Veneto


Cantina di Castelnuovo del Garda – risultati 2011/12

nessun commento

castelnuovo 2012 1

La Cantina di Castelnuovo del Garda (CCG da ora in avanti) è riuscita a crescere in fatturato anche nel 2012, nonostante un sostanziale calo della produzione, che si è peraltro concentrata nel segmento dei vini di qualità. Da notare, le vendite in Italia non sono andate così male come per altri operatori del settore, mentre hanno sofferto le vendite nell’unione europea per via delle minori spedizioni di vino sfuso (compensate da quelle nel resto del mondo). L’aumento delle quotazioni dei vini si è riflettuto in un incremento della remunerazione delle uve apportate dai soci, che però sono state in volume molto inferiori a quelle dello scorso anno. La stessa cosa succederà nel 2013, dato che i conferimenti sono stati soltanto il 2% superiori a quelli del 2011. Dopo la fine dell’esercizio la cooperativa ha aperto un nuovo punto vendita a Verona, che si aggiunge a quello aziendale. Andiamo nel dettaglio dei risultati. Continua a leggere »

Zonin – risultati 2011 e vendite 2012

nessun commento

Con la crescita ottenuta nel 2011 (+17%) e l’ulteriore progresso con il quale si appresta a chiudere il 2012 (circa +9%), Zonin si conferma decisamente come l’azienda vinicola italiana con la crescita più marcata negli ultimi anni. Nel giro di 5-6 anni, l’azienda ha letteralmente raddoppiato le vendite, riuscendo così a riportare il bilancio in utile e a rendere sostenibile l’indebitamento, che da ormai qualche anno veleggia intorno a i 30-35 milioni di euro. Quando si raddoppiano le vendite è difficile che ci siano mercati nei quali si va male, ma certamente il progresso messo a segno nei mercati anglosassoni (USA/UK ma anche Canada) con le società di distribuzione locali ha dato un forte contributo, per quanto anche le vendite del resto del gruppo siano cresciute del 10% circa nel corso degli ultimi 2 anni. Cosa manca? Lo abbiamo già detto gli anni scorsi, a tanta (cercata) crescita si associa ancora un livello di utili piuttosto limitato, anche derivante dal posizionamento dell’azienda nel segmento dell’alta qualita’-prezzo. Il margine operativo lordo resta sotto il 5% del fatturato. Dall’altra parte, grazie a una buona gestione finanziaria e a una riduzione dell’aliquota fiscale, l’utile netto finalmente rivede un numero significativamente positivo.

Continua a leggere »

Sartori – risultati e analisi di bilancio 2011

nessun commento

Sartori ha chiuso il 2011 con il suo fatturato record a oltre 40 milioni di euro, beneficiando sia del buon andamento delle esportazioni ma anche di una delle migliori prestazioni sul mercato italiano tra le aziende di cui abbiamo recensito i bilanci fino ad ora. L’attenzione ai costi operativi ha consentito di migliorare leggermente i margini nonostante l’impatto degli aumenti dei costi delle materie prime vino e uva, e quindi alla fine del bilancio viene archiviato un utile materialmente migliore del 2010 (+60%). La crescita costa però dal punto di vista finanziario, dato che il capitale circolante si espande, terminando un leggero quanto non preoccupante aumento dell’indebitamento finanziario. Le prospettive per il 2012 sono piuttosto buone, dato che l’azienda prevede di mantenere i più alti volumi raggiunti e di aumentare le vendite del 5% circa, tutto sull’estero, dato che per l’Italia viene anticipato un andamento al meglio stabile. L’andamento dei margini è invece critico, dato che Sartori deve far fronte a un incremento della domanda su alcuni varietali chiave (Pinot Grigio e i vini della Valpolicella) che si contrappone a volumi produttivi che nella recente vendemmia non sono cresciuti. Andiamo nel dettaglio dei risultati 2011…

 

Continua a leggere »

Santa Margherita – risultati 2011

nessun commento

Santa Margherita ha messo a segno nel 2011 un incremento delle vendite del 6%, ma ha realizzato un utile sostanzialmente allineato allo scorso anno, in seguito a un leggero calo del margine operativo e di maggiori oneri finanziari sul debito. Tutti i marchi vanno bene, Cà del Bosco e i marchi piccoli in particolare, gli investimenti continuano a essere significativi. Oggi la maggior parte del post la gioco in modo differente: Santa Margherita è un grosso generatore di cassa, i due terzi circa vengono prelevati dall’azionista, sostanzialmente tutto l’utile netto, nell’ambito di una politica finanziaria integrata nel gruppo Zignago (Santa Margherita ha un solo azionista). Il debito di Santa Margherita è ancora moderato ma certamente più alto di 5 anni fa. Come va interpretato questo incremento del debito? Come dicevo prima, dopo un confronto con l’azienda, bisogna considerare Santa Margherita parte di un gruppo allargato: la sua cassa o il suo debito non sono “indipendenti” ma legati al resto del gruppo Zignago. In altre parole, il debito cresce ma ciò non rappresenta una minaccia per la capacità di investire o per la solidità finanziaria dell’azienda.

Continua a leggere »