
La metamorfosi di Advini è continuata nel secondo semestre 2019, con qualche scossone in più rispetto al passato. Diciamo subito che i numeri sono meno convincenti di quelli del primo semestre, anche se è chiaro che il business non sta andando così bene, soprattutto sulla parte on-premise (o Ho.Re.Ca.) francese, che ha visto un calo del 3%. Le cose si stanno “velocizzando” sotto altri punti di vista: c’è stato un cambio di amministratori e di governo societario piuttosto importanti con tutti i membri della famiglia JeanJean in posizione preminente che sono usciti. In secondo luogo, Advini ha proceduto a una cessione straordinaria di crediti verso clienti al sistema bancario, tagliando il debito in modo significativo a fine anno. Ci sono anche notizie meno buone, tra le quali il fatto che i conti dell’anno scorso erano sbagliati, per esempio, visto che si erano dimenticati di togliere 1 milione di euro di valore del magazzino per prodotti che sono stati distrutti (valore che non abbiamo tolto dai nostri numeri per mantenere il confronto con il 2018 intatto). Comunque, l’anno si chiude con un secondo semestre meno spumeggiante del primo e il 2020 si apre naturalmente con l’emergenza COVID-19, sulla quale il management ovviamente non fa alcuna considerazione. Passiamo ai numeri.