
Questo è il post più letto di questo blog: la ricerca più usuale è infatti quanto vino si produce in Italia. Ho atteso di pubblicare l’aggiornamento 2012 nella speranza, rivelatasi vana, di avere un quadro chiaro. Infatti, ISTAT ha pubblicato soltanto una tabella di produzione dove mancano 5 regioni all’appello (Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Marche, Sardegna e Basilicata). Di conseguenza, mancano i dati sulla produzione per tipologia di vino (DOC/IGT/comune, rosso/bianco). All’alba di metà giugno (per quanto ISTAT abbia confermato che pubblichera’ una tabella piu’ completa in futuro), ho deciso di fare così: ho integrato la tabella ISTAT con la stima finale di Assoenologi di ottobre 2012, per arrivare al numero magico provvisorio (che potrei aggiornare se ISTAT completa il tabellone): nel 2012 la produzione di vino e mosti è stata di circa 40.9 milioni di ettolitri, contro 42.7 milioni del 2011, con un calo quindi del 4% e del 10% circa sotto la media degli ultimi 4 anni. Tutti parlano di produzioni sotto i 40 milioni? Questo dato è certamente vero se si escludono i mosti, ma non sappiamo quest’anno quanto sono. Quindi dobbiamo ragionare sul “dato totale”. Il quadro che proponiamo oggi, per andare alle conclusioni, vede una ripresa della produzione al sud, nel contesto di una tendenza al ribasso, e un dato molto basso per il nord Italia, che invece si confronta con un recente passato di produzione molto stabile. Andiamo nel dettaglio.

- I dati mancanti si riferiscono a circa 5 milioni di ettolitri di produzione, principalmente relativi al Piemonte e al Friuli Venezia Giulia. Di conseguenza, il dato più ballerino è probabilmente quello del Nord Italia (le due regioni sono circa il 20% della produzione del Nord), anche se in proporzione anche la mancanza del dato delle Marche al centro mette il punto di domanda sul 15% circa della produzione della macroregione.
- Se guardiamo alle regioni, la prima considerazione che salta all’occhio è che c’è stata una volatilità piuttosto alta della vendemmia, tra regioni in recupero e quelle in calo. Soprattutto se confrontata al 2011, quando il trend calante era evidente un po’ dappertutto. La regione dove la vendemmia sembra aver segnato il valore positivo più elevato è la Sicilia, sia in percentuale, +24%, che in valore assoluto, +1.2 milioni di ettolitri.
- Dall’altra parte, le regioni del Nord sono invariabilmente quelle dove si concentrano le performance negative più significative. La produzione al Nord dovrebbe essere calata del 13% a 18.8 milioni di ettolitri, dopo 3 anni stabilmente tra i 21 e i 22 milioni di ettolitri. L’andamento è variamente negativo un po’ dappertutto: Friuli (stimato) -16%, Emilia Romagna e Lombardia -15%, Veneto -13%, Piemonte -10%.
- Al centro Italia la produzione è quasi stabile a 5.2 milioni di ettolitri, ma graficamente è molto evidente il trend calante. La regione chiave, la Toscana, segna un calo di produzione del 6% a 2.35 milioni di ettolitri, il 14% sotto la media recente. Il calo è compensato dall’altra grande regione della macroarea, il Lazio, che recupera a 1.4 milioni di ettolitri (+16%) dopo un calo costante degli ultimi anni.
- Anche nel Mezzogiorno l’andamento è etereogeneo. Il quadro generale riporta un recupero della produzione da 15.8 a 16.8 milioni di ettolitri, +7%. Graficamente la produzione si riporta sulla linea di tendenza di lungo termine. L’incremento produttivo è tutto concentrato in Sicilia, +24% o +1.2 milioni di ettolitri, e in Abruzzo, +0.3m/hl e +10%. Sono negative le altri grandi regioni del Sud, a partire dal -4% della Puglia, 5.5m/hl, per continuare con la Campania a 1.56m/hl, -9%.



