
Sebbene i norvegesi abbiano bevuto più vino nel 2016, l’incremento sia dei volumi (4%) che della loro spesa (5% in valuta locale) è stato vanificato dalla svalutazione della Corona, che ha perso il 4% contro l’Euro in media nel corso del 2016. Il vino italiano ha mantenuto la leadership tra gli esportatori nel paese nordico con una quota di mercato del 35%, anche se la sua posizione si è leggermente indebolita a favore dei vini del nuovo mondo, nonostante anche i norvegesi comincino ad apprezzare i nostri spumanti (+15%). Nel 2017 la musica dovrebbe cambiare: il rimbalzo dei prezzi del petrolio, da cui la Norvegia dipende, ha già determinato una rivalutazione della Corona, che se va avanti sulla falsariga dei dati di gennaio restituirà il 4% che ha tolto nel 2016. Andiamo a leggere qualche dato insieme.

- I norvegesi hanno importato vino per 354 milioni di euro nel 2016, l’1% in più del 2015. Se tradotti in corona norvegesi le importazioni sono in crescita del 5% a 3.3 miliardi di corone. Va detto, per essere onesti, che il +5% è un po’ meno positivo di quello visto negli ultimi anni, ossia un incremento medio annuo dell’8-9%.
- Di questi 354 milioni di euro, 224 milioni di euro sono vini imbottigliati (-2%) e 49 milioni di euro di vini spumanti, in crescita dell’8%. I vini sfusi sono cresciuti del 5% a 81 milioni di euro.
- L’Italia ha mantenuto il primato in Norvegia con 124 milioni di export, calato però del 3%. Il “vecchio mondo” non ha fatto comunque bene nel 2016, dato che anche Francia e Spagna non sono cresciuti (0% e -2%). Chi è andato bene in Norvegia sono i tedeschi (+3%), ma soprattutto cileni (+9%), americani (+24%), sudafricani (+29%) australiani (+7%). Tutti su valori largamente inferiori a quelli di Italia e Francia ma certamente messi tutti insieme si sono presi un paio di punti percentuali del mercato.
- L’Italia in particolare va piuttosto male sui vini fermi: i vini imbottigliati calano del -6% a 78 milioni e i vini sfusi del 5% a 26 milioni di euro, mentre l’ondata di crescita degli spumanti è arrivata anche lì, con una crescita del 15% a 20 milioni di euro. Proprio nel segmento degli spumanti è interessante la progressione dell’Italia, che di questo passo potrebbe prendersi la leadership anche di questo segmento nel corso del 2017.
- Ad oggi l’Italia rappresenta il 35% del vino norvegese a valore (era il 36% nel 2015), con una quota del 34.9% nei vini imbottigliati, del 31.4% nei vini sfusi e del 41% nei vini spumanti.
- I volumi importati in Norvegia sono cresciuti del 4% a 871mila ettolitri. L’Italia cala del 4% a 282mila ettolitri, mentre i francesi guadagnano il 3% a 155mila. Come abbiamo già commentato sopra, sono molto positivi i dati dei paesi del nuovo mondo, con i 63mila ettolitri di vino cileno ma soprattutto i 50mila di vino americano, che è cresciuto del 16% annuo negli ultimi 5 anni. Vi lascio ai dati.