
La vendemmia 2019 in Australia è stata allineata alle medie storiche, il che porterà a una produzione di vino di 12.5 milioni di ettolitri prodotti su 146,128 ettari vitati. Però all’interno di questo “in media” ci sono alcuni punti da sottolineare. Con un’annata meno calda della precedente, le regioni interne con temperature più elevate hanno subito un calo meno rilevante (circa -2%) rispetto a quelle più fresche (-5%), e il loro peso è salito al 73% della produzione totale. Di conseguenza, è andata molto meglio la produzione di vini rossi (+2%) che di vini bianchi (-8%). L’economia della viticoltura australiano continua a godere di buona salute: con un incremento medio dei prezzi delle uve del 9%, le vendite attese per il 2019 dei produttori dovrebbe essere in crescita del 6% circa a 1.15 miliardi di dollari locali. Passiamo a una breve analisi dei dati.
- L’Australia ha prodotto 1.73 milioni di tonnellate di uva nel 2019, che dovrebbero tradursi in 12.5 milioni di ettolitri di vino. Con la superficie vitata di 146,128 ettari, ciò significa una resa per ettaro di 118 quintali di uva.
- La produzione è in linea con le medie storiche (-1%), ma c’è una forte volatilità tra vini bianchi e rossi e tra vitigni all’interno delle categorie.
- Per i vini bianchi non è stata una buona annata, la produzione è calata dell’8% a 787mila tonnellate ed è del 7% sotto la media storica. All’interno della categoria (che è molto più diversificata di quella dei vni rossi), va sottolineato il calo della produzione di Chardonnay a 356mila tonnellate, (-12% e 7% sotto media) e tra i vitigni meno piantati del Colombard e del Riesling. Dopo la forte crescita degli ultimi anni, cala del 7% anche la produzione del Pinot Grigio, che resta (70mila tonnellate) comunque sopra la media storica. Unico vitigno stabile e in linea con la media storica è il Sauvignon Blanc, che però aveva avuto una pessima vendemmia nel 2018. Da notare che gli Australiani hanno cominciato a produrre il Prosecco.
- Per i vini rossi è stato invece un anno buono, +2% sul 2018 e del 5% sopra la media storica. Non è stato però così per lo Shiraz, che cala del 2% ed è allineato alla media a 418mila tonnellate, mentre i dati buoni vengono dal Cabernet Sauvignon (+3% e 6% sopra media con 254mila tonnellate) e dal Merlot (+13%), che recupera i livelli medi storici dopo gli anni cattivi del 2016-2018. Per il Pinot Nero vale lo stesso discorso del Pinot Grigio: anno in calo ma dopo una crescita eccezionale.
…ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco



