
L’andamento dell’industria vinicola italiana mostra due facce diverse: da un lato continua il recupero dei margini di produzione, dovuto all’allargamento della forbice tra prezzi di vendita, che continuano a salire, seppur a ritmi sempre più contenuti e i prezzi del vino all’origine che continua a scendere nel segmento dei vini comuni; dall’altro lato, il clima di fiducia non si riprende probabilamente anche a scontare la difficile annata che il meteo sta prospettando per il 2014. I margini unitari sono comunque tornati a superare il livello di “100”, quello preso a riferimento (anno 2000).
Per coloro che leggono anche il rapporto ISMEA da cui questo post importa i dati, sappiate che su alcuni indicatori ISMEA ha cambiato il parametro di riferimento dal 2000 al 2010. Per ora ho mantenuto, proporzionando i numeri, il riferimento 2000 su tutto. Nei prossimi post potrei riparametrare anche le mie serie storiche. Andiamo a commentare qualche dato insieme.

- Il clima di fiducia torna negativo a -2. Il grafico mostra un andamento alquanto altalenante. ISMEA attribuisce il peggioramento ai dati molto elevati della vendemmia 2013 che si combinano con i volumi di vendita calanti nel mercato interno e la stabilità delle esportazioni.
- I prezzi di vendita invece si sono mantenuti stabili a livello congiunturare (cioè questo trimestre contro quello precedente), la mediona è 3.23. In realtà l’incremento annuo è del 4%, anche leggermente superiore al 3% del primo trimestre.
- Penso invece che siamo quasi alla fine del trend calante dei prezzi dei vini comuni all’origine, che potrebbe comunque continuare ancora nel terzo trimestre a quanto dice ISMEA. I prezzi continuano a calare a un ritmo del 18% nel complesso. Tale dato si compone di una riduzione del 30% dei prezzi dei vini comuni (-15% a Luglio), e di un marginale calo di quelli di qualità (-2%).
- Infine, i costi dei mezzi di produzione sono in crescita del 3% a livello annuo, quindi non più di quanto abbiano fatto i prezzi di vendita
- In questo contesto, i margini continuano a migliorare. Il margine della filiera torna a un livello indice di 102 (base 2010), dato che si compone di un livello di 80 per i trasformatori (in leggera crescita) e di 132 per gli agricoltori (in leggero calo). Vedremo se la produzione scarsa attesa per il 2014 riporterà in alto i margini degli agricoltori.


