
La societa’ di consulenza Americana Shipcompliant ha prodotto uno studio sulla vendita diretta di vino in USA. Ci sono molti dati nella presentazione, ne volevo commentare e sottolineare qualcuno anche con delle tavole che trovate nel post.
• La vendita diretta di vino in USA e’ soltanto il 3% delle vendite totali, contro il 20% di vendite Ho.Re.Ca e il 77% di vendite attraverso gli altri canali. Cioe’ 7 milioni di casse contro 253 milioni totali di consumo annuo di vino americano.
• Di queste, il 60% sono vendite effettuate presso l’azienda mentre il 40% rimanente (2.7 milioni di casse) sono equamente divise tra vendite dirette via internet/telefono, vendite a club e l’utilizzo presso le sale di degustazione.
• Lo studio si focalizza su quel 40%, cioe’ quello non venduto per portarselo via presso la winery. La crescita e’ stata a aprile 2011 (su 12 mesi) del 12%, sia come volumi (2.7 milioni di casse) che come valore (1.2 miliardi di dollari).
• La crescita e’ piu’ che doppia rispetto all’andamento delle vendite generali al dettaglio (tipo dati IRI), che vedono il vino crescere del 4.5-5% annuo.
• Il prezzo di vendita non e’ calato ed e’ piuttosto elevato, 36.5 dollari a bottiglia, con la meta’ delle bottiglie nella fascia di prezzo 20-50 dollari.
• Come abbiamo avuto modo di commentare in altre occasioni, il vino di fascia di prezzo bassa e quello alto sta andando molto meglio delle fasce medie, che sono chiaramente in calo. Il mercato si sta polarizzando.
• La meta’ delle vendite dirette vengono da produttori di taglia media, tra 5000 e 50000 casse annue.
• In realta’ il mercato e’ in crescita soprattutto grazie alle vendite delle grandi aziende (+170%), mentre le vendite dei piccoli produttori sono in calo.




