L’ultimo aggiornamento sulle esportazioni italiane di vino prima della fine dell’anno ci porta delle buone notizie. La ripresa dalle vacanze di settembre è stata particolarmente positiva, +13% (per quanto con volumi stabili), il che ci consente di mantenere un ritmo annuo di crescita (o recupero se volete) superiore al 10% sui 12 mesi. La riflessione di oggi è però su un altro punto: il vino italiano sta andando meglio o peggio degli altri prodotti alimentari e di consumo italiani? Provo a rispondere con un paio di analisi, che danno una risposta piuttosto interessante, e la risposta è…. NO. Lo vedete nel grafico sopra, lo potete calcolare andando sul sito Istat e scaricando le esportazioni. Nel corso dei primi 9 mesi del 2022 le esportazioni di beni di consumo italiani sono cresciute del 22%, quelle della branca alimentari/bevande/tabacco del 19%, il vino lo vedete nelle tabelle +12.8%. Allora magari ci si chiede: magari è frutto di dinamiche diverse in uscita dal Covid. La risposta è solo in parte si. Rispetto al 2019, le esportazioni degli ultimi 12 mesi di vino sono cresciute del 26%, quelle dei beni di consumo del 30% e quelle dei beni di consumo del 24%. Bene, passiamo a qualche ulteriore commento nello specifico dei dati del vino nel resto del post dove trovate anche interessanti grafici sulle esportazioni per paese (compreso il sorprendente recupero del nostro export in Russia…).
Spumanti
Francia – esportazioni di vino – dati primi 9 mesi 2022
nessun commento

Buongiorno a tutti e benvenuti nel mese di dicembre. Oggi approfitto dell’aggiornamento dei dati Agreste sulle esportazioni di vino francese per fare il punto su questo argomento con numeri freschi a settembre (non avevano aggiornato i dati semestrali). Dunque, le esportazioni di vino francese nel mondo hanno avuto un primo trimestre eccezionalmente positivo, seguito da un secondo così così e un miglioramento di nuovo nel terzo trimestre. A sommare tutti i dati, nell’anno chiuso a settembre stiamo parlando di 8.97 miliardi di euro, +12% e 10.4 milioni di ettolitri, -3% sul corrispondente anno scorso. Per confronto l’Italia sta poco sotto i 6 miliardi sul medesimo periodo.
Se guardiamo all’anno di 12 mesi finito a settembre la Francia ha sfondato quota 12 miliardi di euro, mentre l’Italia viaggia intorno a 7.7 miliardi di euro. Da questi confronti emerge il grafico di apertura che mostra come sono andate Francia e Italia negli ultimi 3 anni, quindi da prima della crisi ad ora. Come vedete, la Francia ha fatto molto peggio durante il perido del Covid, ma ha recuperato di più: se confrontiamo il pre crisi con il post crisi, le esportazioni francesi sono circa il 2% meglio di quelle italiane. Un numero piccolo ma che ancora una volta mostra che l’Italia non sta chiudendo il gap rispetto alla Francia mentre sta ancora succedendo il contrario. L’Italia ha il Prosecco, la Francia ha lo Champagne e proprio lo Champagne sta in questo momento facendo la differenza, mentre l’incremento dei prezzi sta “salvando” le esportazioni di Borgogna. Passiamo a una breve analisi dei dati.
Esportazioni di vino Italia – aggiornamento agosto 2022
nessun commento
Le esportazioni italiane di vino nel periodo gennaio-agosto 2022 sono cresciute del 13% a 5.1 miliardi di euro, raggiungendo così un livello del 26% circa sopra il livello pre-Covid. La crescita del 2021 è interamente imputabile al miglioramento dei prezzi e del mix, dato che l’andamento dei volumi è stabile a 14.2 milioni di ettolitri, -0.4% sul 2021. Tra qualche giorno vedrete i numeri delle esportazioni francesi a settembre, che vi anticipo qui per sommi capi: sul periodo chiuso a settembre, la Francia fa 9 miliardi, +12% (quindi un filo meno dell’Italia), ma viene da recupero eccezionalmente positivo nei mesi precedenti. Se trasponiamo i dati su base annua, arriviamo a 7.7 miliardi di euro, +11% e 22.2 milioni di ettolitri, +2%. Gli spumanti restano il principale fattore di crescita, mentre dal punto di vista dei mercati comincia a manifestarsi qualche segno di debolezza nel mercato americano e permangono dati piuttosto negativi rispetto alle esportazioni in Cina. I prossimi 4 mesi sono ovviamente critici per quanto riguarda le esportazioni degli spumanti e avranno una base di comparazione non facile. Ma per ora analizziamo questi dati.
Vendite al dettaglio di vino nella GDO in Italia – dati IRI, aggiornamento terzo trimestre 2022
nessun commento
Le vendite al dettaglio di vino nella GDO italiana sono cresciute del 3.7% a 683 milioni di euro nel terzo trimestre dell’anno. Tale andamento ha consentito di ridurre il calo registrato nei primi mesi dell’anno, che resta comunque piuttosto significativo (-3.6% per 1998 milioni di euro). Come ben sapete stiamo parlando di abitudini di acquisto passate (2020 e 2021) fortemente influenzate dallo spostamento delle abitudini di consumo dai ristoranti e bar a casa per via del Covid. È quindi utile anche guardare i dati “contro 2019” ed è per questo che tutti i grafici che vedete sono “basati 100” sul dato relativo al 2019. I dati ci dicono due o tre cose interessanti, che affrontiamo nel resto del post.
Guido Berlucchi – risultati 2021
nessun commento
Guido Berlucchi ha riportato 49 milioni di euro di fatturato nel 2021, con un incremento del 9% rispetto al 2020 e del 15% circa sul 2019. L’andamento mostra una progressione costante e certamente non influenzata dal Covid, presumibilmente grazie alla forte esposizione dell’azienda al canale della grande distribuzione italiana. Nell’anno tuttavia si registra una forte contrazione dei margini di profitto (margine EBITDA sceso dal 17% del 2020 al 12% del 2021, ma in passato la media era più vicina al 20%), giustificata dagli amministratori con “l’aumento del costo dell’uva propria e dell’uva acquistata a partire dalla vendemmia 2017, colpita da una grave gelata privaverile”. Nel prendere atto di questa situazione, notiamo che sia Ca del Bosco che Ferrari hanno avuto nel 2021 un anno particolarmente positivo dal punto di vista dei margini, presumibilmente dovuto alla diversa esposizione e composizione del prodotto venduto (in termini di annate). Berlucchi ha dunque chiuso il 2021 con un utile quasi dimezzato, anche per colpa degli ammortamenti generati dalle rivalutazioni ai fini fiscali. La struttura finanziaria continua però a migliorare, con un debito netto che scende da 42 a 37 milioni di euro, principalmente per la contrazione del capitale circolante (che ha contribuito con 4 milioni di euro). Nella relazione degli amministratori si menziona un andamento positivo delle vendite 2022 fino alla data di redazione del bilancio.
Passiamo a una breve analisi dei dati. Continua a leggere »