
I dati 2011 dell’Abruzzo sono certamente influenzati dal terremoto, ma mostrano, nell’ambito di un forte calo della produzione, un’evoluzione molto incoraggiante verso le produzioni di qualità. Il calo produttivo è molto forte, -25%, ma il valore della produzione scende soltanto del 3%, ossia la metà di quanto mediamente è successo negli ultimi 10 anni. È così che l’Abruzzo scende a meno del 6% della produzione nazionale di vino (rispetto a oltre il 7% di alcuni degli scorsi anni), ma cresce nella quota di produzioni di vini DOC al 7.1%.

- La produzione di vino e mosti è scesa del 25% a 2.3 milioni di ettolitri. In realtà, vista in un orizzonte di medio termine l’Abruzzo produce lo stesso quantitativo di vino prodotto nel 2000…
- La produzione di vino DOC è stabilmente poco sopra 1 milione di ettolitri, mentre i vini IGT scendono del 13%, ma rappresentano una quota abbastanza marginale del prodotto totale (10% contro il 47% dei vini DOC). A crollare sono i vini da tavola, -44% a 900mila ettolitri, un livello mai registrato (range storico 1.3-1.6 milioni di ettolitri).
- In questo contesto la produzione di vino bianco scende del 29% a 800mila ettolitri mentre quella di vino rosso sembra essere meno orientata sui vini di bassa qualità ,dato che fa -22% a 1.4 milioni di ettolitri.
- Secondo il censimento ISTAT, la superficie vitata scende da 35mila a 30600 ettari nel giro di 10 anni. Purtroppo i dati ISTAT 2011 non sembrano coerenti con quelli del censimento, e quindi ci fermiamo qui.
- L’economia del vino sembra andare molto meglio dei volumi produttivi. Con 81 milioni di valore aggiunto prodotto dal settore, l’Abruzzo rappresenta una quota piuttosto stabile del 2.5-3% della viticoltura italiana. Il dato 2011 subisce un calo soltanto del 3%, meno del trend storico del 6% misurato dal 2000 a questa parte. Invece, il valore aggiunto della produzione integrata di vino scende più pesantemente, -8%.





Egregio Sig. Marco Baccaglio,
anzitutto mi preme farle i complimenti per il sito, non è da tutti conciliare una bella e semplice grafica con dati opportunamente aggiornati. Chi come me si trova a redigere una tesi sul settore vitivinicolo, non può che attingere dati da qui.
A tal proposito volevo farle delle domande.
Il mio primo capitolo verterà essenzialmente su dati di domanda, offerta import ed export.
Come da lei sottolineato in alcuni suoi articoli, come è possibile che i dati relativi alle superfici vitate estratti dal censimento dell’agricoltura, siano diversi da quelli individuati nel data warehouse istat?
La ringrazio anticipatamente per l’attenzione.
Ercole
Salve Ercole,
io la ringrazio per il commento benevolo. Ho scritto all’ISTAT relativamente alla questione delle superfici e mi hanno detto che una volta che i dati del censimento agricoltura saranno definitivi (e le faccio notare che alcuni numerelli sono già leggermente cambiati rispetto a quelli iniziali), essi saranno integrati a quelli del database agricolo.
Quindi mi hanno risposto che è possibile…
bacca
Quindi i dati del database sono più precisi rispetto a quelli del censimento?
Grazie mille per la celere risposta.
Nooo. I dati piu’ giusti sono quelli del censimento. Quelli del database sono “tirati a caso”, spesso confondendo superfici totali con superfici in produzione.
bacca
grazie per la spiegazione.