultati 2010 di Santa Margherita sono proprio belli, da qualunque parti si girino. Come mai? Perche’ Santa Margherita nel 2010 si e’ ripresa tutto quello che aveva perso durante la crisi con gli interessi. Le vendite sono cresciute sia in Italia che all’estero e i margini e gli utili sono saliti a un livello mai registrato negli ultimi anni. La generazione di cassa e’ stata molto ricca, dato che Santa Margherita si e’ permessa di pagare 12 milioni di euro di dividendi, di portare a termine un’acquisizione da 3 milioni nella zona del Prosecco e di mantenere il debito invariato a 40 milioni di euro, comunque migliorando in modo sostanziale gli indici finanziari. Il 2011 sembra poi essersi aperto con una continuazione dei trend del 2011, anche se, aggiungo io e’ presumibile che il rialzo dei costi delle materie prime renda piu’ difficile la vita al gruppo quando si parla di margini. Essendo comunque Santa Margherita un operatore fortemente orientato all’export (58% delle vendite) e in concomitanza del 50esimo anniversario del suo prodotto di punta (il Pinot Grigio), e’ presumibile che la tendenza alla crescita delle vendite resti intatta. Soprattutto, Santa Margherita continua a piccoli passi ad aggiungere pezzi alla sua struttura, segno non soltanto della disponibilita’ finanziaria per farlo ma anche di una vera focalizzazione sulla crescita dell’azienda.
Veneto
Sartori – risultati e analisi di bilancio 2010
nessun commentoSartori ha ripreso a crescere nel 2010, mettendo a segno un incremento delle vendite del 4% ma soprattutto una forte ripresa dei margini. E, aggiungerei, un importante successo nel mercato italiano, dove nel 2010 le vendite sono cresciute piu’ che all’estero. Sartori e’ tipicamente un esportatore, dato che il 76% delle vendite va fuori dall’Italia. Nel 2010 l’azienda ha pero’ ampliato il portafoglio clienti nella grande distribuzione (70% delle vendite italiane) ed e’ riuscita a far crescere le vendite del 13% a volume e del 6% a valore. Nel 2010 il debito e’ sceso: se lo mettiamo insieme alla ripresa dei margini l’immagine 2010 di Sartori e’ di un rafforzamento sostanziale. Nel 2011 secondo gli amministratori le vendite dovrebbero continuare a crescere sia in Italia che all’estero.
Cantina di Castelnuovo del Garda – risultati 2009/10
nessun commentoLa cantina sociale di Castelnuovo del Garda ha chiuso il bilancio al 31 luglio 2010 con un calo delle vendite del 4% a 12.5 milioni di euro e, come da manuale delle cooperative, un utile netto pari a zero. Il barometro dell’andamento della cooperativa e’ ancora moderatamente negativo: ai soci sono stati liquidati circa gli stessi volumi dello scorso anno, con un prezzo del 4.5% inferiore a quello dell’annata precedente (da 0.341 euro per kg di uva a 0.325), per un totale di -5%. Se consideriamo il -18% del 2008-09, possiamo dire che la cooperativa va verso la stabilizzazione. Se il fatturato non sale, salgono invece i costi esterni (+8%) e quelli del personale (+10%, anche a causa del rinnovo del contratto di lavoro). Ne risulta cosi’ un bilancio dove i margini sono in leggero calo e, come abbiamo detto, la remunerazione delle uve apportate dai soci scende leggermente. Il debito si mantiene all’incirca stabile mentre scendono gli oneri finanziari. Che cosa si prevede per il futuro? La cantina prevede una buona domanda di Bardolino (con prezzi in ripresa del 20%) e i volumi apportati dai soci sono cresciuti da 169mila a 181mila quintali di uva. Nonostante la qualita’ della vendemmia 2010 sia mediocre, e’ dunque prevedibile che dopo due anni di calo la cooperativa possa mostrare una ripresa del fatturato.
Sartori – risultati e analisi di bilancio 2009
nessun commentoSartori ha archiviato un 2009 particolarmente difficile. Non soltanto il fatturato ha mostrato un calo del 15%, ma i margini non hanno positivamente risentito del minor costo delle materie prime a causa dell’esposizione dell’azienda a mercati in forte crisi come il Regno Unito e gli Stati Uniti. Il bilancio ha quindi chiuso praticamente in pareggio, con un indebitamento stabile e un ritorno sul capitale ormai sceso dal 30% e piu’ del 2007 e annate precedenti a circa il 5% del 2009. Come vede il 2010? Un altro anno difficile, soprattutto in mercati come il Regno Unito, dove e’ esasperata la concorrenza sul prezzo, mentre a quanto sembra ci sono migliori possibilita’ in USA e in Italia dove Sartori e’ relativamente sottoesposta, soprattutto se consideriamo la sua dimensione estera. In Italia, Sartori prevede un anno difficile con (1) continuo calo delle presenze nella ristorazione; (2) lo strapotere negoziale della grande distribuzioni sui contratti con volumi elevati.
Gruppo Italiano Vini (GIV) – risultati e analisi di bilancio 2009
nessun commentoIl bilancio 2009 di Gruppo Italiano Vini che analizziamo oggi e’ molto differente dall’ultimo che avevamo visto (2007). Innanzitutto, GIV ha allargato il suo perimetro di consolidamento acquisendo al 31/12/2008 una serie di attivita’ (l’impatto si e’ visto nel 2009 a livello economico, mentre e’ gia’ visibile nei dati 2008 a livello patrimoniale) che concentrano dentro GIV SpA le produzioni di qualita’ con una semplificazione della struttura societaria e gli forniscono anche l’apparato produttivo e una serie di attivita’ agricole che la rendono sempre piu’ indipendente dai conferimenti delle cooperative socie. Resta comunque preponderante l’acquisizione di prodotti da commercializzare dai soci dell’azienda, che hanno di poco superato i 60 milioni di euro (EUR32.5m di vnio sfuso, mosto e olio e EUR28.9m di vino sfuso e imbottigliato fornito da Cantine Riunite & CIV). Le mosse che stanno compiendo gli azionisti di GIV sembrano corrette: bisogna dare indipendenza operativa all’azienda. Deve ora essere il momento dell’indipendenza finanziaria, che significa anche agire sui costi e sui rapporti con i soci: il GIV e’ un produttore di vini di qualita’ (non vende praticamente vini da tavola, con il 49% di IGT e il 49% di vendite DOC/DOCG), con una forte esposizione all’estero (70% sono realizzati sostanzialmente in Germania, USA e Canada) e marchi molto noti come Bolla (13% delle vendite), Folonari (12%), Lamberti (9%), Rapitala’ (6%), Melini, Bigi e via dicendo. Intanto, nei primi 3 mesi del 2010 le vendite sono state stabili in Italia e in leggero calo all’estero, ma con una ripresa incoraggiante a marzo e un ulteriore recupero in Aprile.