
All’interno di un mercato in leggera crescita, analizziamo oggi le vendite per vitigno in bottiglia nel 2017, grazie ai dati dettagliati ricevuti da IRI e raccolti in una presentazione di Vinitaly dell’azienda di reporting e consulenza. Partiamo da uno scenario di costante e moderata crescita del prodotto di qualità nella grande distribuzione, che nel 2017 è cresciuto del 3.4% (prodotto in bottiglia e prodotto DOC/DOCG), all’interno di un mercato in crescita del 2%, con un contributo principalmente derivante dal prezzo/mix. Per quanto riguarda i vini DOC/DOCG, nel post di riferimento di gennaio 2018 trovate i dati dettagliati. Tornando ai nostri dati, qui troviamo circa la metà del totale venduto in bottiglia e circa i due terzi del DOC/DOCG: la leadership del Chianti si rafforza ulteriormente con una crescita dell’8%; lo stesso si può dire per il Vermentino, sempre più dominante tra i vini bianchi fermi e ormai il numero tre in Italia da qualche anno. I vini bianchi in genere vanno meglio dei rossi, +5%, contro +4% per le prime 30 referenze circa censite da IRI. Nel post vi allego anche un interessante grafico dove mettiamo in relazione le vendite in valore e il prezzo medio per bottiglia. In quel grafico trovate le maggiori denominazioni “premium” del mercato (ovviamente escludendo gli ovvii Barolo, Brunello e Amarone, che però hanno volumi di vendita piuttosto limitati): Gewurtztraminer, Morellino di Scansano, Prosecco, Vermentino e via gli altri. E infine il grafico che mette in relazione volumi e prezzi per denominazione. Buona lettura del resto del post.

- Le due principali referenze italiane del vino di qualità in bottiglia allungano il passo nella GDO. Il Chianti cresce dell’8% a 69 milioni di euro con volumi stabili a 13 milioni di litri, mentre il Vermentino raggiunge quota 43 milioni di euro, anch’esso +8% ma sospinto da un incremento dei volumi del 6% (7.2 milioni di litri).
- Proprio il Vermentino, insieme al Traminer sono i due prodotti in crescita più marcata negli ultimi 5 anni tra i vini non spumanti, con un tasso di crescita medio dell’8% e del 10% rispettivamente.
- Il Traminer è anche il più “caro” tra i vini con un fatturato importante, visto che supera i 6.5 euro al litro. Ovviamente stiamo escludendo i grandi rossi, che a beneficio di chi legge hanno vendite inferiori a 10 milioni di euro (circa 9 Amarone e Brunello, 6 per il Barolo) e prezzi medi tra i 16 e i 20 euro al litro.
- Gli altri vini importanti della GDO hanno avuto andamenti meno positivi. +3% il Lambrusco a 47 milioni, anche se apparentemente in ripresa rispetto agli scorsi anni, circa stabili gli altri, a partire dallo Chardonnay (-1%), Barbera (+1.4%), Montepulciano (+1%), Prosecco non spumante (stabile).
- In fase calante sono invece stati il Nero d’Avola (dopo anni di crescita) e la Bonarda (dove invece il trend negativo sembra strutturale).
- Dopo aver detto dei vitigni bianchi in forte crescita, due parole le meritano i corrispondenti rossi. Il Cannonau cresce del 12% nel 2017 a 17 milioni, mentre il Primitivo pugliese balza del 23% all’interno di un trend di forte crescita (+26% annuo sugli ultimi 4 anni).
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