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Con la pubblicazione del rapporto sulle principali società italiane aggiorniamo la classifica delle aziende vinicole. Per prima cosa, va specificato chi c’è e chi manca. Rispetto all’anno scorso manca Giordano che non figura più nella classifica (per motivi a me oscuri), mentre entra dato che compare nella classifica La Gioiosa. Lasciamo fuori dalla classifica come l’anno scorso Campari, che fattura circa 185 milioni e sarebbe quindi al n.3 della classifica, o volendo escludere Cinzano Vermouth, al n.6 con circa 137 milioni di euro. Detto questo veniamo alle principali conclusioni: (1) dal punto di vista delle vendite il 2011 è stato un anno buono, con un incremento del fatturato dell’8% per le prime 10, contro il 6% del 2010. Considerate questo dato come una “sovrastima” dell’andamento del settore, per i motivi che poi vi spiego (survivorship bias); (2) praticamente tutte le principali aziende vinicole italiane crescono, con una leggera differenza tra le cooperative, +6.8% per il dato cumulato di quelle presenti in questo ranking, e le aziende, +8.3%; (3) viste nel lungo termine le performance commerciali delle cooperative e delle aziende sembrano molto simili (+33% e +34% cumulato per queste aziende dal 2005 a questa parte), anche se l’andamento delle aziende è stato più volatile durante la crisi, mentre nel caso delle cooperative il fatturato non è mai sceso. Ciò si spiega anche in relazione al fatto che la crisi del 2009 è stata una crisi internazionale (dell’export) a cui le aziende sono più esposte. Il 2011-12 sarà esattamente il contrario (crisi del mercato interno, buon andamento dell’export), e i dati del 2011 hanno già “segnato” leggermente l’andamento delle vendite delle cooperative. (4) entrando nel dettaglio delle aziende, le posizioni non sono molto cambiate. La leadership è saldamente nelle mani del GIV (che Mediobanca non consolida con C Riunite), con CAVIRO al secondo posto ma sempre più distante. (5) in termini di crescita delle vendite nel 2011 il tasso più elevato è quello realizzato da Zonin, +17%, seguito da Banfi, +13%. Come vi dicevo non ci sono segni negativi. (6) infine, su un orizzonte di 5 anni Cantine Riunite e Zonin sono quelle che guidano con una crescita del 15% e 13% rispettivamente.

Passiamo ai numeri puri e duri. GIV cresce del 12% nel 2011 e raggiunge la vetta di 368 milioni di euro (ma come vedremo, senza crescita degli utili), mentre Caviro è stabile a 247 milioni di euro. Nel 2011 al terzo posto sale Cantine Riunite con 161 milioni e una crescita del 15%, mentre dell’11% è l’incremento realizzato da CAVIT che torna a superare la soglia dei 150 milioni dopo qualche anno. Antinori passa da 140 a 150 milioni di fatturato, +7%, mentre Mezzacorona con una crescita soltanto del 3% passa dal terzo posto al sesto posto. Più sotto va notata la crescita di Zonin, +17% a 124 milioni, la più elevata del campione di queste 17 aziende.
Nei prossimi giorni passeremo in rassegna le classifiche degli utili, dei margini e del ritorno sul capitale, che giocoforza coinvolgeranno principalmente le aziende rispetto alle cooperative. Appuntamento ai prossimi post, dunque.



