
Il bilancio 2013 di Antinori insegna come possano coesistere un ottimo ritorno con una visione di lungo termine per gli investitori, buoni vini, luoghi bellissimi e strutture aziendali che diventano simboli architettonici. I numeri 2013 sono in fondo allineati alla storia di questa azienda: le vendite crescono del 5.6% (e la media storica dal 2005 a questa parte è stata +5.3%), l’utile operativo cresce del 9% (media storica 9.5%), l’utile netto (rettificato per le partite non ricorrenti) sale del 13% (media storica 11%). Quindi tutto come da copione, se non che nel frattempo è stata costruita una delle più grandi e costose cantine italiane e il gruppo, in un anno in cui non ha avuto particolari esigenze di investimento (circa la metà degli ammortamenti), ha generato oltre 40 milioni di euro di cassa per i suoi azionisti, tutti lasciati in azienda per tagliare il debito, già tornato abbondantemente sotto i 100 milioni di euro, per una leva di 1.3 volte il margine operativo lordo. Vediamo i numeri più in dettaglio, con l’avvertenza che il 2012 è stato rettificato per includere nell’area di consolidamento una serie di piccole acquisizioni, che hanno determinato leggere differenze (5 milioni di fatturato, 3 milioni di utile operativo).

- Le vendite di 172 milioni sono cresciute del 6% con un progresso del 2.5% in Italia, del 14% in Europa e del 4% negli USA. Il peso del business italiano scende per la prima volta sotto un terzo delle vendite.
- I margini sono in miglioramento di circa 1 punto percentuale. Il MOL cresce del 9% a 69 milioni di euro, superando per la prima volta la soglia del 40% del fatturato, grazie al contenimento dei costi operativi, che ha più che compensato l’aumento dell’11% del costo del personale. Anche la crescita dell’utile operativo è vicina al 10%, con un margine del 28%, dopo un incremento del 10% circa degli ammortamenti a 21 milioni.
- L’utile netto cresce solo del 3% nel 2013 a 26 milioni, ma ciò è frutto delle partite non ricorrenti. Rettificando questi elementi, giungeremmo a un incremento del 13% circa.
- Passiamo alla parte finanziaria, che non è da meno. Diciamo subito che quest’anno la serie storica del debito torna ad allinearsi al reporting di Antinori. Il debito, anche in questo caso rettificato per il perimetro nel 2012, passa da 136 milioni a 94 milioni, con un calo di 43 milioni di euro (per chi volesse riconciliare con lo scorso anno i due numeri sarebbero rispettivamente 124 milioni e 100 milioni circa). Il rapport debito MOL scende da 2.1 a 1.3 volte, a due soli anni di distanza dal completamento della Cantina Antinori del Chianti Classico (che, ricordo, ha determinato un investimento superiore a 100 milioni di euro). La generazione di cassa del 2013 è stata quindi di 43 milioni di euro, dato che Antinori non ha distribuito dividendi, dopo aver spesato 9 milioni di euro di investimenti. A questo ritmo, Antinori potrebbe essere senza debiti nel giro di 2 anni.
- Il ritorno sul capitale del gruppo riprende quota, passando dal 10% all’11%, così come il ROE che passa all’11.5% dal 10.8% dello scorso anno. Non siamo lontani dal livello massimo qui calcolato del 12% del 2007.
- Cosa aspettarsi nel 2014? Certamente le esportazioni stanno rallentando il passo. Antinori, che vende i due terzi del prodotto all’estero, sembra comunque essere su un buon ritmo, che potrebbe toccare il +6% (per l’estero escluso USA a cambi costanti, con un inizio d’anno più brillante). Dall’altro lato, l’indebolimento dell’Euro certamente aiutera le vendite americane, che per il gruppo sono il 18% del totale. Tutto sommato non è difficile prevedere un altro anno di crescita allineato alla media storica del 5-6% circa.



salve, sto seguendo con interesse questo blog, ho una tesi da fare sul morellino di Scansano tratterò del consorzio, dunque dei vignaioli che ne fanno parte e analizzerò anche un produttore singolo. abbiamo già i dati della produzione 2014? inoltre può indirizzarmi per la bibliografia? grazie 1000
Ciao Stefano, scusa se ti rispondo in ritardo. I dati sulle DOC sono raccolti dagli enti certificatori da un paio di anni. Trovi i dati di (quasi tutte) le DOC su Federdoc (se hai bisogno di posso mandiare delle serie storiche piuttosto lunghe). Altrimenti devi provare su http://www.federdoc.com, oppure su http://www.ismea.it, dove fanno degli studi monografici sulle produzioni DOC che generalmente vengono pubblicati nel periodo del vinitaly. Se ti registri sono scaricabili gratis.
La produzione 2014? Per ora siamo fermi al 2012…
Marco
Grazie mille per le info. La tesi assegnatami dal prof di marketing si articolerà sul caso Scansano ma io non vorrei limitarmi al Consorzio e ai vignaioli consociati. Adorando poggio argentiera e il capatosta vorrei includere G. Paglia mettendo due realtà a confronto. Mi interessano molto le strategia di marketing adottate da Giampaolo. Al momento ti ringrazio, tra poco comincerò il lavoro di ricerca bibliografico e poi interviste. Se comunque ti viene in mente qualcosa contattami, mi farebbe immenso piacere ( uso un altro nickname ma sono Giulia laureanda in comunicazione pubblica Sapienza, maremmana doc)