
A livello regionale (e qui stiamo parlando di aziende e non di vini) si potrebbe dire che le aziende del Nord Italia sono uscite meglio che quelle del centro sud, fatta eccezione per la Toscana, e lo si nota scorrendo la tabella che a scendere mostra variazioni meno positive e talvolta negative. Le aziende piemontesi sono a +16% sul 2019, quelle Trentine +11%, Toscana +13%, ovviamente mantenendo l’occhio sulle regioni con una maggiore rilevanza numerica. L’unica regione del Nord che non è tornata sopra il livello pre-pandemico è la Lombardia. Nessuna delle regioni importanti è sotto il 2019, il che lascia intendere che le grandi regioni, dove ci sono le grandi aziende, hanno resistito meglio alla pandemia.
Passando all’altra analisi, quella di dettaglio, mi pare che la tendenza chiave della “premiumizzazione” stia continuando, con i vini DOP che crescono più degli IGP che a loro volta sono sopra i vini da tavola. Allargando lo sguardo, l’export di vini DOP negli ultimi 10 anni è il 57% del totale dal 48% del 2011 (qui stiamo parlando di vini fermi in bottiglia, attenzione!), mentre i vini IGP sono scesi dal 32% al 27% del totale e vini da tavola e varietali dal 20% al 17%. Anche qui scorrendo i vari dettagli salta all’occhio l’andamento particolarmente favorevole per i vini rossi piemontesi.



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