
Siccome i dati di UN Comtrade ancora latitano (ma mi assicurano che sono in fase di elaborazione), sono un po’ in ritardo con gli aggiornamenti 2017 sulle importazioni di vino nei principali mercati. Mi aiuta però ISMEA e Tiziana Sarnari che ha prodotto un aggiornamento con i dati sulle importazioni di vino in Cina per il 2017, che oggi pubblichiamo. Sebbene non siano pubblicati i dettagli per categoria, poco importa, dato che il mercato cinese ha una penetrazione molto scarsa negli spumanti.
La Cina resta un mercato in forte crescita anche nel 2017, con importazioni cresciute del 15% in euro a 2.5 miliardi e del 19% in valuta locale (che si è svalutata del 4% – e che continua a farlo anche in questa prima parte del 2018, -6% sinora rispetto al primo trimestre 2017). I volumi sono saliti del 18% a 7.5 milioni di ettolitri. L’Italia resta in una posizione di rincalzo, con un peso del 6% circa e un ritmo solo marginalmente superiore alla media. Rallenta la Francia e avanzano i cileni e, soprattutto gli australiani. Passiamo a commentare qualche dato insieme allora!
- Le importazioni di vino toccano nel 2017 18.8 miliardi di Yuan, con una crescita del 19%, in accelerazione rispetto al ritmo degli scorsi anni, che si attesta intorno al 13%. In Euro l’andamento del 2017 è meno positivo, +15%, perché la valuta si è svalutata, anche se resta più forte di quanto non fosse qualche anno fa (7.6 Yuan per un euro nel 2017 contro 7.3 del 2016, ma ben più forte dei circa 8 del 2012).
- Si tratta di un mercato fortemente spinto dai volumi che salgono del 18% a 7.5 milioni di ettolitri. Anche in questo caso in accelerazione rispetto al +14% annuo segnato dal 2012 a questa parte.
- La Francia mantiene la posizione di leader assoluta con 973 milioni di euro, +8%, ma cede in prezzo mix con un calo del 9% a 418 euro per ettolitri a fronte di 2.3 milioni di ettolitri esportati. La quota di mercato scende dunque dal 42% al 39-40%.
- I due paesi in forte crescita sono l’Australia, forte del trattato commerciale siglato nel 2014-15 e il Cile. Gli australiani crescono del 20% a valore a 640 milioni e del 38% a volume a 1.44 milioni di ettolitri e scavalcano proprio in volume il Cile. I cileni hanno avuto in andamento divergente, con volumi giù dell’11% a 1.3 milioni di ettolitri ma un valore esportato in crescita del 24% a 290 milioni di euro.
- La Spagna cresce del 19% a 171 milioni di euro, con volumi molto elevati (1.34 milioni di ettolitri).
- Venendo all’Italia i dati della dogana cinese ci accreditano un +18% a 143 milioni di euro, con un volume molto basso, 375mila ettolitri, +16%, che segnala un valore medio per ettolitri molto elevato per le nostre medie di 380 euro.
- Dopo di noi ci sono gli USA, +33% a 72 milioni dopo anni di stasi, il Sud Africa che cala del 25% a 26 milioni di euro e la Nuova Zelanda, +35% a 26 milioni di euro.
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