
Dopo la riorganizzazione e il cambio di top management, Caviro ha chiuso il 2017 con un leggero incremento delle vendite e un incremento dell’utile operativo del 5% circa, che come sappiamo è comunque un indicatore parziale, visto mischia attività cooperative con altre a scopo di lucro. Le indicazioni positive comunque non mancano, a partire dal continuo progresso dei prodotti “vino” (che rappresentano il 70% delle vendite) all’estero, per una quota che ormai raggiunge un terzo del totale, 10 punti percentuali in più di 10 anni fa. Venendo agli aspetti rilevanti del gruppo, la riorganizzazione ha creato due divisioni, una per il settore B2B (vino e attività alternative) e una capitanata da Cesari nel segmento superpremium. Il bilancio chiude poi con una perdita di 3 milioni (0.5 milioni di euro prima degli interessi di minoranza, essenzialmente rappresentati dalle aziende con scopo di lucro di cui Caviro non ha la totalità delle azioni), causata però dall’onere straordinario della chiusura di un contenzioso per 7 milioni in Portogallo. Infine, la vendemmia 2017 ha determinato un calo del 13% degli apporti dei soci, che però sono stati pagati il 7% in più dei due anni precedenti. Passiamo all’analisi dei numeri.
- Le vendite raggiungono quota 315 milioni, con un contributo della produzione di elettricità di 12 milioni. Il 70% delle vendite è vino, il 21% sono derivati del vino (alcol, mosti e acido tartarico) e il 9% ambiente. Il fatturato all’estero rappresenta il 29% del totale, che diventa circa un terzo quando si considera soltanto il vino.
- A sua volta il marchio Caviro rappresenta il 69% del fatturato, mentre Cesari e delle Vigne rappresentano rispettivamente il 9% e l’8% del fatturato vino. La divisione Ho.Re.Ca. copre il 7%.
- Dal punto di vista dei mercati esteri, Caviro genera circa 76 milioni in totale, +6%. La crescita è essenzialmente legata al progresso del mercato inglese, che passa da 14 a 21 milioni di euro (il 28% dell’export contro il 20% di un anno fa), a compensare il calo in Germania (da 15 a 12 milioni, dal 21% al 16%). Compaiono nella lista dei principali paesi in cui Caviro esporta anche gli USA (14% del totale, come lo scorso anno), il Canada (7%, non segnalato lo scorso anno), la Russia (5%, come lo scorso anno).
- I dati consolidati di bilancio mostrano un MOL di 25 milioni di euro (contro i 17 del 2016, che però sarebbero stati 23.6 senza i componenti straordinari) e come dicevamo nella premessa una perdita di 3 milioni di euro, dopo aver spesato gli oneri relativi alla questione portoghese.
- Dal punto di vista della mutualità nel 2017 Caviro ha acquistato 1.9 milioni di ettolitri di vino (-13%) per 67.7 milioni di euro (-7%), con un compenso unitario di 35 euro per ettolitro (+7%).
- Il debito netto di Caviro sale da 56 a 59 milioni di euro, dopo investimenti di 16 milioni di euro (contro i circa 10 del 2016, quando però Caviro aveva anche effettuato acquisizioni per 10 milioni). Una struttura finanziaria molto solida, considerando il patrimonio netto di 80 milioni.
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