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Con colpevole ritardo ho aggiornato l’analisi regionale delle esportazioni, che usualmente metto in linea due volte l’anno. Dunque, i dati come sempre si riferiscono a due spaccati: 1) le esportazioni di vini in bottiglia, suddivisi in categorie di qualità e con qualche spaccato regionale; 2) le esportazioni per regione, intendendo con questo non le denominazioni ma l’origine dell’esportatore, fatta sui dati ATECO che non sono perfettamente sovrapponibili a quelli che usiamo normalmente (ma sono vicinissimi).
Avendo in mente l’incremento del 4.5% dell’export di vini fermi in bottiglia, il 2017 è stato decisamente l’anno dei vini varietali e da tavola (+23% e +13%, ma partendo da valori molto esigui) e dei vini IGT (+5%), mentre per i DOP la crescita si è limitata all’1%. A livello regionale si è confermato il calo per i prodotti DOP veneti (-5%), mentre continua la crescita forte dei prodotti del Trentino (+9%, soprattutto bianchi) e, bisogna sottolinearlo, dei vini rossi piemontesi DOP (+7%).
Se invece ci muoviamo nell’ambito dei dati ATECO sull’origine dell’esportatore alcuni dati sono completamente in contrasto: il Prosecco fa cambiare segno al Veneto, che chiaramente resta la regione chiave, con 2.1 miliardi di euro (+6%) rispetto al totale di 6 miliardi. Le due altre grandi regioni esportatrici, il Piemonte e la Toscana che valgono 1 miliardo circa ciascuna, sono rispettivamente a +7% e +2%.
Passiamo a qualche dato di dettaglio.
- Nel 2017 dei 4.2 miliardi di euro di vino DOP esportato 2 miliardi sono stati di vini DOP. Nell’ambito del +4.5% però i vini di più elevata qualità sono soltanto cresciuti dell’1%. L’andamento è migliore per i vini IGP, +5% a 1.4 miliardi di euro (grazie ai rossi, +8%), e soprattutto per le due categorie “residuali” se vogliamo, i varietali che contano 50 milioni e i vini da tavola, 667 milioni di euro. Come abbiamo detto la crescita è per entrambi a doppia cifra.
- Entrando nelle diverse categorie succede un po’ la stessa cosa: i dati più positivi vengono dalle categorie “secondarie”. La principale categoria, i toscani DOP rossi, 522 milioni, sono stati in calo del 2%. Restano in forte crescita i vini bianchi trentini (+11%, e anche quelli toscani anche se veramente poco rilevanti in termini numerici) e i rossi piemontesi (+7%).
- I dati aziendali ATECO ci danno una buona rappresentazione di chi sono gli esportatori: le aziende venete sono il 36% del totale, i piemontesi e i toscani il 16% ciascuno, poi i trentini con il 9%. Bene, di queste regioni “più importanti” se volete, nessuna sta andando male, anche perché si tratta normalmente di aziende diversificate che non vendono soltanto vini della loro regione. Il Veneto è in crescita del 6% a 2.12 miliardi, il Piemonte fa +7% 987 milioni, la Toscana +2% a 937 milioni. Il Trentino +4% a 532 milioni di euro. Se allarghiamo lo sguardo agli ultimi 5 anni, l’anima del Prosecco chiaramente emerge: a fronte di una crescita del 5% annuo del nostro export, il Veneto è a +8%, cosa che le ha consentito di passare dal 31% al 36% delle esportazioni, mentre non è il Piemonte, bensì la Toscana a registrare l’altro dato molto positivo tra gli esportatori: +6% annuo.
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