
La Corea del Sud è la quarta potenza economica asiatica, con 50 milioni di abitanti. Nel settore del lusso è un importante mercato per diverse aziende italiane e un paio di operatori coreani sono tra i leader mondiali nel segmento del duty free. Anche il vino sta diventando un prodotto importante nel paese, naturalmente si tratta di prodotto interamente importato. Grazie alla yearly review di Calwine analizziamo oggi le importazioni di vino fino al 2014, che hanno raggiunto un livello piuttosto ragguardevole non tanto in volume (330mila ettolitri), quanto a valore (182 milioni di dollari). Di più, secondo questi dati (ma anche guardando all’evidenza del mercato del lusso), il mercato coreano non ha mostrato i segnali di cedimento che abbiamo appena commentato guardando a mercati vicini come Hong Kong: l’andamento 2014 è rimasto positivo (+6% in valore e +2% in volume), dopo un triennio 2010-2013 in cui erano cresciute al ritmo del 15% annuo. L’Italia in questo contesto è messa un po’ meglio che negli altri mercati della zona: siamo il terzo esportatore, dopo la scontata Francia e il Cile. Andiamo a leggere qualche numero insieme.

- Nel 2014 sono stati importati dalla Corea 331mila ettolitri di vino, per un valore di 182 milioni di dollari, quindi un valore di 550 dollari a ettolitri o 5.5 euro al litro. Decisamente elevato. I consumi di vino sono chiaramente ancora marginali: essendo i coreani 50 milioni, significa meno di un litro di vino a testa all’anno.
- L’andamento storico ha visto una forte crescita fino al 2008, anno in cui le importazioni raggiunsero 166 milioni di dollari, per poi crollare nella crisi del 2009 a 112 milioni e gradualmente riprendersi, per raggiungere l’attuale livello di 182 milioni, il 6% sopra il 2014 e il 9% sopra il picco del 2008.
- La posizione più forte è naturalmente ricoperta dai vini francesi, che rappresentano il 30% del valore e il 13% del volume importato dal paese. Nel 2014 il vino francese è cresciuto del 5% a 56 milioni, a fronte di un calo del 5% del volume a 43mila ettolitri. Un po’ a sorpresa prima dell’Italia c’è il Cile, con 38 milioni di dollari esportati e una crescita del 4%, a fronte di un volume in crescita dell’8% a 87mila ettolitri. Da notare quindi che è il Cile il leader in volume, con una quota del 26%.
- Il vino italiano è terzo, come dicevamo, a 30 milioni di dollari circa, +6%, con un volume di 50mila ettolitri, stabile. Di questi 30 milioni, 15 milioni sono vini rossi imbottigliati, 9 milioni sono vini bianchi imbottigliati (curiosamente di più dei vini bianchi imbottigliati francesi, a 5 milioni di euro) e 6 milioni sono vini spumanti.
- Nei vini spumanti appunto, l’Italia con i 6 milioni viene dopo la Francia che invece esporta per 13 milioni di dollari nel 2014. L’andamento del 2014 è anche molto favorevole al prodotto francese, +17%, contro un livello stabile del vino italiano.
- Dopo i francesi, i cileni e noi vengono gli americani con 21 milioni di dollari esportati, poi gli spagnoli a 14 e abbastanza a sorpresa gli australiani con solo 8 milioni di dollari. Una posizione decisamente di rincalzo, vista la vicinanza geografica e la rilevanza del prodotto australiano nei mercati adiacenti a quello coreano.


