Nel 2016 Botter ha registrato un ulteriore progresso delle vendite (+6%) e un leggero deterioramento dei margini (pur su livelli molto elevati visto il modello di business), probabilmente da collegare al forte incremento dei costi della materia prima (Prosecco in particolare). L’azienda è arrivata alla terza generazione della famiglia Botter. Nell’ultimo anno ha cambiato organizzazione con l’arrivo di nuovi manager che ne hanno potenziato la struttura ma con la presenza della famiglia nell’azienda nel reparto vinicolo (Alessandro Botter), in quello del marketing (Annalisa Botter) e naturalmente nel consiglio di amministrazione.
Non è successo soltanto questo. Vista la forte generazione di cassa (oltre 15 milioni nel 2016) e la totale assenza di indebitamento (1 milione nel 2015), l’azionista ha deciso a fine 2016 di vendere il 35% delle azioni alla Botter stessa per 30 milioni di euro. Di fatto, Botter azienda distribuisce 30 milioni al proprio azionista (per ora soltanto 15 sono stati pagati ma per chiarezza qui sono tutti inclusi nel debito) e si prende una fetta delle proprie azioni. Nonostante l’operazione (i cui effetti sugli utili saranno visibili nel 2017, essendo stata portata a termine il 29 dicembre 2016), la struttura finanziaria di Botter resta molto solida, con un debito su MOL di circa 1.5 volte (quando si considera anche la seconda tranche di 15 milioni, altrimenti 0.8 volte). L’operazione, secondo gli amministratori, ha una valenza strategica: “far entrare un Socio Finanziatore nella compagine, suggellare alleanze strategiche mediante scambi di partecipazioni, etc.”. Molto bene, proprio quello di cui ha bisogno il settore del vino italiano, scritto nero su bianco da questa dinamica azienda veneta.
Infine, passando ai progetti di sviluppo, abbiamo assistito nel passato al fiorire di Botter da puro imbottigliatore e produttore di succhi d’uva ad azienda con una gestione attiva del marchio e uno sforzo di innovazione. Nel 2016 l’azienda ha investito ben 10 milioni di euro per rinnovare la struttura produttiva ed è attiva sia nella ricerca di nuovi prodotti premium (autoctoni e vini biologici in particolare), nel presidiare i mercati (con persone sul campo in mercati quali quello cinese) e nello sviluppo di prodotti a marchio proprio (come il “Doppio Passo” Primitivo del Salento). Continua a leggere »