Spumanti


Corea – importazioni di vino – aggiornamento 2021

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La Corea del Sud è un mercato del vino che sta letteralmente esplodendo. Lo avevamo già scritto lo scorso anno (link) e il 2021 è stato l’anno dell’esplosione su numeri decisamente importanti: 473 milioni di euro (+63%) per 770mila ettolitri di vino (+41%). D’altronde si tratta di un paese con 77 milioni di persone e un PIL pro-capite ormai paragonabile a quello italiano (nel senso che loro sono cresciuti e noi siamo calati…) e una forte attrazione ai prodotti esteri, al lusso europeo in particolare. La combinazione di prodotti di lusso e vino è poi presente in alcuni grandi gruppi europei come LVMH, molto presente nella regione. La Francia ovviamente domina, con il 32% del mercato (quasi il 70% dei vini spumanti), seguita da USA e Italia e poi dal Cile, che è invece il leader in termini di volumi. Passiamo a commentare qualche dato insieme.

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LVMH divisione vino – risultati 2022

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Che il 2022 dovesse essere un anno eccezionale per LVMH lo si era già visto con I risultati del primo semestre. Nel secondo semestre che commentiamo oggi ci sono stati alcuni “inciampi” soprattutto relativi alla Cina che non hanno pienamente soddisfatto le aspettative degli investitori, ma tutto sommato stiamo parlando, soprattutto per la divisione vino e spiriti, di un rallentamento della crescita. Dopo un bel po’ di tempo, nel 2022 e soprattutto nella seconda metà sono i vini e gli Champagne a “tirare” la divisione, visto che la parte Cognac è… come dire… limitata dalla mancanza di prodotto e dalla strategia di aumento del valore (= tenere il prodotto più a lungo in cantina per venderlo domani a un prezzo più alto). Dunque per dare qualche numero, nel secondo semestre i volumi generali della divisione sono scesi del 5%, a causa del calo del 15% del Cognac, mentre per lo Champagne i volumi sono stabili (e in crescita del 6% nell’anno a 71 milioni di bottiglie) e per i vini crescono del 5% (+10% sull’anno a 56 milioni di bottiglie). Questo piccolo pezzo di LVMH (ma gigantesco nel nostro mondo del vino) chiude l’anno con 7.1 miliardi di euro di vendite, di cui 3.5 miliardi nel vino/Champagne (giusto per intenderci, circa 13 volte Antinori) e un utile operativo di 2.2 miliardi di euro, con 22 miliardi di euro di capitale investito. Numeri giganteschi. Una nota di cronaca: da quest’anno LVMH ha deciso di non fornire più la suddivisione dell’utile tra cognac e vini. Peccato. Come mai? Beh, probabilmente gli dispiaceva far vedere che i margini della divisione Cognac sarebbero scesi… passiamo ad analizzare qualche dato insieme.

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Prosecco DOC – dati di produzione e vendita 2021

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Nel 2021, le vendite di Prosecco DOC hanno toccato quota 627 milioni di bottiglie (500 nel 2020) per un valore stimato al consumo di 3 miliardi di euro (2.4 nel 2020), a fronte di una vendemmia di 4.8 milioni di ettolitri, dunque molto vicina al 10% della produzione totale di vino italiana. Il sistema Prosecco continua a crescere: nel 2021 si annoverano 28100 ettari di vigneto contro 24450 del 2018, 12312 aziende vinicole contro 10242, 1189 aziende vinificatrici contro 1149 e 360 case spumantistiche contro 349. A guardare il grafico della progressione delle bottiglie vendute si vede chiaramente come il 2020 sia stata una “pausa” nella crescita, influenzata dal Covid, a interrompere una linea immaginaria di una crescita annua del 13% circa sui 10 anni. A guardare i dati, questa ultima gamba di crescita del 2021 è anche da assimilare alla introduzione della variante rosè, che ha superato il 10% dei volumi nel 2021. Altri dettagli nel resto del post.

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Vendite al dettaglio di vino nella GDO in Italia – dati IRI, aggiornamento 2022

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Grazie alla collaborazione con IRI, presentiamo oggi i dati relativi alle vendite di vino del 2022 nella GDO italiana, che nel 2022 sono calate del 2% a 2.9 miliardi di euro, a fronte di un incremento dei prezzi del 3.5% e di un calo dei volumi del 5.3%. Questo -2% è però il saldo di un primo trimestre negativo, un secondo trimestre sostanzialmente stabile e un leggero recupero nella seconda parte dell’anno. In particolare nell’ultimo trimestre le vendite sono cresciute dell’1.4% a fronte di un calo dei volumi del 4% e di un incremento dei prezzi del 5.7%. La principale tendenza in atto è dunque quella dell’aumento dei prezzi, che per tutte le categorie. Il 5.7% a cui abbiamo appena accennato è un dato in parte falsato dal cambio di mix di prodotti acquistati, che si è spostato verso il basso.  Se dovessimo guardare all’andamento dei prezzi per singola categoria di prodotto saremmo più intorno al 7-7.5% per i vini fermi e all’8-9% per i vini spumanti. Nei grafici e nelle tabelle potrete dunque vedere come i prodotti meno cari, quindi vini da tavola e IGT stiano da qualche trimestre facendo meglio dei vini DOC, ribaltando una tendenza storica contraria. Bene, fatta questa premessa, vi invito a continuare a leggere, troverete numerosi grafici, tutte le tabelle complete e commenti più dettagliati.

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Schloss-Wachenheim – risultati 2021/22

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Schloss Wachenheim (azienda spumantistica tedesca quotata in borsa con un valore di mercato di circa 125 milioni di euro) chiude il 2021/22 con risultati eccezionalmente positivi: vendite in crescita dell’8% a 384 milioni di euro, utile operativo +20% a sfiorare 30 milioni di euro e un utile netto di quasi 14 milioni di euro (21 prima delle minoranze), +32%. Tre punti, di cui due al di fuori di questi numeri, lasciano un po’ perplessi e ci fanno pensare che questo sia un anno “di fine ciclo”: primo, il debito non scende come dovrebbe visti i dati, anzi cresce a 64 milioni (+11) a causa del forte incremento del capitale circolante; secondo, a ottobre l’azienda ha poi dichiarato la ristrutturazione delle attività francesi (circa 7 dei 29 milioni di euro di utile operativo), con un impatto negativo di circa 4 milioni per il 2022/23; terzo, le indicazioni sugli utili 2022/23 (quindi l’anno che terminerà a settembre) sono per un fatturato stabile (più prezzi e meno volumi) ma per un utile operativo di 25-27 milioni (prima della ristrutturazione francese, altrimenti sarebbe 21-23), che è sotto il 29.2 di quest’anno e un utile netto (prima delle minoranze) di 18-20 milioni contro 21 del 2021/22. Dunque, bene ma non benissimo per questa grande azienda spumantistica che, come vedete dal grafico qui sopra, ormai genera la maggior parte dei propri profitti nell’area dell’Est Europa. Passiamo ad analizzare qualche dato in dettaglio.

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