
L’Emilia Romagna ha avuto una vendemmia 2013 come non se ne vedevano da tanti anni. La produzione è balzata a 6.7m di ettolitri, +19% rispetto al 2012 (non distante dal +18% registrato a livello nazionale). Il dato ancora più rilevante però è il dato di confronto con gli ultimi anni, che mostrano una produzione del 12% superiore ai 5 anni precedenti, rispetto a un dato corrispondente per l’Italia del 7%.
La lettura dei dati offre però un ulteriore spunto: dove va tutto questo vino? Quando pensiamo alle tipologie produttive della regione, ci vengono in mente prodotti tipicamente nazionali e meno esportati di altri. Per questo motivo, alta produzione si scontra con un mercato difficile. Credo sia questa la principale spiegazione del declino (in termini relativi) delle produzioni di qualità (DOC) a favore di quelle meno “costose” (IGT e vini comuni). E’ invece molto curioso assistere al cambio di colore della produzione da “più rossi” a “più bianchi” avvenuto nel giro di pochi anni. Andiamo a leggere insieme i dati.

- Dal punto di vista qualitativo, la produzione DOC cresce solo del 5% a 1.5 milioni di ettolitri e si posiziona circa il 5% sotto la media storica. IGT e vini comuni, a 2.8 e 2.4 milioni di ettolitri rispettivamente sono invece in decisa crescita (+18% e +32%), entrambi del 17-20% al di sopra delle medie storiche. Si riprende anche la produzione di mosti, a 0.7m/hl.
- La tipologia produttiva vede una crescente produzione di vini bianchi, già registrata lo scorso anno. I bianchi sono cresciuti del 29% contro il +10% dei rossi. Curiosamente la produzione in Emilia Romagna ha “cambiato colore” nel giro di qualche anno, con i vini bianchi ora a rappresentare il 49% della produzione contro il 42% dei vini rossi (il resto sono i Mosti).
- I dati provinciali indicano una vendemmia particolarmente positiva soprattutto a Ravenna (25% sopra media), che ha superato 2.7 milioni di ettolitri, mentre le altre provincie molto produttive sono tutte leggermente sotto media (Reggio Emilia il 3% sotto media, Modena il 2%, Piacenza il 7%, Bologna il 9%), ad eccezione di Forlì (9% sopra, non a caso geograficamente molto vicina a Ravenna…).
- Passando ai dati Federdoc relativi al 2012, essi ci riportano una produzione di 1.3 milioni di ettolitri di vini DOC, contro 1.45 recensiti da ISTAT. La produzione di Romagna DOC (ricordo essere la fusione di Sangiovese e trebbiano di Romagna) raggiunge i 305mila ettolitri, e si impone come DOC di riferimento. La produzione dei 3 lambruschi DOC si stabilizza a 420mila ettolitri nel 2012, dopo diversi anni di crescita. Continuano a crescere quello di Sorbara e di Santacroce, piega leggermente quello di Castelvetro. Da non dimenticare, infine, il calo costante della produzione di Colli Piacentini DOC (da 109mila ettolitri a 91mila), che questa volta si registra anche “al netto” della scissione del Gutturnio (da 90mila a 80mila ettolitri).





