
La particolarità del lavoro, che per certi versi ricorda l’indagine sul comparto vinicolo svolta annualmente da Mediobanca, è la segmentazione del settore tra le aziende vinicole produttrici, i cosiddetti “trader” che acquistano vino per confezionarlo e rivenderlo, e le cooperative. I dati a fine 2014 mostrano un settore in salute per le 103 aziende raccolte nel campione. Se il fatturato è cresciuto soltanto dell’1%, a 4.7 miliardi di euro, l’utile operativo è balzato a 259 milioni, con il contributo sia dei produttori di vino che dei trader. Ancora più rilevante è che a fronte di risultati in crescita l’indebitamento sia rimasto sostanzialmente stabile, il che ha portato a un ulteriore rafforzamento dei rapporti patrimoniali. Con un rapporto debito su MOL di 2.4 volte per i produttori di vino e 2.6x volte se includiamo anche trader e cooperative, il settore del vino appare molto meno indebitato che in passato: potrebbe essere un buon momento per spingere delle aggregazioni e creare operatori più forti per aggredire nuovi mercati.
Andiamo ora in dettaglio con qualche numero.
- Le 103 aziende hanno generato 4.7 miliardi di euro di fatturato nel 2014. La crescita su base quinquennale è stata del 9% annuo (+1% nel 2014). La crescita più significativa è stata generata dai trader (+12% annuo) che però hanno subito una battuta d’arresto nel 2014 (-5%). Sia le cooperative che i produttori hanno realizzato una crescita dell’8-9% nel periodo.
- A livello operativo, dopo un balzo nel 2010, gli utili hanno ripreso a crescere nel 2014. L’utile operativo cumulato del campione è stato di 259 milioni di euro. Di questi 161 milioni sono stati generati dai produttori integrati e 61 milioni dai trader, mentre il contributo delle cooperative, anche per il loro statuto “no profit” è stato molto più limitato. A livello di margine, il settore ha mostrato un utile operativo del 5.5% rispetto alle vendite, con i produttori all’8%, i trader al 5% e le cooperative al 2.5%. Sia per i produttori che per i trader si tratta dei margini più elevati degli ultimi anni.
- Se invece guardiamo al ritorno sul capitale che trovate nelle tabelle, nel settore i trader continuano ad avere ritorni più elevati dei produttori (nell’ambito di un capitale investito molto contenuto). Sono al 12% nel 2014, anche in questo caso il massimo degli ultimi anni, contro un livello del 5-6% per i produttori di vino.
- Infine, la struttura finanziaria. Questi dati danno evidenza di un graduale rafforzamento del settore negli ultimi anni. A un livello di indebitamento stabile corrispondono utili maggiori, quindi una “leva” meno significativa. Il debito rispetto al MOL è sceso a 2.6 volte nel 2014 da 2.4 del 2013 e dal 42% al 40% se calcolato rispetto al patrimonio netto cumulato.




