
Le vendite al dettaglio di vino nei primi 6 mesi dell’anno sono cresciute di quasi il 2%, soprattutto grazie al contributo dei vini spumanti, che stanno accelerando anche nel mercato domestico dopo anni di successi all’estero. Questo dovrebbe, tra l’altro, essere un buon segno anche per i produttori di metodo classico che hanno (a differenza dei produttori di Asti e Prosecco) una esposizione importante del loro fatturato con la clientela italiana. Purtroppo ISMEA non ha pubblicato i dati del primo trimestre, ma soltanto quelli semestrali, ma ce li facciamo bastare. La considerazione più importante è che le vendite di vino sono calate di meno di quelle degli altri segmenti del mercato durante la crisi e ora il rimbalzo è meno evidente. La ripresa però c’è e si vede soprattutto in che cosa sta crescendo di più: i vini DOC e i vini spumanti, notoriamente più cari crescono di più degli altri vini e i vini da tavola dopo la parentesi di crescita del 2013 riprendono il percorso di calo strutturale, appesantito anche dalla correzione dei prezzi. Riassumendo i principali dati, il settore cresce nelle vendite nella GDO dell’1.8%, i vini fermi dello 0.5% e tra questi i vini DOC fanno +3.5%. Meglio tutti gli spumanti, +9%. Buona lettura.

- La crescita delle vendite di vino nella GDO è stata dell’1.8% nel primo semestre, di cui +1.2% è relativo ai volumi e 0.6% è dato dall’impatto dei prezzi. Se escludiamo il contributo dei vini spumanti, per i vini fermi l’incremento è dello 0.5%, essenzialmente legato al progresso dei volumi.
- Le tendenze all’interno della categoria dei vini fermi sono molto variegate. I vini DOC crescono del 3.4%, quasi completamente grazie all’aumento dei prezzi. I vini IGT crescono soltanto dell’1%, essenzialmente grazie all’impatto dei volumi (+4%), mentre i prezzi subiscono l’impatto del calo dei prezzi all’origine che abbiamo commentato diverse volte nel post sui margini e costi del settore. Infine, i vini comuni calano del 5%. In questo caso, oltre al -2% dei volumi, che è una costante da oltre 10 anni, si è invertito l’impatto prezzi che aveva spinto le vendite fino a metà 2014.
- Queste tendenze sono molto consistenti con un miglioramento dell’economia: i consumatori tornano a consumare prodotti più cari e di qualità dopo il “downtrading” degli ultimi 2-3 anni.
- I vini spumanti sono invece cresciuti del 9%, tutto grazie all’impatto volumi (un segnale che indica che la crescita è avvenuta sui prodotti con prezzi bassi, quindi Prosecco).
- In un’ottica di medio termine, le vendite di vino, fatto 100 il dato 2009, sono a 103, con un impatto negativo dell’11% dei volumi e positivo del 15% del prezzo mix. Per i vini fermi, le vendite sono nominalmente stabili (99) con un calo del 13% dei volumi e una crescita del 14% dei prezzi, mentre per gli spumanti il dato di 107, quindi +7% cumulato sui 6 anni deriva da un +12% dei volumi e un calo del 4% dei prezzi, probabilmente derivante dal mix.



