
La chiusura d’anno per il settore del vino segna un calo del clima di fiducia, dovuto alla scarsa vendemmia 2014, alla stabilizzazione delle esportazioni e al fatto che il calo dei prezzi del vino all’origine è terminata e cominciano, soprattutto nei segmenti DOC, ad emergere alcuni segnali di tensione sui prezzi. Eppure il 2014 è stato un anno buono e lo vedremo riflesso nei bilanci delle aziende che commenteremo nei prossimi mesi: i prezzi di vendita al dettaglio sono aumentati in media del 2% rispetto al 2013, mentre il prezzo del vino all’origine è calato in media del 18% circa e il costo dei mezzi di produzione (lavoro, servizi e energia) è aumentato soltanto del 2%. Con queste premesse, i margini sono chiaramente migliorati: stimiamo che possano essersi quasi riallineati al livello del 2011, dopo due anni “grami”. Ma andiamo a leggere i numeri insieme.

- Il clima di fiducia del settore vinicolo scende da “meno 9” a “meno 15” nel quarto trimestre dell’anno, a causa come dicevamo della scarsa vendemmia, combinata alla stabilità dei prezzi (qualcuno si attendeva un rimbalzo).
- Il livello dei prezzi di vendita al dettaglio è andato calmierandosi lungo l’anno, partendo da un +3% nel primo trimestre, per finire a +1.6% a fine anno. Nel quarto trimestre il prezzo medio al litro è stato di 3.7 euro contro 3.64 del trimestre corrispondente del 2013.
- E’ invece terminata la fase discendente dei prezzi dei vini all’origine, almeno per quanto riguarda i dati visti in sequenza. Il valore “indice” (100 nel 2000) è passato da 129 a 132 tra il terzo e il quarto trimestre. Per intenderci, rispetto allo scorso anno siamo ancora in calo del 13%. La categoria in ripresa non sono i vini da tavola, ma bensì i vini di qualità che sono cresciuti del 2% rispetto a un anno fa e del 3% rispetto al terzo trimestre del 2014, Sono sempre in calo pesante sullo scorso anno i vini da tavola (-23%) ma rispetto al terzo trimestre i prezzi si sono stabilizzati.
- I prezzi dei mezzi di produzione, quindi lavoro, energia e servizi continuano a mostrare un tasso di crescita particolarmente moderato, intorno al +1% nel quarto trimestre contro lo scorso anno e intorno al 2% se allarghiamo il confronto sull’anno 2014 contro il 2013. E’ il risultato del forte calo dei costi energetici.
- Il risultato finale è che i margini della filiera produttiva del vino sono rimasti stabili rispetto al trimestre precedente (o soltanto marginalmente deteriorati). Se guardiamo invece all’anno 2014 contro il 2013, i margini sono migliorati in modo significativo. In un valore “indice” da 73 a 105, essendo 100 il margine percentuale dell’anno 2000. Siamo lontani dal margine raggiunto pre crisi (2009 = 138), ma certamente l’andamento dell’industria rispetto ai prezzi nel mercato nazionale è ritornato su un buon livello.



