
La svalutazione dello Yen non ha allontanato i consumatori giapponesi appassionati di vino. Questo è in sostanza il messaggio che deriviamo dall’analisi delle importazioni di vino in Giappone nel 2014. Sebbene il valore dell’import sia cresciuto in valore assoluto soltanto del 4% in Euro, anche nel 2014 il Giappone ha dovuto far fronte alla svalutazione del suo cambio (8% in media, voluta dalla politica monetaria del Governo, che ha l’obiettivo di far uscire l’economia dalla deflazione e dalla bassa crescita economica). Se facciamo un passo indietro e consideriamo la valuta locale, le importazioni sono cresciute del 13%, dopo essere cresciute del 23% lo scorso anno e del 20% nel 2012. In poche parole, i Giapponesi importano il 65% in più in valore nella loro valuta dal 2012 a questa parte. La metà di questa crescita se n’è andata una volta trasformata in Euro. Bevono di più o bevono meglio? Beh, in 3 anni i volumi sono cresciuti del 30%, praticamente uguale alla spesa in Euro. Quindi a quanto pare, il prezzo mix in Euro è rimasto uguale. L’Italia in questo contesto ha mantenuto le quote di mercato ma comincia a essere insidiata dal Cile. Andiamo nei numeri di dettaglio.

- Il Giappone ha importato 174 miliardi di Yen di vino nel 2014, +13%, che diventano circa 1.24 miliardi di euro, dopo aver considerato la variazione del cambio. Di conseguenza l’incremento nella nostra valuta è stato di circa il 4%. Su un orizzonte temporale di 3 anni, l’export è cresciuto del 64% in valuta locale e del 30% in Euro.
- I volumi importati nel 2014 sono stati 2.8 milioni di ettolitri, pari a una crescita del 2%. Dopo il balzo di volumi registrato nel 2012, i volumi stanno crescendo a un ritmo di circa 60 mila ettolitri.
- Come si suddividono tra i paesi? Francia e Italia restano i chiari punti di riferimento e con una crescita del 4% e del 3% rispettivamente mantengono le quote di mercato nel 2014 a valore. Perde quota di mercato a volume la Francia (-2% contro +2%), mentre la mantiene l’Italia (+3% a 427mila ettolitri).
- Il vero paese in crescita è il Cile che ha messo a segno un ulteriore balzo dei volumi del 17% a 723mila ettolitri. Ciò mette il Cile in cima alla graduatoria delle importazioni per volume, ma ancora al terzo posto in quella per valore, circa 145 milioni di euro (+12%) contro i 166 dell’Italia e l’inarrivabile Francia a 640 milioni.
- Gli altri paesi sono stabili o in calo. La Spagna ha esportato 89 miloni, gli USA 88, entrambi intorno allo 0%, cala del 5% l’Australia in Euro a 32 milioni.
- Nel segmento degli spumanti la crescita 2014 è stata vorticosa, +15% in Euro e +24% in Yen. In realtà, se osservate il grafico il 2013 era stato particolamente negativo e si è trattato quindi di un recupero. Se osserviamo i dati su 3 anni come abbiamo fatto per il totale del vino ci accorgiamo che la crescita in Euro è stata del 33%, non distante dal +30% del mercato. La Francia resta il punto di riferimento. Sui 3 anni cresce del 33%, contro il 30% della Spagna (che resta il numero 2 ma praticamente allo stesso livello dell’Italia) e il 36% dell’Italia che ha raggiunto 31 milioni di euro di esportazioni (secondo la dogana giapponese).



