Classifica fatturato e valore aggiunto delle aziende vinicole italiane 2015 – fonte: Mediobanca

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Il 2015 è stato senza dubbio un anno positivo per l’industria vinicola italiana. La propensione spiccata all’export è stata supportata dalla debolezza dell’euro, mentre il mercato domestico ha vissuto un’annata meno negativa rispetto alle precedenti, con una stabilizzazione dell’economia. I dati di Mediobanca Research, che qui elaboro e integro in un paio di casi portano a una crescita delle vendite del 7.4% nel 2015, decisamente meglio del magro +1%. Il dato si riferisce al campione delle 26 aziende che trovate elencate nelle tabelle interne del post. Non soltanto un’annata migliore dal punto di vista commerciale, ma anche da quello reddituale, come vedremo in maggiore dettaglio anche nel prossimo post: il valore aggiunto (cioè la differenza tra le vendite e quello che le aziende hanno acquistato all’esterno) è andato anche meglio, +10% rispetto a un già buon +6% del 2014. Ma chi sono i leader italiani? Quest’anno ho aggiunto la riga che mette insieme GIV e Cantine Riunite, che guidano con un fatturato di circa 560 milioni di euro, poi vengono Caviro (300 milioni) e Antinori (208). Quando invece si guarda al valore aggiunto, che mi viene da dire è la vera classifica da prendere in considerazione, Antinori è chiaramente il leader italiano, ma anche quello, grafici alla mano, che mostra una dinamica commerciale e reddituale superiore agli altri grandi player. Andiamo a leggere qualche numero in dettaglio.

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  • Come vi ho anticipato, le 26 aziende analizzate hanno generato vendite per 3.43 miliardi di euro nel 2015, +7%, con un valore aggiunto di 716 milioni di euro, +10%, che corrisponde a un margine valore aggiunto su fatturato che sfiora il 21%. Si tratta in tutti e tre i casi del miglior risultato dal 2010 a questa parte.
  • Ma chi sono e come si stanno muovendo le principali aziende. Quest’anno ho deciso di mettere insieme, ove possibile i dati di GIV e Cantine Riunite, per ricavarne un consolidato, che di solito non è disponibile. Il principale produttore italian ha un fatturato di 559 milioni, +1.6% nel 2015, e +3.6% annuo nel corso degli ultimi 5 anni. Il suo valore aggiunto è circa 100 milioni di euro ed è cresciuto del 5% nel 2015, ma soltanto del 2.5% annuo negli ultimi 5 anni. Si tratta naturalmente di un mix tra una azienda commerciale, GIV, e di una cooperativa Cantine Riunite/CIV.
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  • In termini di vendite, dopo CR/CIV/GIV c’è Caviro con 300 milioni di euro e una dinamica negativa nel corso del 2015 (-4%), ma positiva sui quinquennio (+4%) e poi Antinori, che ha avuto un ottimo 2015 come abbiamo già visto, +12% a 209 milioni di euro e un eccellente +8% annuo sugli ultimi 5 anni. Quarta cantina in Italia diventa Zonin, protagonista di un ulteriore balzo delle vendite nel 2015, +14% a 183 milioni di euro, che pone questo produttore al vertice della crescita delle vendite negli ultimi 5 anni con un livello del 12% annuo, superato soltanto da Botter (+14%) e allineato a Ruffino (+12%).
  • Se passiamo dal fatturato al valore aggiunto, cioè a quanto valore rimane nell’azienda per remunerare il lavoro, il capitale e gli altri fattori produttivi, beh, il discorso cambia. Il leader è Antinori, 125 miloni di euro, +12% e +9% annuo, seguito da CR/CIV/GIV a 99 milioni di euro, +5% e +2.5% nel quinquennio, poi seguito da Frescobaldi, lontano terzo con 53 milioni ma con un balzo del 15% nel 2015. Seguono Caviro con 51 milioni e Santa Margherita, il cui dato di 44 milioni è inficiato dai costi straordinari dell’operazione sulla distribuzione USA.
  • Proseguiremo il discorso nel prossimo post andando a vedere gli utili e l’indebitamento.
  • Se siete arrivati fin qui…
    …ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul settore senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente di prestare la dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco Baccaglio

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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

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