Fonte: dogana giapponese

Le importazioni di vino in Giappone sono un tema piuttosto interessante, dato che è evidente dai numeri una forte accelerazione, sia dal punto di vista dei volumi (+23%) che da quello del valore (+28%, in euro), quest’ultimo aiutato in modo sostanziale da una rivalutazione dell’8% circa del cambio medio contro l’euro (da circa 111 a circa 102 yen per un euro). In questo contesto l’Italia ha mantenuto le posizioni di numero due (a valore, numero 3 a volume), senza riuscire a fare la differenza con il leader di mercato, la Francia, che è riuscita a crescere quasi alla medesima velocità pur partendo da una base di 4 volte superiore. Nel corso degli ultimi mesi, il corso euro/yen ha decisamente cambiato direzione e dopo 5 anni in cui il cambio ha sospinto il valore delle nostre esportazioni del 35% circa (cumulato), nel 2013 dovremo fare probabilmente i conti con il trend inverso (attualmente il cambio è intorno a 120-125 yen per un euro contro la media di 102 del 2012): vediamo se i nostri produttori avranno la flessibilità di adattarsi alle nuove condizioni di mercato e guadagnare quote.

- L’export totale di vino verso il Giappone è stato di 1.2 miliardi di euro, cioè circa 125 miliardi di yen, in crescita del 28% rispetto al 2011.
- La crescita è stata determinata da un incremento dei volumi esportati del 23%, da 2.2 a 2.65 milioni di ettolitri, da una rivalutazione del cambio dell’8% e, quindi per differenza, da un calo del 3% circa del prezzo mix. Si tratta di un trend abbastanza consolidato nel mercato giapponese, che si ripete da 3-4 anni. Con la progressiva rivalutazione dello yen, presumibilmente i produttori si prendono circa il 50% del vantaggio, lasciando al mercato la parte rimanente.
- L’Italia ha visto crescere il suo export da 126 a 159 milioni di euro, +27%, cioè essenzialmente allineato al mercato. La distanza dal leader resta siderale, a 667 milioni di euro, ma anche il numero 3 del mercato che è il Cile pur crescendo del 40% è molto lontano a 111 milioni. Segnano il passo gli australiani, ma per loro il cambio non ha giocato lo stesso effetto che per noi.
- I volumi esportati dall’Italia sono circa 430mila ettolitri, anche in questo caso con una crescita allineata a quella del mercato, mentre i francesi hanno esportato 737mila ettolitri, con un incremento di poco inferiore al 20%. Da notare il forte incremento delle esportazioni spagnole, che salgono del 48% a 367mila ettolitri, superando quelle americante.
- Nel segmento degli spumanti niente di nuovo sotto il sole. L’Italia resta marginalmente dietro la Spagna, in una posizione del tutto marginale del mercato dove il dominio francese è totale, con 256 milioni di euro contro i nostri poveri 29 milioni. Probabilmente qui il prosecco non ha ancora incontrato il favore dei consumatori…



