Spumanti


Santa Margherita – risultati e dati di bilancio 2020

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Pur con un calo del fatturato vicino al 10%, Santa Margherita è riuscita nell’anno del COVID a generare più profitti che nel 2019 (46 milioni di utile operativo contro 44 dell’anno scorso). Il bilancio che analizziamo oggi contiene alcune importanti discontinuità a livello fiscale e patrimoniale, visto che l’azienda ha da un lato definito con l’Agenzia delle Entrate la pratica “patent box” (6 milioni di euro di beneficio relativo al 2015-19 ma contabilizzato quest’anno) e dall’altra ha aderito allo schema di rivalutazione dei beni aziendali (per 101 milioni) che ha un impatto importante sul capitale investito (e dal prossimo anno presumibilmente dal livello degli ammortamenti. Tornando ai temi importanti, i cali di vendite più importanti sono stati nei marchi recentemente acquistati (Mesa e Ca Maio, -20% e -16% rispettivamente) ma l’azione di “protezione dei profitti” è parallela a tutta l’azienda e deriva dal forte taglio delle spese pubblicitarie e dei servizi, dal beneficio dei minori costi delle materie prime e, in piccola parte, dal supporto governativo. Poco si dice delle previsioni 2021, salvo che il fatturato dei primi mesi del 2021 è in decremento rispetto all’anno precedente. Passiamo ai numeri.

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Germania – esportazioni di vino 2020

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La Germania è stato uno dei paesi che più ha sofferto la crisi COVID in tema di esportazioni di vino. Nel 2020 i volumi esportati sono calati del 10% e il valore delle esportazioni è andato anche peggio, -15% scendendo forse per la prima volta da 10 anni a questa parte sotto la soglia di 900 milioni di euro. La lista dei paesi ai quali la Germania spedisce il vino è molto evocativa di un’attività poco radicata: in Olanda vanno tra 700 e 900 mila ettolitri di vino a meno di 2 euro al litro ogni anno, nel Regno Unito sono tra 300 e 600 mila ettolitri a un prezzo poco più elevato. Ecco, forse l’analisi dovrebbe cominciare dal terzo paese, gli USA, dove i dati cominciano a corrispondere al vino tedesco che abbiamo in mente, quello nella bottiglia bislunga. Ma le conclusioni non sarebbero molto diverse: forte volatilità tra i mercati e dati quasi egualmente negativi nel loro complesso. Passiamo al commento.

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Lanson BCC – risultati 2020

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I dati 2020 delle aziende della Champagne che cominciamo ad analizzare adesso sono pessimi, come c’era da aspettarsi. In realtà però per alcuni si tratta di un altro anno brutto lungo una traiettoria discendente cominciata diversi anni fa, che sta rendendo queste aziende sempre più degli scrigni che contengono bottiglie di valore che non dei produttori di reddito. É anche importante sottolineare come non tutte le aziende in Champagne vanno nella stessa maniera. Oggi analizziamo il 2020 di Lanson BCC che è tra chi soffre di più l’attuale situazione, con una sovraesposizione alla Franca e all’Europa e un portafoglio di marchi molto nutrito (forse troppo per valorizzare ogni maison). Nel 2020 le vendite sono calate dell’11% e l’utile netto del 37%, toccando quota 6 milioni di euro… un valore che ormai rappresenta il 3% delle vendite, quindi un margine molto basso. Il debito però cala, come succede spesso in periodi di crisi grazie al rilascio di capitale circolante, ma cala meno del valore del magazzino, e quindi il segnale è negativo e non positivo. Bene, fatta questa premessa passiamo a commentare qualche dato insieme.

 

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Esportazioni di vini spumante Italia – aggiornamento primo trimestre 2021

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Le esportazioni di spumante del primo trimestre non sono mai particolarmente significative, tanto più quest’anno in cui il COVID sta determinando delle forti oscillazioni nell’andamento di alcuni mercati. I dati che commentiamo oggi sono leggermente negativi, con una partenza d’anno a -3% per un valore esportato di 316 milioni di euro e un volume stabile a 0.9 milioni di ettolitri. Si ripropongono i temi già affrontati nei post precedenti: il calo strutturale delle esportazioni nel Regno Unito (accentuato dalle pesanti chiusure nel trimestre), la quasi stabilità del mercato americani, diventato il più importante (e lo è quasi anche nella categoria del Prosecco) e una serie di paesi che mostrano una forte volatilità sia in positivo (Belgio, Russia) che in negativo (oltre al Regno Unito, Canada e Giappone tra i primi 10 mercati per il prodotto). Continua a calare la categoria ISTAT degli spumanti DOP, che presumibilmente andrà a scomparire. Passiamo ai dati.

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Esportazioni di vino italiano – aggiornamento marzo 2021

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Stiamo entrando nella fase “turbolenta” dell’anno per quanto riguarda la base di confronto con lo scorso anno, caratterizzato dalle oscillazioni relative all’inizio del COVID. Il mese di marzo è stato positivo (+12%) e consente di chiudere il trimestre con un calo limitato al 4%. Il saldo sui 12 mesi è coerente con questo dato: -4.2%. Per molti osservatori, il rimbalzo delle esportazioni verso gli Stati Uniti (+17% in Marzo) è un segnale di stabilizzazione di questo mercato così importante per il nostro export (il 23% delle nostre esportazioni totali). Vedremo cosa succede nei prossimi mesi. L’unica osservazione che si può fare da chi legge i numeri è che marzo era il primo mese di confronto facile per le nostre esportazioni negli USA e altri ne seguiranno, particolarmente nel secondo e nel quarto trimestre dello scorso anno, quando i cali furono a doppia cifra. La seconda considerazione da fare sul primo trimestre la suggerisce il grafico qui sopra: le esportazioni italiane continuano a fare progressi nei paesi “di seconda fascia”, intendendo quelli fuori dai primi 5, che rappresentano in totale 544 milioni dei 1445 totali e che sono cresciuti del 5% nel primo trimestre. Passiamo ai dati.

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